Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta incensurato. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta incensurato. Mostra tutti i post

08/06/14

le "bustarelle " e i "favori" hanno una contabilità parallela in certe aziende. Lo rivela un imprenditore.

Ha un'azienda edile da venti anni che lavora in tutta la regione Lazio con profitti non male, ma ha voluto raccontare all'Adnkronos la sua esperienza in fatto di bustarelle. E' un imprenditore, ha raccontato tutto ciò restando nell'anonimato per ovvie ragioni. Non si è scomposto minimamente nel sentire parlare di corruzione e bustarelle, specialmente in questi giorni con i cai Expo e Mose saliti alla ribalta. Definisce persone ipocrite quelle che si scandalizzano di fronte a questi fatti che per lui ormai sono diventati una prassi. Racconta di avere nella sua azienda un ufficio interamente dedicato alle "relazioni istituzionali", come le chiama lui, con pagamenti in denaro, prestazioni gratuite e favori personali. Ci sono le "bustarelle", queste da sempre, ma soprattutto lavori fatti nelle varie case o ville di personaggi importanti politicamente o istituzionalmente, come il capo dei vigili urbani o parenti di qualche consigliere comunale. Insomma tutto registrato, denaro per "oliare" e favori, ogni cosa messa a bilancio, naturalmente a quello parallelo all'amministrazione ufficiale. Inoltre l'imprenditore rivela: "L'importante è non esagerare, bisogna tener conto anche dell'ipotesi che qualcosa possa andare storto, allora in quel caso diventa importante patteggiare qualche mese da incensurato piuttosto che finire in galera". Ora pro nobis. (immagine presa dal web)

02/03/14

Albanese di 30 anni arrestato e rilasciato dopo una notte in cella. Aveva lo stesso nome di un pericoloso latitante.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma per un albanese incensurato è stata una notte da incubo. L’uomo, 32 anni, ha vissuto a proprie spese la paradossale vicenda del film «Fracchia la belva umana», con Paolo Villaggio, dove il popolare attore veniva scambiato per un latitante a causa dello stesso nome. Il suo unico torto è stato quello di avere un nome identico a quello di un pericoloso latitante connazionale, ricercato dall’Interpol. E come ciliegina sulla torta, la data di nascita dello “sfortunato Fracchia” era successiva di appena due giorni a quella del latitante. Così i carabinieri, con due indizi non di poco conto, ne hanno fatta una certezza. Scenario della vicenda è Ragusa. L'uomo è stato portato in caserma dopo essere stato fermato intorno all'una di notte dai militari dell’arma per un controllo mentre era in auto con il fratello di 30 anni con il quale conduce un'azienda agricola ed è stato rilasciato dopo un’intera notte passata in cella e sotto interrogatorio. Quello che ha fatto insospettire i carabinieri è il fatto che il fratello non aveva documenti e che il sospettato era in possesso di due passaporti, entrambi autentici e a lui intestati, che avevano una data di nascita di due giorni successiva a quella del ricercato, e di una patente di guida sulla quale, per un errore, la data di nascita risultava la stessa di quella del latitante. I militari della benemerita hanno poi appurato che l'uomo aveva perso il passaporto, sporto denuncia e richiesto un duplicato, e che in un secondo momento aveva ritrovato il documento, omettendo però di denunciare l'accaduto. Al termine della nottata trascorsa in caserma l'albanese ha confidato ai militari che già aveva vissuto una esperienza analoga in occasione di un suo viaggio nel suo Paese.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.