Il-Trafiletto
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25/06/14

Le varie soluzioni: "incontinenti"

Gli strumenti che possono aiutare a eseguire una diagnosi di incontinenza urinaria sono:
Diario minzionale: È un diario delle «attività urinarie» che vengono prodotte durante le ventiquattrore. Si annotano quindi quante volte si urina, la quantità delle urine emesse, quante volte si è cercato la toilette con urgenza, quante volte si è persa l'urina per strada o sotto colpi di tosse, quanti eventuali assorbenti piccoli o grandi vengono utilizzati durante il giorno. Visita medica, esami clinici. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti alcuni esami molto semplici per inquadrare correttamente il problema, definirne le cause e pianificare un programma terapeutico.
immagine presa dal web
Studio urodinamico: È lo studio funzionale che studia il comportamento della vescica e di tutto il basso apparato urinario. L'esame urodinamico consiste in una serie di valutazioni strumentali che permette di formulare l'indicazione terapeutica più appropriata. Le soluzioni possono essere la rieducazione del pavimento pelvico, che consiste in esercizi fisici che, avvalendosi di una strumentazione, servono per rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e di conseguenza dello sfintere esterno della vescica. Sono generalmente indicati in caso di forme iniziali di incontinenza da sforzo e nelle forme lievi di instabilità vescicale; richiedono costanza e pazienza, soprattutto da parte della donna.


FARMACI E BISTURI Per la terapia esistono particolari farmaci che riducono l'attività del muscolo vescicale e possono alleviare o far cessare i disturbi funzionali legati all'incontinenza d'urgenza. Come per tutte le terapie farmacologiche si deve tuttavia soppesare se gli effetti benefici che si possono trarre nei confronti dell'incontinenza prevalgano sugli eventuali effetti collaterali, considerato che si basa sull' assunzione di antispasmodici, di parasimpaticolitici e, in menopausa, anche di ormoni.

IL TRATTAMENTO CHIRURGICO viene eseguito dal ginecologo o dall'urologo ed è indicato nei casi medio-gravi di incontinenza da sforzo o nei casi in cui la riabilitazione non abbia dato risultati. L'intervento chirurgico mira a ristabilire la funzionalità dell'apparato sfinterico dell'uretra e a ricondurre la vescica in una posizione che faciliti la minzione. Gli interventi chirurgici sono divisi in tre grandi categorie: per via addominale, per via vaginale e per via combinata, che comprende entrambe le vie. La chirurgia tradizionale tende a ricostruire le strutture di sostegno della vescica.

LA KINESIOLOGIA può aiutare poiché nella rieducazione del pavimento pelvico, la kinesiterapia pelvica, eseguita dallo specialista, può aiutare a far conoscere i muscoli pelvici e ad usarli nel modo giusto.

ANCHE LA RIFLESSIOLOGIA può essere un valido supporto terapeutico, in quanto le ultime acquisizioni si stanno avvalendo di metodiche che sfruttano gli stimoli forniti dai campi magnetici.

UN ALTRO TIPO DI TERAPIA è quella cosiddetta «di sostegno», che richiede il cambio totale delle abitudini del paziente. Occorre imparare i comportamenti migliori per evitare l'aumento della pressione intraddominale, ridurre il bere dopo le ore 18 in poi per evitare le nottate, imparare gli esercizi muscolari, riuscire ad evitare o ad assorbire gli stati emotivi e lo stress.

24/06/14

QUELLE PERDITE IMBARAZZANTI

È causa di forti disagi psicologici e sociali. Si presenta sotto forme diverse contro cui intervengono la chirurgia, ma anche alcuni rimedi dolci. Da non sottovalutare le tecniche di riabilitazione 

L'incontinenza urinaria può creare forti disagi in chi ne soffre. Molti campi dell'esistenza vengono coinvolti da questo disturbo: sociale, psicologico, professionale, domestico, fisico, sessuale. I relativi costi economici, ma soprattutto umani, sono difficilmente quantificabili e, senza dubbio, sono molto elevati, dal momento che alcune varietà di incontinenza urinaria possono insorgere in persone relativamente giovani e quindi ancora pienamente inserite nel mondo del lavoro e nella società. Questo non vuol dire che siamo di fronte a un disturbo senza possibili soluzioni, anche efficaci. È bene quindi partire dall'analisi delle varie forme di incontinenza e dei relativi interventi.

