Il-Trafiletto
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01/06/14

La scoperta chiave | Parte quinta | Gli elementi della tavola periodica organizzati secondo Mendeleev!

Tavola periodica secondo Mendeleev
(immagine dal web)
La scoperta chiave riguardo gli elementi della tavola periodica l'ebbe Mendeleev! Gli elementi furono organizzati in una tavola periodica logica e grzie al genio di Dmitrij Mendeleev, che li dispose secondo i peso atomico, identificando le proprietà chimiche simili!

L'idea della tavola periodica venne a Mendeleev mentre scriveva un libro di testo che ebbe un grande successo. Nel gennaio del 1869 aveva completato il primo volume in cui però trattava solo otto dei 63 elementi noti all'epoca. Sapeva che per il secondo volume serviva un'organizzazione più strutturata, per potere soddisfare le scadenze e il formato richiesti dall'editore.

Quindi il 17 febbraio del 1869 (1° marzo del calendario gregoriano) si concentrò su come ordinare gli elementi, sia nel testo sia mentalmente. Potrebbe avere giocato a un vero e proprio solitario con carte corrispondenti agli elementi: è pressoché certo che utilizzò simultaneamente due metodi di classificazione. Scrisse gli elementi in righe ordinate per peso atomico crescente, individuando cosi le ripetizioni periodiche delle proprietà chimiche, ed elencò in colonne vari "gruppi naturali", come i metalli alcalini e gli alogeni, individuando regolarità nella successione dei pesi atomici.

In tal maniera, ottenne il cosiddetto "primo tentativo". L'elemento mancante era Sc, lo scandio, ignoto nel 1869 ma scoperto poi nel 1879, con peso atomico 45.(science)

18/04/14

Le pratiche spirituali fanno bene o fanno male?

È vero che è stato dimostrato che le pratiche spirituali reprimono la libertà individuale e quindi finiscono per togliere la gioia della vita e accorciarla? 

Molte voci che circolano sulla spiritualità si basano su luoghi comuni che non hanno nessun fondamento. Naturalmente è vero che ci possono essere modi patologici di vivere la spiritualità, a causa di dimensioni psicologiche squilibrate. Del resto questo si verifica per qualsiasi altro campo, da quello culturale a quello politico, dove i fanatismi e gli estremismi intolleranti ne sono esempio concreto. Per dare una risposta a questa domanda ci si deve affidare a studi e ricerche scientifiche. Nel 1997 è stato pubblicato un ottimo studio di William J. Strawbridge e collaboratori su 6.928 persone della Alameda County, Califomia, durato 28 anni, e focalizzato sugli indici di mortalità in relazione alla frequentazione di servizi religiosi. I risultati indicano che le persone che frequentavano regolarmente i servizi religiosi (almeno una volta a settimana) avevano un indice di mortalità del 36 per cento inferiore a coloro che li frequentavano meno.

Perfino dopo che i dati sono stati aggiustati statisticamente per tenere conto di fattori come l'età, il sesso, l'istruzione, lo stato di salute, il supporto sociale ecc., il fattore «frequentazione di servizi religiosi» risultò confermato. La religiosità negli Stati Uniti viene vissuta mediamente in modo meno formale e più interattivo, perché la cultura protestante favorisce un'atmosfera improntata alla condivisione. Ma anche in Italia, in ambiente cattolico, la tendenza alla condivisione si sta allargando. Ma che cosa significa in pratica tutto questo? Vuoi dire che vivere in contatto con altre persone la dimensione religiosa autentica, con interazioni e condivisioni, allunga la nostra vita in modo significativo?. Numerosi altri studi sull'isolamento indicano che quanto più siamo soli, tanto meno lunga è la vita e di qualità peggiore. Sembra quindi che il bisogno estremo di aggregazione che i giovani oggi segnalano, vada in questa direzione. Anche se l'esperienza religiosa attiva riguarda solo una piccola parte di essi. Purtroppo il bisogno di "fare gruppo" che è insito in ognuno di noi, ci spinge ad aderire a gruppi insani che ci promettono benessere, per poi asservirci ad un capo karismatico che approfitta di noi, psicologicamente, finanziariamente e purtroppo anche a volte fisicamente. Facciamo attenzione sono tanti i manipolatori di menti, specialmente se bisognose di affetto.

