Il-Trafiletto
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04/11/14

A caccia di streghe e fantasmi | Un viaggio tra i misteri del soprannaturale

Ci troviamo negli States, esattamente a Savannah, la Moon River Brewing Company che ha fatto la sua comparsa durante una puntata del telefilm "Cacciatori di fantasmi", trasmesso su DMAX. 


Ma se siete appassionati di "caccia alle streghe" potrei suggerirvi New Orleans, che storicamente è una città in cui la pratica dei riti voodoo affonda le sue origini da molto tempo. Altrimenti che dire di Salem, la città delle streghe. Ma per un Halloween fuori dal normale negli States la scelta di Savannah, in Georgia dovrebbe essere sufficientemente appagante, in quanto pare che sia ritenuta la città più popolata di fantasmi di tutta l'America, meritandosi il titolo di meta più ambita di tanti ghostbusters per diporto.

LA CAPITALE USA DEI FANTASMI.
In base a quanto afferma l’American Institute of Parapsychology, un organismo non esattamente di carattere scientifico, l’ex città coloniale di Savannah, situata nel più meridionale sud, è il posto con la più alta presenza di fantasmi di tutti gli States. Seppelliti nelle sue strade lastricate si possono trovare la bellezza di 3 secoli di segreti e misteri, le numerose piazzette in passato sono state teatro di impiccagioni e ospita anche cimiteri abbandonati. Esiste un detto che dice come Savannah sia “la città costruita sui suoi morti”, gli avvistamenti di spettri sono frequenti e qui l’attività paranormale non è l’eccezione ma semplicemente la norma.

A disposizione si possono avere anche svariati ghost tour, invece per gli scettici Savannah è in ogni caso una meta per trascorrere per un fine settimana, grazie alle molteplici e oltretutto gradevoli piazze, lo storico litorale e le abitazioni in perfetto stile coloniale. La casa più infestata di Savannah, tappa obbligata di ogni ghost tour, è la Hampton Lillibridge House, al 507 di East St. Julian Street: un operaio morì per un crollo durante dei lavori di ristrutturazione nel 1963 e, poco dopo, nelle fondamenta fu rinvenuta una cripta che, costruita con calce e gusci d’ostriche, conteneva otto scheletri. Con ogni probabilità i resti delle vittime colpite dalla febbre gialla che aveva decimato Savannah un secolo prima.

Esattamente da quel preciso istante ebbero inizio il verificarsi di fenomeni inusuali, come la scomparsa di oggetti, luci che appaiono in maniera inspiegabile, rumori che provengono da stanze e piani deserti e apparizioni di figure eteree che danzano: un medium ebbe la percezione di 6 presenze differenti e la dimaora fu sottoposta ad un esorcismo. Ma sembra che, ancora oggi, alcuni ospiti avvertano l’energia di entità indefinite.

TROPPE ANIME SENZA REQUIE. 
La storia, insieme a molte altre, viene narrata dalle guide sapienti dei ghost tour. Chiaramente durante l'escursione turistica non può mancare la tappa a Fort Jackson, il più antico forte della città, sul fiume Savannah. Pare che all'interno ci siano diversi spettri: uno di essi, è stato intercettato nel cortile che si trova all'interno del forte, ovvero sia quello di Garrity, soldato confederato che invei aggredendo il suo superiore Dickerson per poi successivamente alla sua insubordinazione, venire affogato nel fossato. Ma può capitare anche di vedere la silhouette di un altro soldato lungo il camminamento di ronda. Un altro luogo macabramente interessante è Wright Square, piazza che sorge dove un tempo si trovava il primo cimitero di Savannah e, sempre in passato, luogo di esecuzione delle condanne a morte per impiccagione. Sembra che qui si aggiri il fantasma della prima donna finita sulla forca.

Muoversi da una piazza all’altra, incrociando il sito tra Madison Squadre e Bull Street sono stati avvistati spettri, con ogni probabilità appartenenti a soldati inglesi, i cui resti furono rinvenuti mentre si stavano eseguendo dei lavori stradali. Come abbiamo già detto, Savannah è celebre per l’alto numero di case coloniali: molte di esse oggi sono musei e hanno, a quanto pare, abitanti incorporei.
L’ex città coloniale di Savannah

In particolare in quella situata al 324 di East State Street, Davenport House, si aggirano due fantasmi, quello di una giovane, è di… un micio. Nella Mercer Williams House, al 430 Whitaker Street, il fantasma è perfino quello di un vip, dal momento che apparterebbe allo spirito di Jim Williams, il protagonista del romanzo Mezzanotte nel giardino del bene e del male, la cui ispirazione si rifà a eventi di cronaca e condotto successivamente nel cinema con la regia di Clint Eastwood. In un cottage situato nei pressi di Warren Squadre pare abitare il Counting Ghost, un fantasma di un docente che, come in vita e lo faceva con i suoi alunni durante le lezioni di matematica, dispone sul pavimento foglie, ghiande o noci in file da dieci. Infestate anche Andrew Low House, Owens-Thomas House e Marshall House.

