12/05/14

Mamma faceva la fatina

Inventatevi una storia da raccontare prima di dormire Abbiamo perso l'abitudine di raccontare le storie ai nostri bambini. 

Oggi, al posto degli adulti, a intrattenere i nostri figli ci sono i video che sono stati trasformati in baby sitter. È sempre più assente la mediazione dell'adulto che interpreta i personaggi che si avvicendano nel racconto (la voce del lupo cattivo, del principe o della fata). Le favole raccontate invece possono avere una funzione catartica che il bambino può elaborare nel tempo facendosi raccontare più volte la stessa storia. Sovente ci si trova a raccontare una favola, sempre la stessa,tutti i giorni per un mese: il bambino giocando elabora le sue ansie e paure, la stessa cosa accade di fronte a una favola ma questa volta con l'intervento della figura adulta.
Una storia porta al livello del bambino i temi della vita, spostandoli su un piano immaginario. Un bambino che sa giocare, e utilizza tutte queste risorse, è una persona che gode di buona salute psichica.
immagine presa dal web
Qual è il momento migliore per raccontare una storia? Sicuramente alla sera, prima di addorrnentarli. Interessante, per esempio, poter rivivere quello che è successo durante il giorno o anticipare quello che succederà domani con personaggi di fantasia che ricalcano parte delle gesta del bambino creando così un livello di identificazione senza essere lui stesso il soggetto del racconto. In questa maniera si potranno far notare anche alcune marachelle che il bambino avrà commesso facendogliele però rivivere attraverso il personaggio inventato: è un modo per fare loro rielaborare le vicende quotidiane prendendone maggiormente coscienza.
La lettura, invece, permette di vivere le avventure delle favole potendo intervenire quando ci sono momenti troppo coinvolgenti decidendo di interrompere la lettura, gestendo quindi la propria emotività e il momento più opportuno per apprendere.
C'è un pericolo che il bambino in qualche modo si perda in queste fantasie se viene lasciato solo con se stesso. Il problema nasce soprattutto se il bambino è lasciato solo davanti alle immagini forti della storia. Questo non dovrebbe mai accadere perché per lui il confine tra realtà e fantasia è molto labile, e la sua identificazione con le immagini è molto forte.

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