Il-Trafiletto
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19/10/14

Nel tracciato Australiano una "caduta" basta per il ritorno del "Dottore"

Nel tracciato australiano si rivede un Valentino Rossi strepitoso. A 10 dal termine cade Marquez, lo imita pure Crutchlow: 2o a poche curve dal traguardo.


Irresistibile il nostro Valentino Rossi. 
In Australia si concede il bis stagionale, registrando la 250a partecipazione nel motomondiale, 6o trionfo sul tracciato di Phillip Island, acciuffando di fatto Stoner per vittorie su questa pista. 

Cade Marquez e per Vale è via libera
La strada si libera per Valentino dopo la caduta del neo campione del mondo Marquez, che si trovava in testa quando mancavano soltanto 10 giri dalla fine, e dopo che Vale aveva combattuto tenacemente con il suo compagno in Yamaha, Jorge Lorenzo, che al termine ha concluso in 3a posizone. Altra sorpresa: Bradley Smith su Yamaha Tech3 ottiene per la prima volta di salire sul podio in MotoGp, grazie a un altra caduta, quella di Cal Crutchlow che con la Ducati è caduto a poche curve dal termine mentre era in seconda posizione. 

Di poco fuori dal podio la Ducati di Andrea Dovizioso.
Le cadute l'hanno fatta da padrone nel Gp australiano: dopo 4 giri inizia Iannone seguito da Pedrosa, che subisce pure una contusione all’anca che lo costringe al ritiro. Identica dinamica tra Bradl e Aleix Espargarò nella fase conclusiva, finisce a terra pure lui. Con il trionfo di oggi Valentino consolida il suo 2o posto in campionato a 255 punti, unico obiettivo possibile con Marquez già campione. Si allunga il distacco di Rossi da Lorenzo, ora a 247 punti, lo spagnolo però scavalca Pedrosa, out per un contatto con Iannone e fermo a 230

Bis stagionale per Valentino Rossi

17/10/14

Tra i "Canguri" nulla è scontato | La sfida nel GP d' Australia sarà avvincente

Quarta "piazza": nessuno ha intenzione di occuparla a priori tra Marquez, Lorenzo, Rossi e Pedrosa! Motegi, è solo un ricordo, ormai si è già con la testa al Gran Premio d'Australia, per dare vita ad una sfida d'alta tensione.


Nessuno dei 4 fuoriclasse verrà meno alle proprie motivazioni, che saranno incentrate su un solo risultato possibile! La determinazione è alle stelle più del normale, per raggiungere lo scopo di essere davanti agli avversari.

Andiamo con ordine. 
Marquez, ormai laureatosi Campione del Mondo, è nelle condizioni di gareggiare liberamente pronto a occupare le prime posizioni. Banditi i ragionamenti e le strategie, e libero sfogo al rischio. Sdoganati i traversi e il feeling pieno con la velocità, dando un calcio alla noia della matematica e dei punteggi condizionanti.

Basta con le chiacchiere: è ora di darci dentro.
Adesso è ora di andare al sodo: forza, diamo gas, spalanchiamo la volontà di ognuno dei protagonisti sopracitati, di riprendersi quel gradino più alto degli altri di un podio che manca ormai da 3 gare. Un'esagerazione per uno come lo spagnolo che ha trionfato in ben 11 GP su 15 a cui a preso parte. Quindi resta il fatto che al 16° GP in programma, il pilota iberico desideri tornare in testa a tutti. Particolarmente, dopo il 2° posto del GP Giapponese, che non ha in un certo senso "rovinato" la festa per il secondo titolo iridato. Allora è normale, che Marc voglia rimettere le cose a posto facendo vedere "chi è che comanda". Di fatto, Marquez ha mal digerito che le ultime tre corse siano finite nelle mani della Yamaha, con Rossi a Misano, e con Lorenzo ad Aragon e Motegi. Situazione che adesso spinge il fenomenale 93 a chiudere subito una rivincita. In particolare guardando Jorge fisso negli occhi! Visto che il maiorchino sembra davvero l'uomo da battere in questa fase del campionato.

