04/11/14

Tra Eco e Poirot, ecco Matthew Shardlake

Prendete Il nome della rosa, ripulitelo dallo stile un po' pomposo di Umberto Eco e aggiungeteci un pizzico di deduzione investigativa di Poirot e avrete ottenuto la ricetta de L'enigma del gallo nero di C.J. Sansom.

Anno del Signore 1537. L'avvocato Matthew Shardlake viene inviato da Thomas Cromwell, consigliere del re, nella sperduta abbazia di Scarnsea, per indagare su degli omicidi. L'ultima vittima un commissario, inviato al monastero per svolgere una missione segreta. Con l'aiuto del suo fidato aiutante Mark, Matthew inizia ad indagare, scoprendo ben presto che quelle sacre mura celano misteri e perversioni senza freno.

Questo romanzo è il primo scritto da Sansom, ed è anche il primo della saga che ha come protagonista proprio il gobbo avvocato Matthew Shardlake.

Lo stile di Sansom è scorrevole e avvincente che, grazie al personaggio di Matthew, sa avvicinare il lettore alla storia, incuriosendolo e spronandolo a proseguire. Il mistero su cui Matthew è costretto ad indagare è degno dei grandi giallisti, a tratti si potrebbe forse già intuire chi è il colpevole anche se magari non se ne comprende il movente. Nonostante questo però, il romanzo non perde di attrattiva o di bellezza. Occhio al finale però, potrebbe lasciarvi con un po' di amaro in bocca!

Il contesto storico, l'unione tra personaggi reali e personaggi inventati danno al romanzo la giusta concretezza. L'autore istruisce e insegna senza farlo pesare, tanto che il lettore quasi non se ne accorge.

Una prima prova quindi superata a pieni voti. Un autore che va tenuto d'occhio da tutti gli amanti del giallo.

(Le immagini presenti in questo post sono stata prese da internet)
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