Il-Trafiletto
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20/01/14

Perchè si dice "Avere la coda di paglia"?


Coda di paglia
Anche questo modo di dire è comune nel nostro linguaggio, ci caratterizza come popolo, che usa motti e modi di dire e ha una ricchezza di proverbi davvero imponente. Ho usato e uso questo adagio, spesso.
Avere la coda di paglia, si dice quando ha commesso qualche birbonata ed ha paura di essere scoperto.
Un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase impigliata. Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia. Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali accesero un pò di fuoco davanti ad ogni stia. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie.

16/01/14

Perchè si dice "mettere il sale sulla coda"?

Quando siamo bambini per fortuna la fantasia ci fa compagnia e ci fa pensare che non vi siano cose impossibili. Per esempio chi come me era totalmente affascinato dagli animali selvatici, aveva in mente prima o poi di catturarne uno o di riuscire ad avvicinarsi tanto da poterlo toccare. Ci fu un periodo in cui mi ero fissata di prendermi una volpe tutta per me. Così quando andavo dai nonni e mi accingevo a girellare nei boschi, mi ingegnavo a pensare a possibili metodi per catturarne una.
Il sale sulla coda
Un giorno, mentre saltellavo lungo un sentierino, palesai a mio nonno questa mia intenzione. Sorridendomi lui mi disse che non era certo impresa facile avvicinare una volpe, ma che avrei potuto tentare di metterle il sale sulla coda e quindi, catturarla.
Mettere il sale sulla coda, quando una persona o un animale e' inafferrabile, è un modo di dire che si usava per prendere in giro i bambini che volevano catturare gli uccellini... ovviamente se fossero stati in grado di mettere del sale sulla coda di un uccellino,  avrebbe significato l'avvenuta cattura. Una curiosità sull'argomento... Giuseppe Gioacchino Belli fa uso di questa espressione in un suo sonetto del 1832, La Santissima Ternità, parlando della colomba dello Spirito Santo che vola via: "E allora sti dottori de la bbroda currino appresso a mmetteje cor guanto un pizzico de sale in zu la coda". 
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