Il-Trafiletto
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26/07/14

KALQ | La tastiera rivoluzionaria

Tastiera KALQ
KALQ, vi starete chiedendo certamente che cos'è? Ebbene si tratta di una tastiera con una nuova distribuzione dei tasti per velocizzare la digitazione a due pollici sulle tastiere di cellulari e tablet. 

Come si presenta?
La tastiera è suddivisa in due sezioni, una per ciascun pollice. Tutte le vocali si trovano a destra, mentre il pollice sinistro controlla un numero maggiore di tasti (e viceversa per utenti mancini). La denominazione deriva dall'ultima fila di lettere in fondo a destra.

Perché la scrittura risulta velocizzata? 
La posizione delle lettere è stata ottimizzata grazie a un algoritmo computerizzato sviluppato da ricercatori diretti da Antti Oulasvirta del Max Planck Institute di Informatica, in Germania. L'algoritmo incorpora modelli di movimento del dito, e ha calcolato che questa configurazione minimizzerebbe la distanza coperta dai due pollici, consentendo, inoltre, all'utente di alternare il più possibile l'uso di entrambi.

La nuova tastiera funziona?
Pare di si. Dopo un po' di allenamento, gli utenti sono riusciti a digitare testi su tastiere KALQ alla velocità di 37 parole al minuto, una performance notevole visto che 20 parole al minuto è il limite massimo per gran parte degli utilizzatori di tastiere o touchscreen QWERTY tradizionali. Per chi desiderasse provare di persona la tastiera KALQ, è possibile scaricare un'app gratuita per smartphone Android.(science)


18/02/14

Lo streaming mainstream | ascolta distribuisce e...scopre!

Lo streaming mainstream: ascolta, distribuisce e...scopre! Esattamente da quando lo streaming è diventata di fatto la piattaforma mainstream di distribuzione e ascolto della musica, al gusto di ascoltare si aggiunto anche quello di scoprire.

Esattamanete come avviene per Spotify (ma non solo), un algoritmo provvede ad ascoltare ciò che si sta riproducendo e in base alle proprie preferenze musicali mette a disposizione una selezioni di artisti che simili ai propri cantanti preferiti, allieteranno le nostre ore.
Come avere un'amico disc jokey dei tempi del liceo che porta a casa una serie di dischi selezionati precedentemente che possono essere di proprio gusto. In realtà, l'algoritmo (nel caso di Spotify) all'inizio è affascinante, particolarmente per chi non segue il mercato, ma dopo un po' appare ripetitivo riproponendo sempre le stesse canzoni. La colpa molto spesso non è dell'algoritmo ma della mancanza di nuove licenze.
Streaming mainstream

Ecco perché gli sviluppatori stanno lavorando a nuove piattaforme in grado davvero di produrre serendipity, felici incontri casuali musicali. Seevl, per esempio, scova informazioni, suggerimenti e trend sull'industria musicale. A differenza di YouTube, Spotify e Deezer non si concentra sulle licenze ma sulle risorse presenti in rete.

Il che li rende un "sapientino" della musica formidabile. LuckyPennie invece si concentra nell'immettere le notizie su concerti ed eventi locali nel processo di discovery. Il cuore è quindi quello di una app che geolocalizza informazioni sui live. The Hype Machine analizza il contenuto di blog degli appassionati di musica e li traduce in raccomandazioni per suggerire nuovi artisti. Il servizio offre anche un sistema di micro-credito per supportare giornalisti musicali ed emergenti.

Più classico e meno innovativo è infine TuneIn un aggregatore di radio (più di 100.000 emittenti e 2 millioni di podcasts da tutto il mondo). In questo caso, il processo è più casuale e la scoperta sta nello "scanalare" da una stazione all'altra. A lavorare sulla "prediction" non ci sono solo nuove realtà ma anche ex startup di successo come Shazam che ogni anno si candida a barometro dell'industria prevedendo gli artisti vincitori dei Grammy. E spesso ci prende. Ma la vera scommessa è quella di mettersi a valle del processo di discovery. L'ultima idea l'ha avuta Twitter. Il sito di micro-blogging ha stipulato un accordo con 300 company, la nuova casa discografica, fondata da Lyron Cohen, impreditore americano che è stato fino a settembre 2012 il numero uno Recorded Music della Warner Music Group. L'idea è quella di usare la piattaforma per monitorare le future promesse del panorama musicale.

Twitter fornirà a 300 company libero accesso ai suoi "music data", anche quelli non disponibili pubblicamente, come per esempio il luogo da dove gli utenti twittano. Il signor Cohen organizzerà i dati legati alla musica attraverso un software in grado ci collezionare e leggere tutte queste informazioni. Le informazioni poi potranno essere usati da altri musicisti ed etichette discografiche per le loro ricerche. Un big data social, per usare un po' di termini alla moda. Ma il business vero è scoprire i nuovi talenti.

