03/04/14

LA FORMA, LA MATERIA, LA REGOLA D'ARTE - RIFLESSIONI SU ALCUNI ARCHITETTI ITALIANI E NON. 3^ PUNTATA: GABETTI E ISOLA E LA BOTTEGA D'ERASMO

Il movimento moderno (modern style) nato nel  1932 con  Drexel & Johnson,  rifiuta tutto il lessico dell’architettura precedente, tentando di reinventare forma esterna e spazi interni delle abitazioni e impostazione urbanistica delle città. Il post modern cerca di rimediare alle lacerazioni che tale movimento aveva operato, attraverso il recupero dei legami con la storia. Questo movimento di riflusso vede la sua nascita proprio in Italia con Cavallari Murat e Gabetti e Isola che rappresentano dei veri e propri precursori della scuola americana. Il post modern propone allora una rinnovata attenzione verso il passato, attraverso interventi di riuso e restauro dell’esistente e l’uso di elementi stilistici appartenenti al linguaggio architettonico antico, l’uso di materiali e particolari costruttivi derivati dalla tradizione, nelle nuove costruzioni. Nell’aprile del 1957 , sulla rivista Casabella appare per la prima volta il progetto della Bottega D’Erasmo, nuova costruzione situata nel centro storico di Torino, in via Gaudenzio Ferrari  dietro la Mole Antonelliana.
Particolare facciata Bottega D'Erasmo (ripr. U.Scifo)
Gli autori, Roberto Gabetti e Aimaro Isola, ne forniscono un profilo denso di profonde motivazioni culturali e definiscono il loro stile neo liberty  per la ricchezza di particolari esecutivi , studiati con grande attenzione, per la predilezione per il lavoro di alto artigianato e l’uso di materiali pregiati o di largo impiego tradizionale. L’edificio di 5 piani più un sottotetto che  nasce con destinazione d’uso mista ( libreria al piano terra, interrato e seminterrato, primo e secondo,  residenza ai piani superiori) si pone subito in contrapposizione con le tendenze stilistiche del periodo, in particolare con i Razionalisti, che ponevano in evidenza nelle loro costruzioni le strutture portanti, i telai formati da travi e pilastri in cemento armato, le ampie aperture, i piani -tipo ripetuti,  mentre nella Bottega c’è un’attenzione al contesto, l’uso del mattone faccia-vista e di altri elementi tradizionali, in ossequio alle architetture storiche circostanti. Vi sono tutti i caratteri dello stile post moderno: il Contestualismo, l’Allusionismo, l’Ornamentismo.  I due architetti restituiscono l’architettura alla poesia, al sogno , alla tradizione ed alla storia.
Galoppatoio di Vinovo (ripr. U.Scifo)
Nel 1961 progettano il centro ippico a Vinovo in un sito che, agli inizi del duemila, è stato oggetto di riqualificazione territoriale d’area, questa volta ad opera di Aimaro Isola, da solo. La copertura costituisce un elemento unificatore, così come lo è nelle cascine storiche del territorio piemontese. Per questo gli architetti hanno dato a questo elemento costruttivo una importanza prevalente nel momento compositivo, e la sua forma è movimentata dal gioco di compluvi e displuvi , di falde a pendenze diverse raccordate con maestria,originalità e studio accurato della realizzazione. Il materiale già allora fu costituito da lamiere grecate e pannelli coibentati.              Mr.Hyde 
  
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