Il-Trafiletto
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26/09/14

Non rifate il letto alla mattina: ne gioverà la vostra salute

Una notizia che farà sicuramente felice le massaie di casa, sopratutto le più disordinate avranno una scusante scientifica per non rifare il letto.


Secondo il risultato di uno studio condotto dall’università britannica di Kingston ed il particolare dal ricercatore Stephen Pretlove, rifare il letto al mattino aiuta gli acari a moltiplicarsi. Gli acari del letto, causa di molte allergie, trovano vita dura se il letto lo si lascia disfatto, con le lenzuola scoperte in modo da asciugarli dall'umidità dei corpi di chi ci ha dormito.

Secondo questo studio lasciare il letto disfatto significa andare a creare un ambiente poco favorevole alla formazione degli acari, che invece si diffondo benissimo nel letto caldo ed umido, come quello che lasciamo quando ci svegliamo. Sistemando subito le lenzuola, quindi, non andiamo a fare altro che mantenere questo ambiente caldo favorevole per gli acari.

Letto sfatto
Certo che le nostre nonne avevano capito benissimo come comportarsi con gli acari. Senza andare all'università o affidarsi a studi ed esperimenti fatti al microscopio, loro sapevano dalle loro mamme e a loro volta delle mamme delle mamme, che il letto alla mattina va esposto al sole. Come un rito, ogni mattina le coperte del letto con sopra le lenzuola, pendevano dalla finestra della camera da letto e solo dopo averle esposte al sole, verso mezzogiorno si rifaceva il letto.

“Gli acari, possono sopravvivere solo ricavando l’acqua di cui hanno bisogno dall’ambiente. Lasciare il letto sfatto durante il giorno è sufficiente a eliminare l’umidità da lenzuola, cuscini e materassi. Così gli acari si disidratano e poi alla fine muoiono” ha dichiarato il professor Pretlove, che ha condotto questo studio.

Rifare velocemente il letto appena alzati, sarebbe perciò dannoso per la propria salute soprattutto nei casi di soggetti già allergici agli acari. Si tratta di una scoperta molto importante che le nostre nonne facevano come un rituale tutte le mattine e che nel tempo si è perso.

16/02/14

La dipendenza da “mamma” e “papà” è spesso causa di separazione. Lo dice la Chiesa.

Il 'mammismo'è un fenomeno in continua crescita e spesso è causa di crisi nel rapporto di coppia. Quando mamma e papà entrano in camera da letto, la coppia scoppia. E' la dipendenza psicologica dai genitori una delle cause di nullità del matrimonio. Lo afferma la sessuologa Alessandra Graziottin, direttrice del reparto di Ginecologia dell'ospedale San Raffaele Resnati di Milano, e lo ribadisce monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico ligure all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Quando "per ogni scelta della coppia è necessario il consenso del genitore - spiega monsignor Paolo Rigon - lo sposo diventa un sostituto. Il vero coniuge è uno dei due genitori". E l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco aggiunge: “ A creare problemi nella coppia è anche la mancanza di lavoro, che impedisce di sperare nel futuro. Le riforme necessarie a cui dovrà mettere mano il nuovo governo sono tante, ma prima di tutto bisogna pensare all'occupazione”. ''Il fenomeno dei ragazzi e delle ragazze che rimangono con i genitori fino a oltre 30 anni è noto – dichiara inoltre la sessuologa Graziottin – e ciò porta alla mancata maturazione della persona, ''che rimane sempre 'figlio' e non 'uomo' o 'donna', con un effetto su tutti gli aspetti relazionali, a partire da quello sessuale. Un conto è l'amore profondo, un conto la dipendenza patologica, che riguarda più le mamme ma talvolta anche i padri'. Gli effetti per la coppia sono devastanti, spiega Graziottin. ''Se non è risolto il rapporto genitoriale è impossibile stabilire un legame profondo con il partner, e questo si riflette sullo stesso progetto di famiglia, anche perché si instaurano dinamiche di confronto, per cui il partner viene sempre paragonato al genitore, che possono sfociare in veri psicodrammi''. ''Bene ha fatto il Vaticano - conclude la Graziottin - a rimarcare questo problema, è un segno di grande modernità e attenzione alle fragilità della coppia''.

27/10/13

Gamberoni sfumati con tè allo zenzero (anche gli dei dell'Olimpo vi invidieranno)

Sono golosa di gamberoni, sono stata capace di mangiarne così tanti da farmi venire una temporanea intolleranza ( l'incoscienza della gola....), praticamente asssaggio tutti i piatti in cui i gamberoni sono presenti, perciò vi propongo una ricettina davvero squisita.
GAMBERONI SFUMATI CON TE' ALLO ZENZERO
Gamberoni
  
Ingredienti:
1/2 kg di riso Venere 
12 gamberoni
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
3 cucchiaini di tè verde
2 cm di radice di zenzero fresco
prezzemolo
sale e pepe


Tempo di preparazione: 20 minuti
Cottura: 20 minuti
Difficoltà: facile

Cuocete il riso in abbondante acqua salata per 15 minuti circa, scolatelo e conditelo con 2 cucchiai d'olio (tenete presente che il riso Venere è così buono da poter essere gustato anche così), un pizzico di pepe e il prezzemolo tritato. Tenete da parte. Pulite i gamberoni e teneteli da parte. In una casseruola versate circa 1 litro d'acqua e profumatela con il tè e lo zenzero pelato e tagliato a fettine. Cuocete i gamberoni per 1 minuto nell'acqua al tè. Adagiateli su un letto di riso, conditeli con un filo d'olio e servite., il vostro palato vi ringrazierà.
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