In questo giubilo spiccano i sentimenti e i loro sapori fondamentali, che l'estetica elenca.
I sentimenti sono: ----------------------------I sapori (rasa) sono:
amore -----------------------------------------erotico
allegria ----------------------------------------comico
dolore---------------------------------compassionevole
Ira---------------------------------------------furibondo
energia-----------------------------------------virile
terrore----------------------------------------- tremendo
disgusto---------------------------------------- sgradevole
ammirazione------------------------------------ meraviglioso
serenità----------------------------------------- quieto
La quiete sfocia talvolta in una visione, e comunque ricolma e spiana la mente, mentre ogni altro sentire è diversificato da un particolare movimento: affetto, confidenza, familiarità ed erotismo approfondiscono, virilità e meraviglia espandono, pathos e furia distruggono, terribilità e disgusto respingono. Il trattato Ujjvalanilamani tratta della partecipazione ai piaceri di Krsna e delle bovare, il cui seme è l'amore e che si sviluppa nell'affetto (sneha), nello sciogliersi del cuore, nell'insieme degli atti di ripulsa nati dalla piena delle emozioni il cui esito è la confidenza che comprende amicizia e affabilità, nella trasmutazione erotica del dolore in gioia, nella costanza amorosa. Tutti i sentimenti sono incoronati dallo stato supremo, che altera il senso .del tempo, genera l'oblio di se stessi, fa vorticare m una divina follia.

Il suo discepolo Vivekànanda, che praticava il karmayoga, l'applicazione rigorosa di ogni dovere, seppe anche scrivere un impeccabile trattato di bhaktiyoga. Si potrebbe asserire che il movimento politico promosso da Aurobindo e proseguito da Ghandi emanasse da un'ispirazione bhaktica: Ghandi spirò invocando Ràrna; la rinascita dell'anima indù si appellò a un rinnovellamento in seno alla Madre. Una fusione stupenda di Advaita Vedànta come via della conoscenza e di purissima bhakti fu offerta infine dalla vita di Ramana Maharshi, il cui influsso perdura. E proprio le risorse della bhakti potrebbero congiungere, oggi come ai tempi di Akbar, indù, giaina, buddhisti e islamici avvinti al sufismo.