11/11/14

Terremoto L’Aquila: tutti assolti nessun colpevole

Ribaltata la sentenza di primo grado. Condannato, ma con una pena di molto ridimensionata, solo Bernardo De Bernardinis, ex vice-capo del settore tecnico della protezione civile: due anni invece di 6. 

 6 Aprile 2009 ore 3,32, un terremoto distrugge la città dell’Aquila provocando la morte di 309 persone e numerosi feriti. A distanza di cinque anni abbondanti la Corte d’Appello dell’Aquila ha stabilito con la sua sentenza che non vi sono colpevoli, assolvendo sei dei sette membri della Commissione Grandi Rischi, l'organismo tecnico scientifico che si riunì alcuni giorni prima del catastrofico terremoto che distrusse il capoluogo abruzzese.

E’ stata così sconvolta la sentenza di primo grado con la quale il 22 ottobre 2012 il Tribunale dell'Aquila aveva condannato tutti gli imputati alla pena di 6 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Sei dei sette imputati erano facenti parte la Commissione Grandi Rischi, e precisamente: Franco Barberi, all'epoca del sisma presidente vicario della commissione Grandi rischi, Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case, Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile. Tutti erano stati condannati a sei anni per omicidio e lesioni. L’unico imputato condannato in appello, ma con la pena ridotta a soli due anni è stato Bernardo De Bernardinis, già vicecapo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile.

Parole di soddisfazione sono state dette  dal Professor Enzo Boschi, ordinario di Sismologia all'Università di Bologna ed ex presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): “Sono stato malissimo per tutto questo tempo – ha detto all’Adnkronos - Ero accusato di omicidio, ora sono stato assolto. Sono contento, spero di riprendere la mia vita. Quando le ho detto della sentenza, mia moglie si è messa a piangere”.

Di contro le parole dei cittadini sono molto dure: “ Vergogna!”, “ Non finisce qui”, “mafiosi”, “ Siamo in uno Stato che difende sé stesso”, “Ce li hanno ammazzati un’altra volta”. Il procuratore generale dell'Aquila Romolo Como, che si è detto alquanto sconcertato: “ Mi aspettavo un ridimensionamento della pena, ma non avrei mai pensato ad una assoluzione completa. In pratica con la lieve condanna al De Bernardinis si è scaricata la colpa alla sola Protezione civile.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.