29/03/15

Come Risparmiare a Tavola: Mangiamo Pasta costa poco e nutre

Disoccupati, esodati, pensionati hanno tutti l'esigenza di mangiare almeno due pasti al giorno. Crisi, recessione e tasse hanno tolto a granparte di queste persone, un pasto al giorno. Un piatto in più di pasta costa poco e sfama una persona: allora evviva la pasta che aumenta la sua vendita in Italia e all'estero, e noi italiani siamo i migliori produttori di pasta al mondo.
Non si è mai mangiata così tanta pasta italiana all'estero e quest'anno si festeggia il record storico delle esportazioni che raggiungono per la prima volta i 2 miliardi di chili tra penne, tagliatelle, spaghetti ed altro spediti e consumati all'estero.
Pasta di semola

 A spingere le esportazioni è stata anche la capacità di innovazione dell'industria italiana con l'affermarsi sul mercato della pasta ottenuta al 100 per 100 dal grano italiano per iniziativa del progetto Firmato dagli Agricoltori Italiani (Fai) della Coldiretti che ha reso disponibile in prodotto dalle principali catene distributive alle botteghe di Campagna Amica in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali.

 In termini quantitativi - sottolinea la Coldiretti - si è verificato un aumento del 6 per cento della domanda estera del piatto principe della dieta mediterranea a cui vengono unanimemente riconosciute importanti proprietà salutistiche
La pasta in un momento di crisi vince anche perché garantisce un importante apporto nutrizionale a costi contenuti ed è un simbolo del cibo Made in Italy particolarmente apprezzato all'estero. La produzione nazionale di pasta nel 2012 si è mantenuta sostanzialmente stabile, con 3,3 miliardi di chili prodotti per un valore di oltre 4,6 miliardi di euro secondo Aidepi, mentre il consumo pro capite si è attestato sui 26 kg una quantità che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quella di un giapponese.
Nel podio dei mangiatori di pasta - conclude la Coldiretti - si piazzano dietro al nostro Paese il Venezuela, con 13 chili all'anno a testa, e la Tunisia, con 12 chili all'anno pro capite.
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