17/10/14

Due finanzieri arrestati per mazzette | 50.000euro per "sistemare" la verifica

Due finanzieri dell'Agenzia delle Entrate di Roma, sotto inchiesta interna per sospetto di corruzione, sono finiti in carcere oggi per tangenti, ma già da tempo identificati dagli investigatori.


Una tangente da 50mila euro per chiudere un occhio alla verifica fiscale in corso ed evitare sanzioni ad un ristoratore. Secondo quanto ricostruito in uno dei casi sotto inchiesta, i finanzieri si sono  presentati in un ristorante per un controllo fiscale e, dopo i primi accertamenti, hanno sostenuto che sulla base dei loro calcoli stavano emergendo maggiori ricavi non dichiarati per un milione. Ma il ristoratore rifiutò il risultato del controllo fiscale sottolineando che ciò era impossibile. Un finanziere gli fece presente che sarebbe stato possibile abbattere il rilievo, e anche escluderlo se avesse potuto dare una busterella di 25.000euro che poi lievitò a 50.000 per via di una terza o più persone in uffico da zittire".

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria, gli ispettori, tra cui, Giuseppe Costantini già destinatario di un analogo provvedimento il 29 luglio scorso, avrebbero cercato anche in altre occasioni di farsi dare delle tangenti per ammorbidire controlli fiscali che stavano effettuando nei locali.

I due funzionari, finiti a Regina Coeli, hanno fatto parte della direzione provinciale Roma 3 dell'Agenzia delle Entrate. Ai domiciliari anche un conoscente dei funzionari, ritenuto un intermediario. L'operazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione della Direzione generale del Lazio dell'Agenzia delle Entrate.



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