11/03/15

La Pillola che Allunga la Vita a portata di Mano

L'elisir di lunga vita è stato ed è oggetto di ricerca da sempre, solo che ora non ci si ferma a creare una pozione magica, ma la sfida della biologia è trovare il modo di rallentare l'orologio delle cellule, sfida che coinvolge anche i grandi della rete come Google disposto ad investire in questa ricerca.


L'orologio biologico avanza inesorabilmente verso la vecchiaia, grazie ad un meccanismo che è dentro alle nostre cellule che decide la frequenza dell'"orologio". La sfida dei biologi consiste nel manipolare questo meccanismo, anche se nei topi ci sono riusciti (vivono il 50% in più) negli esseri umani la cosa è più complessa.

La vita dalla metà dell'ottocento, si è allungata grazie ai farmaci e sopratutto all'igiene. Uno studio sulla lunga vita aveva portato a capire che mangiare lo stretto necessario allunga la vita. Ma ora gli scienziati vogliono cambiare il nostro corpo, manipolare le cellule e raggiungere l'obbiettivo senza fare drastiche diete che implicano stress psichico, ma creare una "pillola" che ci freni il cammino delle cellule mangiando ciò che ci va.

Qualcosa è già stato fatto, in questa direzione, in vendita c'è già una pillola "allunga vita" ma non è stata testata. Sugli animali la risposta c'è stata e sostanze come la metformina e rapanicina hanno effetti benefici sugli animali. Richard Miller, direttore del Centro di ricerca per la biologia dell'invecchiamento all'università del Michigan, spiega: "Ammettiamo di riuscire a estendere anche la vita media e massima degli uomini del 40%, una donna giapponese avrebbe un'aspettativa di vita di 112 anni, con punte di 140". 

D'accordo con le previsioni del direttore Miller è Rudi Westendorp dell'università di Leida, autore di "Come invecchiare senza diventare vecchi" (Ponte alle Grazie): "Nell'arco di un centinaio di anni l'aspettativa di vita è salita da 40 a 80 anni e la probabilità di raggiungere i 65 anni è passata dal 30% al 90%. Tra i neonati di oggi c'è chi arriverà a 135 anni". fonte LaRepubblica.it


Ciò di cui gli scienziati sono certi oggi, è che la restrizione calorica sia la chiave di volta di questo studio. Gli animali da laboratorio sottoposti a restrizione calorica vivono tra il 30 e il 40% più a lungo del normale. Il meccanismo è semplice: un regime di inedia alimentare costringe le cellule a riorganizzarsi per vivere, attivando nel loro Dna alcuni geni che riducono il metabolismo e - attraverso percorsi biochimici chiari solo fino a un certo punto - allungano la vita della cellula.
Rappresentativa ironica
dal film "Il diavolo ti fa bella"

Calare drasticamente l'alimentazione di almeno il 30%, è provato che rallenta l'orologio biologico in tutti i tessuti dell'organismo, e quindi anche nell'organismo intero. Ma la ricerca, si sta concentrando sulle sostanze chimiche capaci di mimare l'effetto della restrizione calorica sul Dna. Cioè su delle pillole. Ed ecco che diventa business che attira investitori come Google che ha fondato nel 2013 una compagnia - la Calico - specializzata in studi sulla longevità, ingaggiando alcuni massimi esponenti  della biologia.

Leonard Guarente, direttore del laboratorio di biologia dell'invecchiamento al Mit, ha intravisto il business e fonda la compagnia Elysium Health, con ha disposizione 5 premi Nobel, ha commerciato come integratore alimentare, che non bisogna di test, la pillola "Basis". Costo: 50 euro al mese. "Anch'io la prendo tutti i giorni. La sostanza che uso è un precursore di un enzima chiamato Nad+ che diminuisce all'interno delle cellule con l'invecchiamento. Si è dimostrata efficace nei topi. La venderemo su internet per dialogare con i nostri clienti e capirne gli effetti". fonte LaRepubblica.it


Alla "pillola della longevità" crede fino a un certo punto Luigi Fontana delle università di Brescia e Washington. "Prendere un farmaco e continuare a mangiare schifezze non servirà a molto. Stiamo sperimentando sugli uomini nuove versioni della restrizione calorica più sostenibili. Uno o due giorni di digiuno a settimana, solo con verdure e olio di oliva, hanno effetti sul metabolismo delle cellule simili alla restrizione calorica. Altre strade percorribili sono assumere calorie solo nella prima parte della giornata e sostituire le proteine animali con quelle vegetali". fonte LaRepubblica.it


Una mia riflessione: Se adottassimo tutti la restrizione calorica, diminuendo l'alimentazione del 30%  di ciò che mangiamo oggi, le multinazionali del food cosa venderebbero? E se ci ammalassiomo di meno e non avessimo più bisogno di farmaci, il business delle case farmaceutiche dove andrebbe a finire? Meglio prendere un farmaco e continuare a mangiare schifezze, così potremo vivere più a lungo, consumando più a lungo e usando farmaci più a lungo.
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