(La Stampa) - Quando, venerdì sera, tutti i fotografi lo hanno ripreso in prima fila all’inizio della Leopolda, Matteo Renzi sedeva accanto alla moglie Agnese.
Abito nero, un filo di trucco, ha elargito ai cronisti solo sorrisi, come d’abitudine, mai una parola di troppo, una dichiarazione fuori posto, un lamento che sarebbe stato meglio evitare.
Dalle parti di Renzi lo hanno notato: Agnese funziona. Funziona la sua aria da giovane donna normale, da insegnante per anni precaria mamma di tre bambini.Funziona la sua immagine: una come tante, una sorella, una figlia, un’immagine pulita e «comune» che, hanno valutato nella war room del premier-segretario, può rivelarsi preziosa in campagna elettorale:
non a caso – dalla Casa Bianca alla visita agli sfollati del terremoto - ha cominciato a comparire più spesso accanto a lui.Fonte: http://www.msn.com