Il movimento moderno (modern style) nato nel 1932 con
Drexel & Johnson, rifiuta
tutto il lessico dell’architettura precedente, tentando di reinventare forma esterna e spazi interni delle abitazioni
e impostazione urbanistica delle città. Il post modern cerca di rimediare
alle lacerazioni che tale movimento aveva operato, attraverso il recupero dei
legami con la storia. Questo movimento di riflusso vede la sua nascita proprio
in Italia con Cavallari Murat e Gabetti e Isola che rappresentano dei veri
e propri precursori della scuola americana. Il post modern propone allora una
rinnovata attenzione verso il passato, attraverso interventi di riuso e
restauro dell’esistente e l’uso di elementi stilistici appartenenti al
linguaggio architettonico antico, l’uso di materiali e particolari costruttivi
derivati dalla tradizione, nelle nuove costruzioni. Nell’aprile del 1957 ,
sulla rivista Casabella appare per la prima volta il progetto della Bottega
D’Erasmo, nuova costruzione situata nel centro storico di Torino, in via
Gaudenzio Ferrari dietro la Mole
Antonelliana.
Particolare facciata Bottega D'Erasmo (ripr. U.Scifo) |
Gli autori, Roberto Gabetti e Aimaro Isola, ne forniscono un profilo denso di profonde motivazioni culturali e definiscono il loro stile neo liberty per la
ricchezza di particolari esecutivi , studiati con grande attenzione, per la predilezione per il lavoro di alto artigianato e l’uso di
materiali pregiati o di largo impiego tradizionale. L’edificio di 5 piani più un
sottotetto che nasce con destinazione
d’uso mista ( libreria al piano terra, interrato e seminterrato, primo e
secondo, residenza ai piani superiori)
si pone subito in contrapposizione con le tendenze stilistiche del periodo, in
particolare con i Razionalisti, che ponevano in evidenza nelle loro
costruzioni le strutture portanti, i telai formati da travi e pilastri in cemento armato, le ampie aperture, i piani -tipo ripetuti, mentre nella Bottega c’è
un’attenzione al contesto, l’uso del mattone faccia-vista e di
altri elementi tradizionali, in ossequio alle architetture storiche
circostanti. Vi sono tutti i caratteri dello stile post moderno: il
Contestualismo, l’Allusionismo, l’Ornamentismo. I due architetti restituiscono l’architettura
alla poesia, al sogno , alla tradizione ed alla storia.
Galoppatoio di Vinovo (ripr. U.Scifo) |
Nel 1961 progettano il centro ippico a Vinovo in un
sito che, agli inizi del duemila, è stato oggetto di riqualificazione territoriale d’area, questa volta ad opera di Aimaro Isola, da solo. La copertura costituisce un elemento unificatore, così come lo è nelle cascine storiche del territorio piemontese. Per questo gli architetti hanno dato a questo elemento costruttivo una importanza prevalente nel momento
compositivo, e la sua forma è movimentata dal gioco di compluvi e displuvi , di falde a
pendenze diverse raccordate con maestria,originalità e studio accurato della realizzazione. Il materiale già allora fu costituito da lamiere grecate e
pannelli coibentati. Mr.Hyde