2a piazza da non sottovalutare.
Apparso in grande spolvero, dopo i problemi avuti ad'inizio stagione, il numero 99 pare essere rientrato nei livelli più consoni al suo blasone, nelle ultime gare infatti è sembrato più lucido, strategico, irresistibile e veloce. Il giusto mix per illuminare ancora di più un'antagonismo molto sentito da entrambi. Per quel che riguarda Lorenzo, c'è pure il fattore del "2o posto nel mondiale", che non va assolutamente preso sotto gamba. La sua rimonta e le prestazioni discontinue del "Dottore" e Pedrosa, ad esempio ad Aragon, hanno infatti consentito a Jorge di portarsi a soli -3 punti dal ghiottissimo obiettivo. Anche se poi nel paddock sono ancora molti ad indicare Pedrosa come favorito per il titolo di "vice-campione". Ma per dare credito alle voci e alle intenzioni, Dani dovrà mettere in pista a Phillip Island un tot. di coraggio e aggressività, nettamente superiori al suo standard. Prima di tutto nei confronti del compagno di box, a cui non dovrà più tributare tutele o cortesie di circostanza.
Il circuito australiano di Phillip Island

Marquez & Pedrosa, sfida da promuovere.
Da casa Honda adesso ci sono tutti i presupposti per promuovere una sfida Marquez-Pedrosa, per trionfare negli ultimi GP stagionali. Niente di starno se lo spagnolo decidesse di ricambiare il favore a Pedroza, impegnando la coppia della Yamaha. Per concludere, luci puntate sul casco numero 46, che dopo l'exploit di Misano, il Valentino nazionale è tenuto a dare continuità, per poter affermare il suo ritorno tra i vincenti sicuri. Perché quei decimi in più sul passo, visti a Motegi, hanno alimentato qualche dubbio sulla tenuta prestazionale nella distanza. Inoltre, in Giappone, Valentino ha capito molto bene che il suo avversario numero 1 è ancora Lorenzo. Pilota di riferimento, a cui avvicinarsi e su cui impostare le strategie.

Il 4o posto a chi sarà riservato?
Certo è, che su una pista "da pelo" come quella di Phillip Island, piena di insidie meteorologiche e d'asfalto, pare essere un teatro degno per una sfida a 4 che è certezza di battaglia senza esclusione di colpi. Una lotta nel vero senso della parola ad altissimo profilo, dove la sconfitta non è contemplata per nessuno. Dove il podio, con i suoi tre posti soltanto, sta già stretto a tutti. Già, ma ad uno di loro quello scomodissimo 4o posto, alla fine a chi pensate dovrà toccare?


12/10/14

Il Giappone sede per l'incoronazione di Marquez | A Motegi Marquez Campione del Mondo

Nel circuito giapponese a trionfare non è soltanto Lorenzo, alla sua 2a vittoria di fila, ma pure lo spagnolo


Infatti arrivando al traguardo, in seconda posizione, appena dietro Lorenzo, gli è sufficente per laurearsi matematicamente Campione del Mondo in MotoGp, per il 2o anno consecutivo. Nessun pilota della Honda era riuscito nell'impresa di vincere il titolo iridato sul circuito di proprietà della stessa casa costruttrice giapponese. Felice pure Rossi, che sale sul podio alle spalle di Marquez, mentre Pedrosa chiude al 4o posto.

MARQUEZ A FAME DI GLORIA
Marquez si laurea
Campione del Mondo
per la 2a volta consecuitava
Ai nastri di avvio è esattamente Valentino a lasciare tutti indietro grazie ad una partenza fulminea seguito a ruota da Lorenzo e Dovizioso Il quale finirà 5o al traguardo. Partenza invece in sordina per Marquez, che lemme lemme scivola in 5a posizione, ma senza mai perdere di vista il gruppo di testa, che nel frattempo si dà da fare a sfidarsi tra loro. Lorenzo fa spallate con Rossi e lo supera dopo 4 giri, e da li fino alla fine inizia la sua gara solitaria assumendo la testa del gruppo. All'ootavo giro scatta l'allarme e l'invito a "Scatenare l'inferno" per Marquez, quando supera Dovizioso e si mette ad inseguire Rossi

La sfida con il Doctor inizia poco dopo la metà della gara: Rossi inizialmente tiene botta, poi deve arrendersi alla fame del futuro Campione del Mondo, che assume la 2a posizione e vi resta fino alla fine. Lorenzo lì davanti mantiene il suo ritmo e si aggiudica la seconda vittoria consecutiva, ma la gioia grande alla fine è per Marc, “samurai” del campionato.
A seguire la classifica piloti del Moto GP:





11/04/14

Viva i Peperoni

Il loro apporto vitaminico è davvero notevole. Il loro colore poi è un trionfo per gli occhi. E il sapore, vogliamo discuterne?A ragion veduta si può ben dire... Viva i Peperoni 

