24/02/14
Grecia | malattie e morti in aumento a causa dei tagli alla Sanità.
Pubblicato da
Romolo Benedetti
Il paese dove secoli e secoli fa nacquero la democrazia, filosofia, matematica, cultura e scienze oggi non se la passa tanto bene. I tagli alla spesa pubblica, e al dimezzamento del bilancio della Sanità, imposti dalla crisi della nazione e dalla spietata "terapia" di risanamento dall'Unione europea, dalla Banca centrale europea, dal Fondo monetario internazionale, dal governo federale guidato dalla Cancelliera Angela Merkel, hanno messo in ginocchio la Grecia soprattutto dal punto di vista della salute pubblica.
Il tasso di incidenza della tubercolosi è raddoppiato nel 2013 rispetto al 2012. Le infezioni da HIV tra i tossicodipendenti hanno toccato quota 484 nel solo 2012 contro i 15 del 2009, La mortalità infantile nei primi mesi di vita dei bambini è aumentata del 43 per cento, il numero dei bambini che nascono sottopeso è cresciuto del 19 per cento. A ciò bisogna aggiungere un aumento della depressione (da 3,3% nel 2008 a 8,3% nel 2011), dei decessi da suicidio (+ 45% dal 2007 al 2011), della povertà infantile (da 28,2% nel 2007 a 30,4% nel 2011), di bambini nati morti (+ 21% tra il 2008 e il 2011). Dopo oltre quarant’anni sono stati registrati nuovi casi malaria. Oltre 800 mila persone non hanno accesso a medicine e servizi sanitari di base. Sono cifre orribili, quelle che emergono da un rapporto pubblicato dai ricercatori delle università britanniche di Cambridge, Oxford e Londra e pubblicato dalla rivista medica del Regno Unito "The Lancet". Un “mea culpa” di questa catastrofica situazione ellenica dovrebbero farlo le grandi potenze e i poteri forti dell'eurozona e del mondo economico e finanziario mondiale, responsabili della spesa facile dei vari governi greci, arricchendosi con lussuose, faraoniche opere pubbliche ed enormi spese militari (l'aviazione greca ad esempio ha il doppio di aerei di quella francese, la marina greca ha ordinato il doppio di U-Boot dell'ultimo modello di quella italiana). Un quadro a dir poco allarmante delineato da un dettagliatissimo rapporto della London School of Hygiene and Tropical Medicine.