Il-Trafiletto
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04/07/14

G2 incontra Sagittarius A | Effetti di un'incontro con un buco nero

"Una cosa che inizialmente aveva una forma a palla finirà con rallungarsi a forma di spaghetto". Anche la nube di gas è un'incognita: la sua composizione è tutto'ora misteriosa.

Ma la parte gassosa sarà per lo più idrogeno e gli astronomi sanno che l'intera nube di gas vaga nello spazio a una temperatura di forse 10.000°C, quasi il doppio della superficie del Sole. L'astrofisico Stephen D. Murray, del Lawrence Livermore National Laboratory in California, ritiene che la nube possa essere il risultato di una sorta di "rutto" cosmico, in cui una stella perse parte dello strato esterno dell'atmosfera.

Ma le cose non sono chiare. "Altrimenti è difficile capire come si possa essere tenuto insieme qualcosa di cosi piccolo, con una scarsa gravità. E una coincidenza incredibile che una stella emetta qualcosa del genere cosi vicino a un buco nero, e quindi è un modo splendido per seguire che cosa accade a un oggetto da quelle parti". Murray fa parte di un gruppo di ricerca che sta tentando di prevedere come si svolgerà l'incontro ravvicinato tra la nube di gas e Sagittarius A. Hanno creato un modello tridimensionale dell'incontro usando la potenza di calcolo del supercomputer Palmetto della Clemson University ad Anderson, in South Carolina. Le simulazioni dei ricercatori, che hanno richiesto più di
50mila ore di calcolo su 3mila processori, mostrano che il punto di massimo avvicinamento della nube al buco nero si avrà probabilmente questa estate o all'inizio dell'autunno.
Sagittarius A

Il segno dell'incontro sarà il calore liberato dalla nube di gasa via via che disperde energia avvicinandosi a Sagittarius A, attratta sempre più dalla sua gravità. Questo rilascio di energia sarà individuabile dai radiotelescopi e da quelli a raggi X sulla Terra, nonchè dai satelliti. Ma non sarà una collisione frontale. Inzialmente la nube supererà Sagittarius A passando a distanza pari a 200 volte quella tra la Terra ed il Sole. Ma questo non impedirà alla gravità del buco nero di sconvolgerla. "Ci saranno anche altri effetti", aggiunge Murray.

"Passando attraverso tutto il gas al centro della Galassia, la nube comincerà a incresparsi come le onde sulla superficie del mare in un giorno ventoso. Ed entreranno in gioco varie altre instabilità. Quindi finirà sia allungata che strappata. Alla fine avrà proseguito l'orbita al di là del buco nero e probabilmente non avrà più una struttura coerente". Disgregandosi, buona parte della nube si unirà al disco di accrescimento attorno a Sagittarius A, o si limiterà a cadere nel buco nero stesso.(science)



26/02/14

Vecchio che di più non si può| Lo zircone il materiale più antico sulla Terra!

Vecchio che di più non si può. Lo zircone il materiale più antico sulla Terra! Tutto sommato, pare che lo Zircone possa proprio essere il materiale più antico che sia stato rinvenuto sulla Terra.

Gli scienziati della University of Madison-Wisconsin, infatti, hanno recentemente catalogato in un datario un piccolo frammento di zircone, venuto alla luce nel 2001 nelle Jack Hills, colline dell’Australia occidentale, scoprendo che il frammento di roccia ha circa 4 miliardi e mezzo di anni. Poco più vecchio del nostro pianeta stesso, che all’epoca ne aveva soltanto 160 milioni. Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, conferma la cosiddetta teoria della cool early Earth (Terra primordiale fredda), in base alla quale non tanto tempo dopo la solidificazione della crosta del pianeta le temperature erano già abbastanza basse per avere oceani liquidi e un’idrosfera.

Lo zircone, spiegano gli scienziati, è straordinariamente resistente a cambiamenti chimici e rappresenta quindi una vera e propria macchina del tempo che può aiutare a determinare la storia geologica e termica della Terra. L’analisi sul frammento è stata condotta usando una tecnica innovativa, detta tomografia a sonda atomica, combinata con la spettrometria di massa, che ha permesso di determinare la distribuzione degli atomi di piombo all’interno del microscopico campione, largo poco più di un millimetro. Anziché essere sparpagliati casualmente nel frammento, come previsto, gli atomi erano raggruppati insieme “come uvetta in un budino”, spiega John Valley, uno degli autori del lavoro.
Lo zircone: la materia più antica della Terra

Questi ammassi di atomi, secondo gli scienziati, si sarebbero formati un miliardo di anni dopo la cristallizzazione dello zircone (circa tre miliardi e mezzo di anni fa, dunque), in virtù del lento decadimento radioattivo di quest’ultimo: “Grazie a questa scoperta, possiamo leggere una nuova pagina del libro della storia termica del nostro pianeta”, dice ancora Valley. “La Terra si è assemblata a partire da materiali eterogenei del Sistema Solare.

Poi c’è stato un periodo di intenso bombardamento da meteore, compresa una collisione con un oggetto delle dimensioni di Marte circa 4 miliardi e mezzo di anni fa”. Secondo molti, fu quest’impatto a dare origine alla Luna. “I nostri campioni si sono formati dopo il raffreddamento del materiale fuso prodotto dalla collisione e ci consentono di datare esattamente questi eventi”. L’idrosfera terrestre, insomma, ha almeno 4 miliardi e mezzo di anni. Un’informazione indispensabile per capire anche quando sono apparse le prime forme di vita sul nostro pianeta.
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