Cambio di...marcia in casa Maserati: a rappresentare la svolta epocale strategica ci pensa il modello Ghibli, in parte, l'icona di questo restyling.
Si tratta di una
berlina lunga 5 metri, venuta fuori dalla
realtà ibrida dove i modelli aventi il
Tridente per mascherina frontale, sono da sempre posizionate e va a confrontarsi con il
mercato, sfidando le "solite" teutoniche
premium. Questa sorta di derby dell'auto, consiste nel migrare alla modalità
industriale cosi com'è è oggi giorno, senza tralasciare il gusto per l'artigianalità. Una soluzione trovata spostando le linee di produzione della Ghibli a Grugliasco, visto che gli impianti di Modena non sarebbero sufficienti per raggiungere l’obiettivo delle 20.000 vetture all’anno.
La sua essenza.
Nel momento in cui si entra nell'
abitacolo della
Maserati Ghibli da subito si assapora il lusso in maniera predominante ma con un qualcosa di differente da quello classico delle
concorrenti tedesche. La
ricerca è ciò che prevale in ogni suo dettaglio, svolgendosi in maniera quasi maniacale della perfezione in ogni minimo
dettaglio; qui, invece, è l’atmosfera che conta, il calore generale più che l’irreprensibile realizzazione del singolo
elemento.
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La Maserati Ghibli |
Ciò non toglie che qualcosa, sulla Ghibli, si possa migliorare: alcuni dettagli di finitura, per esempio, sembrano presi di peso da modelli di rango inferiore, il devioluci non è il massimo della comodità e la leva del cambio non sempre segue in maniera irreprensibile i desideri del guidatore. A dirla tutta, pure il sistema multimediale fatica a reggere il confronto con certe meraviglie del
made in Germany: ha una grafica elementare e una quantità di
funzioni non certo fantasmagorica. Ma in fondo va bene così: questa è un’auto perfetta per emozionarsi con la guida, più che per fare una ricerca su
Google mentre si viaggia.
E il piacere riguarda anche i passeggeri, avvolti da un abitacolo sontuoso e ricoperto da molti metri quadrati di pelle. I comandi sono disposti con cura, la strumentazione è bella ed elegante e i due enormi paddle del cambio (optional) sono un invito alla guida. Anzi, alla bella guida.
Riassumendo.
Nessuno, neppure gli appassionati più sfegatati con ogni probabilità, avrebbero immaginato che la
Maserati potesse avventurarsi in quest’avventura: da poche migliaia di
auto a 50.000
vetture l’anno nel 2015 non è una barzelletta, ma ogni cosa pare funzionare. Qualche
dettaglio qua e là si può migliorare, ma la personalità è strepitosa, e la berlina italiana ha tutte le carte in regola per lanciare la sua sfida alle rivali tedesche
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