08/11/13

Un Excavator per capire i meccanismi del cancro!

Un algoritmo ( Excavator) per capire i meccanismi del cancro! Genetica, siamo dinanzi ad una scoperta che frutto di un'attenta e minuziosa ricerca a portato a generare un algoritmo che provvederà ad identificare tutte le varianti del mecanismo di progressione del cancro. Tale risultato è stato ottenuto al Dna tumori Ricerca, coordinata dall'Università di Bologna con la collaborazione del Cnr. La sperimentazione è stata applicata anche all'analisi di malattie genetiche complesse, trovando un campo di applicazione notevole.

Il nuovo algoritmo che intercetta le regioni del Dna con fattori di anomalia nel numero di copie, le cosiddette "copy number variants" (Cnv), implicate in moltissime patologie come i tumori, malattie neurodegenerative e cardiovascolari, si chiama Excavator ed è stato realizzato da un team di ricercatori dell'Università di Bologna in collaborazione con di un gruppo esteso di studiosi, tra cui spiccano un gruppo dell'unità di Genetica Medica del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. La ricerca è stata resa pubblica sulla rivista scientifica internazionale Genome Biology.

Questo studio, che ha un importante valore in materia di diagnostica genetica, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Alberto Magi e Lorenzo Tattini, due studiosi del gruppo di ricerca in Systems Medicine, dell'Università di Firenze e AOUCareggi, coordinato da Gian Franco Gensini, il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell'Università di Firenze, dove spiaccono nomi del calibro di Rosanna Abbate e Betti Giusti, l'unità di Genetica Medica dell'Università di Bologna rappresentata da Marco Seri e l'Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ITB-CNR) di Milano con Gianluca De Bellis, e ha coinvolto un ampio numero di ricercatori provenienti da diversi settori scientifici che operano dall'ingegneria alla chimica, dalla fisica alla biologia, fino alla medicina.
Algritmo Excavator

Il nuovo metodo - spiega una nota dell'Università di Bologna - utilizza le tecnologie di sequenziamento di nuova generazione ("Next-Generation Sequencing", NGS) che consentono di ottenere la sequenza di un intero genoma umano in tempi molto brevi a costi 500 volte più bassi rispetto alle precedenti tecniche di sequenziamento. L'algoritmo è stato applicato all'analisi di malattie genetiche complesse e di tumori umani e ha permesso di identificare con estrema precisione alterazioni cromosomiche potenzialmente coinvolte nell'insorgenza della condizione patologica.

"Fino a pochi anni fa - dice Magi - si pensava che la maggiore parte della diversità genetica coinvolgesse singole basi del genoma (i polimorfismi a singolo nucleotide o Snp), mentre alcuni studi pubblicati tra il 2006 e il 2007 hanno dimostrato che la più grande fonte di variabilità genetica risiede nelle Cnv e che queste varianti sono coinvolte in moltissime patologie come i tumori, il morbo di Alzheimer e di Parkinson e le malattie cardiovascolari". "Le CNV sono importanti per caratterizzare geneticamente anche le malattie rare - aggiungono Elena Bonora e Tommaso Pippucci dell'Unità di Genetica Medica dell'Università di Bologna presso il Policlinico Sant'Orsola-Malpighi - e nell'articolo appena pubblicato si evidenzia come Excavator sia stato in grado di identificare con estrema precisione una Cnv presente nel genoma di due fratelli affetti da ritardo mentale". "L'identificazione di queste alterazioni genomiche in campioni tumorali - spiega Ingrid Cifola, ricercatrice presso l'Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnv - può aiutare a capire i meccanismi alla base della progressione del cancro. Abbiamo applicato Excavator su casi di melanoma cutaneo maligno e siamo stati in grado di identificare Cnv che potrebbero avere un ruolo attivo nei processi neoplastici di trasformazione che portano alla condizione malata, in quanto potrebbero contenere geni essenziali per la crescita del tumore".
"L'enorme mole di dati prodotti dalle tecnologie Ngs comporta una nuova sfida per la comunità scientifica - conclude Magi - Tali tecnologie richiedono infatti lo sviluppo di nuovi strumenti bioinformatici che permettano di estrarre dall'enorme quantità di dati prodotti le informazioni utili per capire le cause dello stato patologico, allo scopo di ottenere una caratterizzazione molecolare più completa delle malattie e indirizzare la scoperta di nuovi marcatori utili per applicazioni cliniche diagnostiche, o di bersagli per lo sviluppo di nuove terapie".
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