30/10/14

Ti invoco, per il Dio vivente, non sei tu il Mercurio dei Savi? | L'Alchimista

........ per mezzo della quale potreste cambiare rame, ferro, stagno e piombo in oro».[Qui]

Si può ritrovare Mercurio che conversa, in tono meno forbito e sostenuto, con un alchimista nella Nuova Luce chimica di Michele Se ndivogì us." Un alchimista sciocco ha letto che dovrebbe incominciare la sua opera con Mercurio; egli cerca di riscaldare del mercurio comune che però evapora, al che accusa la sua consorte di averlo rubato. Tenta dunque una seconda volta, aggiungendovi ogni sorta di sostanza, come «erbe, urina e aceto» per vedere se può riuscirgli meglio. Avendo fallito in questi tentativi, si ricorda di aver letto che il posto in cui cercare è il mucchio di letame, perciò incomincia ad usare letame, ma anche questo tentativo fallisce miseramente. Allora, in sogno, un saggio gli dice di usare il «Mercurio dei Savi». Egli cerca di evocare Mercurio in persona, e prova ad estorcergli il segreto, ma Mercurio, fedele alla sua forma, è ingannevole e scansa qualsiasi tentativo dell'alchimista di costringerlo a sottomettersi:
«Alchimista: Ti invoco, per il Dio vivente, non sei tu il Mercurio dei Savi?
Mercurio (che finge di parlare con un tono di voce piagnucoloso e terrorizzato): Maestro, lo sono Mercurio.
Alchimista: Per quale motivo, allora, non mi vuoi obbedire? Perché non riesco a fermarti?
Mercurio: Oh, eccelso e potentissimo Maestro, ti prego di risparmiare il tuo povero schiavo! Non sapevo che tu fossi un filosofo così potente.
Alchimista: Oh, non potevi capire granché dal modo filosofico con cui ho operato nei tuoi riguardi ... [A Mercurio, in tono terribile di minaccia] Ora bada di obbedirmi, altrimenti sarà peggio per te. Mercurio, Con piacere, Maestro, se posso, poiché io sono molto debole.
Alchimista: Ohibò, incominci già ad accampare scuse?
Mercurio: No, ma sono molto delicato.
Alchimista: Qual è il tuo problema?
Mercurio: Un alchimista è il mio problema.
Alchimista: Ti stai prendendo gioco di me, furfante e bugiardo?
Mercurio: Oh, no, no, Maestro, che Dio me ne scampi, parlavo di un Alchimista, mentre tu sei un Filosofo ...
Alchimista: Non per vantarmi, ma certo sono un uomo dotto. Anche mia moglie lo dice. Mi chiama sempre filosofo profondamente istruito.
Mercurio: Non stento a crederci. I filosofi sono uomini che il troppo studiare e il troppo pensare hanno reso folli.
Alchimista: Dimmi, cosa devo fare con te? Come posso trasformarti nella Pietra Filosofale?
Mercurio: Oh, mio maestro e filosofo, non te lo so dire. Tu sei un filosofo, io sono l'umile schiavo del filosofo. Tutto ciò che egli vuole fare di me, io quello divento, nei limiti concessi dalla mia natura.
Alchimista: Molto bene, ma ti ripeto che devi dirmi come ti devo trattare e se puoi diventare la Pietra Filosofale.
Mercurio: Signor Filosofo, se lo sai lo puoi fare, se non lo sai, non lo puoi fare ...».
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