COME ORIENTARSI FRA LE VARIE PROPOSTE DI GRUPPO
  1. Prima di aggregarsi a un gruppo, religioso, di supporto o di altra natura, è fondamentale documentarsi sulle idee di base che hanno contribuito a formarlo.
  2. Chiedere quali sono gli attuali obiettivi che il gruppo intende raggiungere e con quali mezzi.
  3. Verificare che questi obiettivi e metodi rispondano a un proprio orientamento di fondo .
  4. Verificare che l'atmosfera in cui il gruppo vive sia improntata su sentimenti positivi e costruttivi e non si basi invece su una contrapposizione polemica ad altri gruppi o idee.
  5. Accertarsi che i membri del gruppo siano capaci di autentica solidarietà e vivano quello che predicano, almeno in buona parte.
  6. Cercare di capire se il gruppo ha un buon grado di capacità autocritica.
  7. Osservare i leader, designati o spontanei, del gruppo, per identificare eventuali esagerate attenzioni concentrate su di loro.
  8. Non affidarsi mai totalmente alla coscienza altrui, ma mantenere sempre attiva la capacità critica, senza per questo arrivare alla diffidenza cronica

25/03/14

Sardegna | Oltre quattro mesi dall'alluvione "Cleopatra" e il Governo boccia ancora gli aiuti all'isola.

Sono ormai passati poco più di quattro mesi dall'alluvione "Cleopatra" che ha colpito la Sardegna e alla Camera sono stati nuovamente bocciati due emendamenti - uno del Pd e l'altro del Movimento 5 stelle - che riproponevano le misure già contenute nel Salva Roma ritirato dall'esecutivo Renzi. Ancora una volta passano in secondo piano gli interessi della Sardegna e del recupero dopo i danni dell'alluvione che ha messo in ginocchio la meravigliosa isola meta delle vacanze estive di molti italiani e stranieri. Il più rapido a commentare è il deputato di Sel (Sinistra ecologia libertà) Stefano Quaranta, che scrive su Facebook: "scene di vita parlamentare: una deputata del Pd presenta un emendamento per dare fondi agli alluvionati della Sardegna, tutti gli altri gruppi si dichiarano favorevoli. Il governo sostiene che non ci sia la copertura e il Pd vota contro. Riassunto: il Pd presenta un emendamento e tutti sono a favore tranne il Pd. E alla Sardegna i soldi non vanno". Un paradosso sottolineato da un po' tutti i deputati sardi, specie quelli dell'opposizione come Michele Piras, anch'egli di Sel, che in un durissimo intervento in aula cita Giorgio Gaber con un "io non mi sento italiano", un atto di accusa verso lo Stato in generale che secondo Piras, nella vicenda dell'alluvione "discrimina" l'isola che da oltre quattro mesi attende interventi strutturali mentre il Governo Renzi, come già quello guidato da Letta, parla di "fondi strutturali" da trovare per le calamità, fondi che però nonostante il passare del tempo non sembrano venire fuori. Anche gli interventi dei deputati sardi del principale partito di governo, quello democratico, sono fortemente critici. Romina Mura dice: "non possiamo andare oltre, la misura per i sardi è colma. Quanto accaduto oggi alla Camera rappresenta un vulnus che il Governo deve sanare, non oltre la settimana prossima, in Senato". Anche il deputato Emanuele Cani ricorda che "sono passati oltre quattro mesi dalla data del disastro e nulla di concreto è stato fatto, non c'è più tempo per aspettare. Oggi avremmo potuto risolvere definitivamente il problema, ma così non è stato. Per quanto mi riguarda - spiega l'esponente del Pd - ho votato convintamente, in dissenso dal mio gruppo, a favore degli emendamenti". Per Caterina Pes, la bocciatura dell'emendamento "è stato un grave errore da parte della Camera, ma prendiamo atto dell'impegno del Governo a garantire un intervento a favore della Sardegna nei prossimi giorni".
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