COME ARRIVARCI.
Partenza da Roma con volo American Airlines, si raggiunge Savannah, eseguendo uno scalo negli Stati Uniti: per un biglietto d'andata e ritorno serviranno 600.00 €. un po più economico sarà se la partenza avverrà da Milano: le offerte più interessanti sono quelle di Air Canada e possono bastare 570.00 €.


28/10/14

Il Beautiful dei Borgia

La famiglia più famosa della storia torna in scena in un romanzo di intrighi, omicidi e amori clandestini. Jeanne Kalogridis con il suo romanzo "Alla corte dei Borgia"

Alla corte dei Borgia racconta la storia di Sancia d'Aragona, figlia illegittima di Alfonso II re di Napoli, dalla sua infanzia, quando giocava con il fratello Alfonso e combinava guai nel palazzo reale, al matrimonio con Goffredo Borgia, ultimogenito del papa Alessandro VI, alla relazione extraconiugale con Cesare Borgia. La storia della sua vita, dei suoi successi e delle sue sconfitte, delle sue gioie e dei suoi dolori narrati in prima persona da lei stessa. 

Tra intrighi amorosi e intrighi politici la storia di Sancia si intreccia con quella dei Borgia, una delle famiglie più famose della storia, da cui sono stati tratti innumerevoli libri, film e serie tv, una fonte inesauribile dal quale attingere con il rischio però di sfociare nel già visto e già letto. 

La Kalogridis tuttavia scampa a questo rischio facendo narrare la storia a Sancia D'Aragona che dalla bella Napoli è costretta a seguire il marito fino alla grande ed eterna Roma, dove i Borgia dominano indiscussi.

La Kalagridis rappresenta benissimo un'epoca complessa, fatta di intrighi, falsità ed intrighi taciuti, delineando i personaggi con fare sapiente, ridando loro vita tra le pagine di questo romanzo.

Un romanzo di storia e una storia romanzata dove l'autrice cerca di avvicinare il lettore ai Borgia e agli eventi a loro legati, utilizzando tuttavia un linguaggio moderno e uno stile veloce, adatto a chi non è pratico di questo genere di libri, ma forse un difetto per chi invece è pratico del genere.

La ricostruzione storica che fa da sfondo alle vicende di Sancia e dei Borgia, rimane abbastanza superficiale sul piano politico e storiografico, senza pretese di dettaglio e statistica, dando maggior spessore alle vicende sentimentali e familiari dei vari personaggi, fino a diventare talvolta eccessivo.

Un tentativo riuscito, quello della Kalagridis di calare il lettore nel trame del rinascimento, con un romanzo non esaltante, ma discreto e frizzante.

(Le immagini presenti in questo posto sono state prese da internet)

29/08/14

Esiste solo ciò che non esiste

Sulla scia sanguinaria lasciata dai coniugi Macbeth parliamo oggi di un libro che al Macbeth di Shakespeare è molto legato: Il sangue che resta di Jennifer Lee Carrell.

Se ben ricordate, avevamo già visto insieme un libro della Carrell (W.) che speculava sui se e sui ma del passato nebuloso di Shakespeare. Ne Il sangue che resta, l'autrice si concentra sulla famosa tragedia scozzese, sulle ipotesi e sugli aneddoti celati dietro al Mecbeth.
Il sangue che resta
Il sangue che resta

Il romanzo comincia nel lontano 1606, nella residenza reale di Hampton Court dove si sta rappresentando la cupa ed inquietante tragedia del Macbeth di Shakespeare. Il debutto però si macchia subito di sangue quando uno degli attori viene ucciso. Da quel momento in poi il Macbeth diventerà la tragedia innominabile perché maledetta. La narrazione si posta ai giorni d'oggi dove, nel castello di Dunsinnan, viene ritrovato il cadavere di una donna uccisa in quello che sembra un macabro sacrificio pagano. Ed è proprio lì, tra le colline scozzesi, che Kate Stanley, brillante studiosa che di Shakespeare conosce ogni riferimento all'occulto, e la sua compagnia di attori si è radunata per le prove di una nuova rappresentazione del Macbeth. Quando l'attrice che dovrebbe interpretare Lady Macbeth sparisce tutti pensano subito che la maledizione del dramma scozzese abbia colpito ancora, solo Kate, tormentata da visioni notturne, capisce che non c'è nessuna maledizione ma solo un efferato assassino che si nasconde tra le ombre dell'opera senza nome di Shakespeare.