Una verdura con tante qualità
Sono consigliati nelle diete ipocaloriche: prima di tutto perché dal punto di vista calorico sono davvero poca cosa: siano quadrati di Norcia o di Asti (gialli o rossi), sodi di Voghera (gialli e polposi) od oblunghi come i California Wonder, Olandesi (gialli e rossi carnosi), Corno di Toro o di Spagna (lunghi e affusolati), apportano comunque 20- 25 calorie per 100 grammi. Contengono infatti tanta acqua (92%), non hanno praticamente grassi, né colesterolo. Ma a suggerirli nell'alimentazione di chi è in lotta con i chili di troppo è anche la fibra alimentare presente e una struttura particolarmente compatta: "aggiunti alle insalate aumentano nettamente il tempo di masticazione e la sensazione di sazietà e grazie al sapore spiccato permettono di diminuire l'aggiunta di grassi di condimento che, come si sa, hanno un alto valore energetico e sono i primi da limitare quando si è a dieta". Il sapore più o meno piccante consente - anche di andarci piano col sale, con beneficio in particolare di chi soffre di pressione alta.
peperoni

Verdi, gialli e rossi
Il gusto e la piccantezza del peperone dipendono soprattutto da una sostanza chiamata capsicina che, forse, è anche in grado di accelerare leggermente il metabolismo. Di recente si è poi scoperto che il colore dei peperoni non è soltanto un elemento estetico, un tocco cromatico per rendere più piacevole agli occhi una bella insalata mista. Il fatto che il peperone sia verde, giallo o rosso, ci fornisce ad esempio indicazioni sulla quantità di vitamina C contenuta: ce n'è di più in quelli gialli e rossi che in quelli verdi, e ce n'è sempre molta di più nel vegetale che è maturato sulla pianta piuttosto che in quello che è stato staccato ancora un po' acerbo. La vitamina C dei peperoni è comunque molta: "Il nostro fabbisogno giornaliero si aggira intorno agli 80 milligrammi al giorno e in un etto di peperoni verdi se ne trovano già 77 mg, 84 in un etto di rossi, per arrivare ai 203 mg di un etto di peperoni verdi maturi e ai 230 di un etto di peperoni rossi maturi. Per non buttare via la vitamina C, il peperone va però mangiato a crudo, o appena scottato sulla piastra.
Un aiuto per le cellule
Dal colore del peperone dipende anche il tipo di antiossidanti presenti: appartengono alla famiglia degli antociani e rappresentano una valida protezione contro l'arrugginimento delle nostre cellule promosso dai radicali liberi". Fate fatica a digerire i peperoni, come succede a molti? Vi capita di sentire il sapore che ritorna? Siete probabilmente sensibili a sostanze attualmente in corso di studio e che possono inibire i movimenti dello stomaco. La difficoltà di digestione non dipende comunque, come credono alcuni, dalla maggiore piccantezza del peperone.

È giunto in Europa nel sedicesimo secolo dall'America centrale e meridionale. Chiamato inizialmente "pepe d'India", è stato subito apprezzato (la sua piccantezza lo assimilava alle preziose spezie orientali) e coltivato ben presto in numerose varietà e ibridi in tutta l'Europa mediterranea.
La coltura del peperone ha bisogno di clima caldo e tanta acqua. In Italia la coltivazione di peperoni è molto estesa (anche se la superficie a essi destinata è calante), soprattutto nel Centro e nel Sud.
• All'acquisto il peperone deve avere la buccia lucente e ben tesa, la polpapolpa soda e croccante al tatto. Se non ha queste caratteristiche, il peperone è sicuramente "passato''
• Si conserva in frigo, nella parte meno fredda, per 7-8 giorni senza perdere le sue qualità. Oltre i 10 è da buttare.
• Dopo averlo maneggiato in cucina è opportuno non toccarsi gli occhi e le mucose, che potrebbero soffrire fastidiose irritazioni.
• Si dice che, ma non è del tutto vero, il peperone sia di scarsa digeribilità. Comunque lo si rende più digeribile .,.ed è un consiglio valido per ogni tipo di cibo - avendo l'avvertenza di masticarlo a lungo, specie se consumato crudo.

24/03/14

Svelato un pezzo del "segreto di pulcinella" del rapimento Moro

"Erano in due su quella Honda blu quel giorno in via Fani. L'uomo che era sul sellino posteriore scrive una lettera anonima e denuncia che dipendevano dal colonnello del Sismi che era lì in via Fani.
Erano li per proteggere le Br da ogni disturbo".
Enrico Rossi, ispettore di polizia in pensione, racconta così all'ANSA la sua inchiesta.

