Ne La fabbricazione dell'oro di Cleopatra (ca.l00 d.C.) si trova una raffigurazione dell'Ouroboros; il testo dice: «Uno è il Tutto e presso di esso il Tutto e in esso il Tutto e se non contiene il Tutto è niente». Anche se gli alchimisti di età posteriori, specialmente nel XVII secolo, elevarono l'alchimia a sofisticata filosofia, le loro operazioni erano ancora dettate dalla semplicità e dall'unità di questa premessa. La trasformazione giunge prima di tutto dalla purificazione e dal perfezionamento del materiale originale. Credere che in ogni singolo atomo esistente risieda la scintilla divina, per quanto corrotto e vile l'atomo possa apparire ai nostri occhi, rimane un atto di fede.
MERCURIO Il serpente, o drago, degli alchimisti è strettamente collegato a Mercurio, l'agente trasformatore del procedimento alchemico. Mercurio viene liberato e attivato dalla Materia Prima, e poi viene trasformato, fissato e condotto a perfezionamento tramite varie operazioni. Come si conviene ad una figura così elusiva e volatile, le descrizioni alchimistiche che riguardano lui o lei, visto che sovente si fa riferimento alla forza mercuriale come ad una forza femminile, si mescolano a descrizioni della Materia Prima, la Pietra, e del «nostro oro». Gli alchimisti ci tengono a precisare che il «nostro Mercurio» non è il «mercurio comune».
Charles Nicholl, nel Teatro chimico, affronta questi problemi in maniera ammirevole:
Nei suoi Studi di alchimia, Carl Gustav Jung fa una citazione da Aurelia Occulta, contenuta nel Theatrum Chemicum:«Il Mercurio alchimistico ci conduce in due direzioni. Da una parte c'è l'elaborazione complessa di una sostanza chimica, le cui differenti qualità sono riconducibili a quelle del mercurio cosiddetto "comune" ... Ma c'è un'altra direzione che ci porta completamente lontano dalla materia chimica. In ultima analisi, Mercurio non è una sostanza, o, perfino, una molteplicità di sostanze: è un processo ... Tutti questi [scritti alchimistici] mettono in evidenza un'idea centrale che cioè la trasformazione è qualcosa di intrinseco e connaturato all'interno della materia ... Ciascuno stadio di questo processo auto-consumante e auto-rigenerante porta il nome di "Mercurio". Per farla breve, Mercurio è l'alchimia stessa».
"lo sono il drago che stilla veleno, che è ovunque e che si può ottenere a buon mercato. Ciò su cui riposo e ciò che riposa sopra di me, sarà trovato dentro di me da coloro che perseguono la loro indagine in armonia con le regole dell' Arte. La mia acqua e il mio fuoco distruggono e uniscono; dal mio corpo si possono estrarre il leone verde e quello rosso. Ma se non avrete una conoscenza esatta di me, i vostri cinque sensi saranno distrutti dal mio fuoco. Dalle mie narici sprizza un veleno che ha arrecato la morte di molti. Perciò dovreste separare attentamente ciò che è spregevole da ciò che è nobile, se non vorrete soffrire la miseria più nera. Vi faccio dono dei poteri del maschio e della femmina e anche di quelli del cielo e della terra. I misteri della mia arte devono essere trattati con coraggio e grande apertura mentale se vorrete conquistarmi con il potere del fuoco, perché in verità già un grandissimo numero di persone è stato prostrato dal dolore, hanno perduto le loro ricchezze e tutto il tempo profuso. Io sono l'uovo della natura, noto solo ai saggi ... Dai filosofi sono chiamato Mercurio; la mia sposa è l'oro [filosofico]; io sono il vecchio drago, che si trova in qualsiasi punto del globo terrestre, padre e madre, giovane e vecchio, fortissimo e debolissimo, morte e risurrezione, visibile e invisibile, duro e morbido; discendo sulla terra e ascendo ai cieli, sono il più alto e il più basso, il più leggero e il più pesante; spesso in me l'ordine naturale è sovvertito, in quanto ai colori, al numero, al peso e alla misura; io contengo la luce della natura; io sono le tenebre e la luce; promano dal cielo e dalla terra; sono conosciuto e ancora non esisto del tutto; per virtù dei raggi del sole tutti i colori brillano in me e tutti i metalli, io sono il carbonchio del sole, la più nobile terra purificata, per mezzo della quale potreste cambiare rame, ferro, stagno e piombo in oro».