Il-Trafiletto
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10/04/14

Siamo nell'era dele malattie da eccessivo uso di App | News

Più mi guardo intorno e più mi rendo conto che le persone non hanno il senso del limite quando prendono di petto una cosa. Per usare un verbo gergale che va tanto di moda oggi, la gente si "intrippa" e nel suo piccolo, rudimentale cervello, non c'è spazio per il pensiero relativo alle conseguenze che certe azioni possono causare. Questa premessa perchè, per quanto la tecnologia sia un validissimo aiuto alla nostra frenetica vita di tutti i giorni e senza la quale ci sentiamo persi, ha pur sempre alcune significative controindicazioni se ne abusiamo. E chi non ne abusa?
WhatsAppitis

E' il caso di una giovane donna che, dopo aver trascorso 6 ore di fila a digitare forsennatamente sul suo smartphone risposte ai messaggi di auguri ricevuti per Natale tramite il servizio WhatsApp, si è svegliata una mattina con un dolore lancinante ai polsi. E sapete quale è stata la diagnosi? "Signora, lei ha la Whatsappite". Al termine dei controlli, il verdetto dei medici è stato univoco: quel dolore bilaterale è ascrivibile a un'inedita patologia, la 'WhatsAppitis'. Il suo caso è finito così sulle pagine della rivista scientifica 'Lancet'. Dopo aver tenuto in mano un cellulare di 130 grammi per almeno 6 ore, si legge nell'articolo, e per tutto quel tempo è stata impegnata in continui movimenti con entrambi i pollici, per digitare e inviare le risposte, la donna che è un medico dell'emergenza, una delle mattine successive al 'tour de force' digitale, al risveglio, ha accusato un forte dolore bilaterale ai polsi. L'esame delle mani ha rivelato un disagio alla palpazione della 'stiloide radiale' e nel momento in cui muoveva i pollici. Poichè in gravidanza non è stata sottoposta a radiografia, ma i medici che l'hanno visitata le hanno diagnosticato una tendinite. Precisamente un'infiammazione dei tendini del pollice. Il suo caso inaugura così il filone delle 'Whatsappiti'. Ovviamente non è certo il primo caso, dato che in passato molti bambini, accaniti giocatori delle consolle Nintendo, hanno sviluppato tendiniti simili. Si è aperta l'era delle malattie da app.

10/11/13

Sono sempre più preferiti gli smartphone dallo schermo maxi! I phablet ormai sono padroni incontrastati del mercato mobile

Sono sempre più preferiti gli smartphone dallo schermo maxi! I phabelt ormai sono padroni incontrastati del mercato mobile.
Ormai è acclarato da ogni dove che gli schermi dei telefonini intelligenti siano sempre più grandi, ma non molti, anzi direi in pochi, sanno quanto gli smartphone con display superiori ai cinque pollici, meglio conosciuti con il termine di "phablet", incidano sul totale del venduto. Orbene la risposta è presto data: TANTO! In base alle risultanze rese note pubblicamente dalla società di ricerca Canalys e riguardo al terzo trimestre del 2013.
Sugli oltre 250 milioni di apparati venduti, quasi 56 milioni, e quindi il 22%, sono di dimensioni extra large! Entrando più nel dettaglio, ben due terzi hanno una diagonale da cinque pollici, il 31% possiede schermi fino ai sei pollici e il rimanente 3% supera questo formato. Di questo trend Samsung, con il suo Galaxy Mega, è stata la principale benefattrice, anche grazie alla poderosa macchina di marketing messa in campo dall'azienda coreana.

Se fino ad oggi la domanda per questa classe di terminali, dicono gli analisti, è stata tiepida, nei prossimi mesi assisteremo a un'accelerazione del venduto soprattutto nell'area Asia-Pacifico, dove il richiamo di smarphone a grande schermo a costi contenuti (su tutti il nuovo phablet Lumia 1320 di Nokia, che sarà venduto a 339 dollari) è dato in aumento rispetto ai tablet dotati di sola connettività Wi-fi.
A livello globale, per l'anno 2014 almeno, i telefonini più popolari continueranno comunque a essere quelli con schermo compreso fra 4,1 e 5 pollici, il  compromesso migliore fra portabilità e usabilità dei contenuti a portata di dito. L'occasione propizia per snocciolare ai media i numeri che ne certificano il dominio in campo mobile è arrivata qualche giorno fa e il numero dei telefonini di Samsung, J.K. Shin, non se l'è fatta scappare.
Samsung Note 3

Andando oltre le cifre e coniando un neologismo che fa già discutere: "fonblet". Il colosso asiatico ha sempre rifiutato, come altri vendor del resto, l'etichetta "phablet" per i suoi Galaxy Note e l'ultimo nato della famiglia, il Note 3, è secondo Schin la perfetta incarnazione del "fonblet". E cioè un dispositivo capace di offrire una piattaforma di multitasking ottimizzata per i display extra large.
Lo stesso Shin, come ha documentato l'agenzia Reuters, ha quindi confermato come Samsung sia pronta per un nuovo passo in avanti, con tecnologie pronte a portare, e in tempi brevi, nuova innovazione nel mercato. Gli schermi "fully-foldable", completamente pieghevoli, sono sicuramente una di queste.
Nel frattempo l'azienda lavorerà di fino sul marchio Galaxy e il canale distributivo per raggiungere obiettivi sempre più alti.

Qualche esempio? I 100 milioni di modelli Galaxy S e Note che Samsung prevede di vendere nel 2013 e il trono dei tablet, mercato in cui il produttore vanta oggi una quota del 20% rispetto al 30% di Apple (dati Idc relativi al terzo trimestre) e dove conta di raggiungere quota 40 milioni di unità spedite per l'anno in corso. Un altro vendor già sceso nell'arena dei super smartphone, e cioè la cinese Huawei, ha invece annunciato questa settimana un nuovo apparecchio a piattaforma Windows Phone, l'Ascend W2, la cui principale peculiarità è sicuramente quella di essere un prodotto per chi non vuole spendere cifre consistenti per un telefonino.
Colorati come i Lumia di Nokia, le "new entry" in questione si presentano fuori dai confini nazionali con una dote tecnica che comprende un processore dual-core Qualcomm da 1.4 GHz e uno schermo da 4,3 pollici utilizzabile anche con i guanti indossati e debutteranno in selezionati mercati (Russia e Paesi Bassi) già da queste mese.
In casa Motorola, invece, pare sia tutto pronto per il lancio (si prevede la settimana prossima) del Moto G, smartphone che a differenza del Moto X (pensato di fatto per il solo mercato americano) è destinato a una distribuzione su scala internazionale. Il colpo in canna della sussidiaria di Google dovrebbe essere un terminale di fascia media, equipaggiato con un processore quad core da 1.2 o 1.5 GHz e uno schermo compreso fra i 4,5 e i 4,7 pollici.
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