Dal punto di vista clinico, l'incontinenza urinaria è da "perdita involontaria di urina" ed è dunque rappresentata dalla difficoltà a trattenere l'urina stessa. Colpisce circa due milioni di uomini e donne in ogni età, con una consistente prevalenza del sesso femminile a causa delle caratteristiche anatomiche e cliniche del corpo della donna, legate alla maggior ampiezza del bacino e a condizioni predisponenti come il parto e la menopausa. Ma sebbene una donna su quattro o un uomo su dieci soffrano di incontinenza urinaria, solo il 10 per cento di essi si rivolge a un professionista, anche se risultano curabili circa 1'80 per cento delle persone incontinenti. La patologia, comunque, non va sottovalutata perché può nascondere malattie ben più gravi ed essere rivelatrice di lesioni
neurologiche cerebrali.
LE VARIE FORME DEL DISTURBO
Vi sono diversi tipi di incontinenza: 
L'enuresi è l'incontinenza del bambino che si bagna ancora a letto, pur avendo un'età in cui dovrebbe essere già in grado di dimostrare un perfetto controllo delle capacità sfinteriche. Spesso questo sintomo, preoccupante per i genitori, scompare nella maggioranza dei casi con la crescita e quasi sempre entro il periodo puberale.
Incontinenza urinaria da sforzo: è la perdita di urina che avviene durante un colpo di tosse, durante uno sforzo fisico, con gli starnuti influenzali. Quasi sempre il fenomeno coinvolge le donne sia giovani che più anziane. Il numero delle gravidanze avute è una condizione di maggior rischio, ma anche il periodo perimenopausale può rappresentare un momento rivelatore di questo sintomo. Che può inoltre comparire in donne molto giovani che non hanno ancora avuto gravidanze. Gli uomini possono esserne coinvolti dopo interventi chirurgici alla prostata.
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Incontinenza da urgenza minzionale può coinvolgere qualsiasi età e sesso pur essendo maggiormente diffusa nelle donne giovani e, in misura minore, negli uomini. È definita come incapacità a trattenere le urine cercando disperatamente una toilette: si finisce spesso però a non arrivarci in tempo. È un tipo di incontinenza capricciosa, che richiede protezioni tipo salvaslip, assorbenti o veri pannoloni. Il fenomeno può disturbare il paziente anche durante le ore notturne fino a causarne il risveglio. Talvolta l'incontinenza da sforzo e quella da urgenza possono coesistere nello stesso paziente. 
Incontinenza urinaria da rigurgito: è la perdita di urina che si ha quando la vescica è troppo piena, in ritenzione cronica. Può essere continua, goccia a goccia con piccole minzioni ed è in genere presente sia di giorno che di notte. Interessa il sesso maschile adulto o più propriamente dell'età geriatrica. 
Incontinenza neurogena: è un fenomeno complesso tipico di varie lesioni neurologiche post-traumatiche, spesso dopo incidenti stradali o dopo incidenti sul lavoro. 
Incontinenza dell'età geriatrica: è l'incontinenza urinaria che presenta molte cause differenti fra loro. Colpisce i soggetti anziani, spesso ricoverati in case di riposo o in reparti di lunga degenza. La diagnosi è spesso semplice, poiché il paziente da solo può essere in grado di verificare la scarsa capacità a trattenere le urine, oppure con un semplice colpo di tosse può verificarne la fuga. Di fatto, questa rappresenta una diagnosi semplicistica e conviene come prima buona regola parlarne con il proprio medico.
DAL MEDICO DI FIDUCIA
Un accurato colloquio con il proprio medico di famiglia e una visita medica saranno in grado di impostare correttamente il problema.
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