13/03/15

I Cento Passi della Memoria

"I Cento Passi" questo il titolo del meraviglioso film diretto da Marco T. Giordana, che narra la storia di Peppino Impastato, della voce libera di Radio Out, dell'eroica e appassionata lotta contro la Mafia di un ragazzo come tanti che non voleva arrendersi, che amava la sua terra tanto da lottare e morire per essa.

In ricordo di eroi come Peppino, in ricordo di tutti coloro che non si sono mai arresi e che hanno messo in gioco la propria vita anche per chi era troppo debole per farlo, per tutte le vittime della mafia, dal 1996 viene celebrata la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa dall'Associazione Libera. 

La manifestazione sarà celebrata, come ogni anno, il 21 marzo; palcoscenico della XX edizione sarà Bologna, scelta per il grande valore civile dimostrato dai cittadini in seguito all'attentato terroristico del 2 Agosto 1980, che causò 85 vittime. 

Nella regione, l'Emilia Romagna, che si attesta al primo posto tra le regioni settentrionali per la quantità di beni sequestrati alle mafie : circa 450, dall'agosto 2013 al luglio 2014, per un valore del 41% nelle regioni del Nord Italia.

Logo dell'Associazione
La Verità illumina la Giustizia, questo lo slogan della manifestazione che sarà animata da diverse iniziative. Solo attraverso la verità, il senso civico, l'onesta intellettuale e morale si può avere e ottenere giustizia. E' necessario fare luce sulla realtà devastante di tante stragi per le quali, ancora, non si è giunti ad una spiegazione.

Per questo motivo, quest'anno verranno celebrate le vittime delle stragi di Bologna, di Ustica e del genocidio di Srebrenica, quando durante la guerra in Bosnia, migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi l'undici luglio del'95 dalle truppe serbo-bosniache nella zona protetta di Srebrenica che si trovava la tutela delle Nazioni Unite. Una vicenda complicata le cui responsabilità non sono state completamente accertate.

"Non è civile – sottolinea Don Luigi Ciotti , presidente di Libera – un paese in cui il 70% delle famiglie delle vittime di mafie e terrorismo non conosce la verità sulla morte dei propri cari, e quindi non ha giustizia". 
La verità può essere scomoda e fastidiosa, ma non per chi non ha nulla da nascondere, ed è l'unica arma che abbiamo per difenderci. Solo continuando a cercarla e pretenderla, solo continuando a indignarci e arrabbiarci di fronte all'orrore riusciremo a mantenere viva la nostra dignità, la nostra umanità. Saremo liberi.

Se chiudiamo gli occhi, se rimaniamo indifferenti, se riteniamo "normale" la presenza invadente e pericolosa della mafia in ogni aspetto della nostra quotidianità, allora abbiamo già perso. E non possiamo permettercelo, lo dobbiamo a chi si è battuto per noi, lo dobbiamo alle vittime, lo dobbiamo a noi stessi.


Tutte le informazioni relative all'evento sono di disponibili sul sito www.libera.it

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