L'ex ispettore Enrico Rossi (ansa)
La lettera, racconta Rossi, iniziava così: "Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi, il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia. La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Camillo Guglielmi (l'ufficiale del Sismi che si trovava in via Fani all'ora della strage, ndr), con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...".
L'anonimo fornì anche concreti elementi per rintracciare il guidatore della Honda. "Tanto io posso dire, sta a voi decidere se saperne di più". Il quotidiano all'epoca passò alla questura la lettera per i dovuti riscontri. A Rossi, che ha sempre lavorato nell'antiterrorismo, la lettera arriva sul tavolo nel febbraio 2011 "in modo casuale: non è protocollata e non sono stati fatti accertamenti, ma ci vuole poco a identificare il presunto guidatore della Honda di via Fani". Sarebbe lui l'uomo che secondo uno dei testimoni più accreditati di via Fani - l'ingegner Marini - assomigliava nella fisionomia del volto ad Eduardo De Filippo. L'altro, il presunto autore della lettera, era dietro, con un sottocasco scuro sul volto, armato con una piccola mitraglietta. Sparò ad altezza d'uomo verso l'ingegner Marini che stava "entrando" con il suo motorino sulla scena dell'azione.

"Chiedo di andare avanti negli accertamenti - aggiunge Rossi - chiedo gli elenchi di Gladio, ufficiali e non, ma la "pratica" rimane ferma per diversi tempo. Alla fine opto per un semplice accertamento amministrativo: l'uomo ha due pistole regolarmente dichiarate. Vado nella casa in cui vive con la moglie ma si è separato. Non vive più lì. Trovo una delle due pistole, una beretta, e alla fine, in cantina poggiata o vicino ad una copia cellofanata della edizione straordinaria de La Repubblica del 16 marzo con il titolo 'Moro rapito dalle Brigate Rosse', l'altra arma". E' una Drulov cecoslovacca, una pistola da specialisti a canna molto lunga che può anche essere scambiata a vista da chi non se ne intende per una piccola mitragliatrice.

Rossi insiste: vuole interrogare l'uomo che ora vive in Toscana con un'altra donna ma non può farlo. "Chiedo di far periziare le due pistole ma ciò non accade". Ci sono tensioni e alla fine l'ispettore, a 56 anni, lascia. Va in pensione, convinto che si sia persa "una grande occasione perchè c'era un collegamento oggettivo che doveva essere scandagliato". Poche settimane dopo una "voce amica" gli fa sapere che l'uomo della moto è morto e che le pistole sono state distrutte. Rossi attende molti mesi- dall'agosto 2012 - prima di parlare, poi decide di farlo, "per il semplice rispetto che si deve ai morti".
 Per saperne di più                                                                                                    fonte (R.it)

22/03/14

MotoGP | Espargarò è il più veloce di tutti nelle libere in Qatar.

In Qatar Espargo è ancora il più veloce di tutti nelle prove libere che si sono svolte. Rossi solo settimo, Marquez undicesimo.

Una "Open" davanti a tutti al termine della prima sessione di prove libere del GP del Qatar che aprirà la stagione del Mondiale MotoGP. E' la NGM Forward Racing di Aleix Espargarò. Il centauro spagnolo, montando la gomma soft nei minuti finali ha fermato il cronometro su 1' 55'' 201.

Mondiale MotoGP del Qatar
Alle sue spalle la Honda del team Grasini di Alvaro Bautista, più lento di 466 millesimi: quindi la Yamaha del team Monster Tech 3 del britannico Bradley Smith a sei decimi. Il migliore degli italiani e Andrea Iannone con il quarto tempo in sella alla Ducati Pramac a 795 millesimi, quindi l'altra Monster Yamaha Tech3 di Pol Espargarò a 819 del fratello.

Primo pilota delle factory Dani Pedrosa con la Repsol Honda Hrc a 1'' 131, seguito a due decimi da valentino Rossi, settimo. A chiudere la "top ten" l'altra Forward Racing del 40enne Colin Edwards a 1''425 dal compagno di scuderia. Solo nono Jorge Lorenzo (Movistar Yamaha MotoGP) a 1''467, davanti per soli due millesimi a Nicky Hayden (Drive M7 Aspa). Il campione del mondo Marc Marquez è solo undicesimo con un ritardo di 1''481. (la gazzetta del sud)
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