22/10/14

Slitta di dieci giorni il pagamento delle pensioni | I sindacati contestano

La nuova norma sulla data del pagamento della pensione, contestata dai sindacati, associazioni dei pensionati e consumatori, prevista dal disegno di legge che slitta dal primo del mese il pagamento della pensione al 10 del mese.


La modifica scatterà dal primo gennaio 2015 con l'obiettivo di "razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'Inps". Senza tener conto degli impegni di pagamenti fissi, come affitti, mutui, che hanno i pensionati e che possono far affidamento solo sulla pensione.
La norma prevede che "i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate dagli invalidi civili, nonchè le rendite vitalizie dell'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese". Il pagamento slitta al giorno successivo se il 10 del mese è "festivo o non bancabile".
La Legge di Stabilità, inoltre, prevede che l'Inps debba fare "un unico pagamento ove non esistano cause ostative nei confronti dei beneficiari di più trattamenti". Lo stesso articolo prevede anche una stretta delle norme nel caso di pagamento della pensione ad un defunto con l'obiettivo di evitare possibili frodi. La norma, quindi, richiede che sia previsto l'invio telematico all'Inps del certificato di decesso da parte del medico che accerta la morte e l'obbligo di restituzione da parte della banca degli eventuali importi già accreditati.
I sindacati
"La norma è un vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani. Il governo", si legge nel comunicato, "non ha previsto per loro alcun tipo di aiuto e di sostegno ma ha pensato a come complicargli ulteriormente la vita. E' semplicemente inaccettabile. Ci domandiamo che cosa abbiano fatto di male gli anziani e i pensionati per essere trattati così", concludono i tre sindacalisti.

Le associazioni dei consumatori
"Una misura ingiusta e inaccettabile, che si configura come un vero e proprio sopruso nei confronti dei pensionati, che sono stati tra le fasce più colpite dalla crisi economica".
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