Il-Trafiletto
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21/06/17

Quali sono i candidati Globi d'Oro 2017: ipotesi, probabili titoli

Ma ai critici stranieri sarà piaciuto di più Fai bei sognidi Marco Bellocchio o La pazza gioia di Paolo Virzì? 


Chi vincerà i Globi d’Oro 2017? A Hollywood sono la vera anticamera degli Oscar. Se negli States sono i Golden Globes, da noi diventano i Globi d’Oro.

Li consegna, esattamente come in California, l’Associazione della Stampa Estera che premia i migliori film locali. A Hollywood gli americani, a Roma quelli italiani.
I Globi d’Oro 2017 verranno assegnati il 14 giugno, con tanto di red carpet e cerimonia di premiazione.
Quest’anno è la 57ma edizione.
Il Premio alla Carriera andrà a Dario Argento che si appresta a “battezzare” il remake del suo Suspiria diretto da Luca Guadagnino e interpretato da Dakota Johnson, Chloe Grace Moretz eTilda Swinton:
il Gran Premio della Stampa Estera andrà invece a Restaurare il cielo di Tommaso Santi.
Per il resto, per scoprire i premi “succulenti” dovremo aspettare il 14 giugno: la sfida per il Miglior film è tra Fai bei sogni di Marco Bellocchio e La pazza gioia di Paolo Virzì che dagli States è appena tornato dopo aver girato il suo primo film americano The Leisure Seeker, con Donald Sutherland ed Helen Mirren e perfetto per il prossimo Festival di Venezia. Outsider? Indivisibilidi Edoardo De Angelis.

Nell’attesa ecco le cinquine dei candidati ai Globi d’Oro 2017, nelle categorie principali

MIGLIOR FILM

Fai bei sogni di Marco Bellocchio


Indivisibili di Edoardo De Angelis

La pazza gioia di Paolo Virzì

La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu

La tenerezza di Gianni Amelio


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07/03/14

"Gocce" di notizie: 90 deputate per la parità di genere, ma i vertici dicono NO

Un documento bipartisan, firmato per ora da 90 deputate di diverse forze politiche - dal Pd a Forza Italia, da Ncd a Sel e Scelta civica - affinche' si introduca nel testo dell'Italicum la parita' di genere. "Siamo convinte - si legge tra l'altro nel documento - che non sia possibile varare una nuova legge elettorale senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all'articolo 3 e all'articolo 51 della Costituzione". E ancora: "La nostra convinzione e' che l'intesa politica raggiunta possa guadagnare in credibilita' e forza da una norma che collocherebbe il nostro paese tra le migliori esperienze europee". Il documento, che si rivolge ai leader dei rispettivi partiti delle firmatarie, e' sottoscritto anche da diverse donne di Forza Italia, partito che vive in questi giorni una spaccatura al suo interno, tra chi e' contrario all'introduzione di norme sulla rappresentanza di genere e chi, invece - come Carfagna, Calabria, Biancofiore - sta portando avanti questa battaglia trasversale. Proprio oggi pomeriggio, nella sede di FI in piazza San Lorenzo in Lucina, si e' svolta una riunione per tentare, da parte dei vertici azzurri, di dissuadere le deputate azzurre a desistere dalla loro battaglia e ritirare le loro firme dall'emendamento, ora accantonato, della Pd Agostini. Chiaro sulla linea di Forza Italia, il consigliere politico Giovanni Toti: "Una norma sulla parita' di genere? Mi sembra una assurdita'", ha detto nel pomeriggio. Dura anche Mariastella Gelmini: "Non possiamo accettare l'idea che uomini e donne siano candidati al Parlamento per le differenze di sesso e non per le loro idee e programmi". Dello stesso avviso la 'pitonessa' Santanche'. Anche all'interno del Pd, tuttavia, ci sono dei distinguo sul tema.                                                           fonte(AGI) .
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