“Ai coltelli che sin sono bevuti un bel po' di sangue accade qualcosa di strano. Si risvegliano. Non sono propriamente vivi, ma in qualche modo senzienti. E alcuni finiscono per volerne di più. Di sangue, intendo.”

Jennifer Lee Carrell
Jennifer Lee Carrell
Romanzo dalle tinte gialle, con un pizzico di soprannaturale e oscuro che non guastano mai, Il sangue che resta si trova ad essere più breve del romanzo precedente della Carrell ma anche più intenso e più maturo. In W. l'autrice si era forse un po' persa dietro ai troppi enigmi celati dietro al bardo, ne Il sangue che resta invece, concentrandosi su un unico tema, il Macbeth, l'autrice riesce a dare il meglio di se.

Ma come nasce l'idea di questo libro? Cosa l'ha spinta a scriverlo? Vediamo cosa dice lei stessa alla fine del libro: “Questo romanzo inizia dunque in parte con un «e se?»: E se Max Beerbohm avesse davvero trovato la storia di Hal Berridge in un manoscritto di Aubrey? E se Aubrey avesse detto il vero? E se la maledizione di Macbeth affondasse le sue radici proprio negli inizi? Che cosa ne conseguirebbe? Quale potrebbe essere la fonte dello strano potere che il Macbeth indubbiamente ha di spaventare pubblico e attori? Ciò mi ha indotto a interrogarmi sulla magia nel Macbeth. Pubblicato nel First Folio – la prima edizione delle opere complete di Shakespeare, nel 1623 – il dramma appare disomogeneo nella sua sinistra visione.”

Chi siano Max Beerbohm, Hal Berridge e gli altri personaggi sopra citati, lo lascio scoprire a voi, perché il bello di libri come questi e lo svelarsi, poco per volta, degli elementi effettivamente reali che si celano dietro il Macbeth. E' ovvio che alcune cose la Carrell ha dovuto inventarle o adattarle per il suo libro, ma sempre partendo da eventi concreti, da persone realmente esistite e che, in un modo o nell'altro hanno, possono aver influenzato le opere del famoso bardo.

“E' la tentazione più antica. Non l'oro o il potere che ti può procurare, non l'amore, neanche le fiamme intense, insistenti della concupiscenza: quello che bramavo sopra ogni cosa era la conoscenza. E non una conoscenza qualsiasi ma una proibita, una conoscenza non da comuni mortali, seducente e infida. Un fuoco fatuo che luccichi come un frutto arcano tra i rami scuri.”

Il sangue che resta è lontano dall'essere un normale thriller, perché infilati qua e là ci sono nozioni, e cenni storici, intrecci a volte improbabili e a volte possibili, magia e letteratura classica. Il merito della Carrell, e di questo suo secondo romanzo, è la sua capacità di dare al lettore degli spunti di riflessione, appassionandolo, incuriosendolo, spingendolo a farsi delle domande. Un libro intellettuale senza tuttavia esserlo davvero, perché l'autrice non ci annoia con spiegazioni pesanti e soporifere, anzi, le infila nella narrazione in modo così impalpabile che vengono assorbite tra una rivelazione e l'altra, mentre il giallo si dipana pagina dopo pagina.


(Le immagini presenti in questo post sono state prese da internet, le citazioni invece sono state prese direttamente dal libro)

04/02/14

Perché si dice “Fare il portoghese”?

L'espressione “fare il portoghese”, che indica il comportamento di usufruire di un servizio senza pagarlo, è nata da un fatto storico ben preciso accaduto a Roma. All’epoca del re Giovanni V di Bragança, il Portogallo era una nazione vigorosa, ricca e potentissima. Aveva ambasciatori in ogni paese europeo e il più importante si trovava a Roma sotto il governo dei Papi presso la Santa Sede. Nel XVIII secolo, l'ambasciata del Portogallo fu promotrice di numerosi spettacoli e ricevimenti presso il Teatro Argentina, a Roma. Gli appartenenti alla Comunità Portoghese, residenti nella capitale, avevano accesso gratuito agli spettacoli; per loro era sufficiente dichiarare, all'ingresso, la propria nazionalità. Quando si sparse la voce, molti romani (di nazionalità italiana) approfittarono dell'opportunità ed assistettero allo spettacolo dichiarandosi portoghesi. La vicenda è raccontata anche in un libro portoghese, O Barco Pescarejo di José Coutinhas.
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