10/06/14

E tu, che carta del mazzo sei?

Prendete un mazzo di carte. Come sappiamo tutti le carte sono divise in quattro segni: picche, fiori, cuori e quadri. Nel mazzo però c'è anche un jolly. Cos'è questo jolly? Appartiene al mazzo di carte ma non rientra in nessun seme. E' lì, ma ne è completamente estraneo. E se quel mazzo di carte in realtà fosse la metafora della nostra vita? Pensieri troppo filosofici per un martedì mattina? Tranquilli, c'è qualcuno che si è posto questo problema per noi e ne ha scritto un libro. Lui è Jostein Gaarder e il libro è L'enigma del solitario.
L'enigma del solitario
L'enigma del solitario

Hans Thomas, un bimbo di dodici anni intraprende un viaggio con il padre alla ricerca della madre che li abbandonò otto anni prima senza lasciare spiegazioni per andare alla ricerca di se stessa. In questo viaggio il bimbo capirà grazie all'aiuto del padre, filosofo mancato, e del "libro del panino" che la vita è come un grande solitario e dovrà trasformarsi lui stesso in Jolly per non essere schiacciato dal proprio destino e trovare la propria individualità.


“Sei anni fa ammiravo le rovine dell'antico tempio di Poseidone, sul capo Sounion, con l'Egeo che si stendeva ai miei piedi. Un secolo e mezzo prima, Hans il Panettiere era approdato alla strana isola nell'azzurro dell'Atlantico. E sono trascorsi esattamente duecento anni da quando Frode, in rotta verso la Spagna, fece naufragio con il brigantino carico d'argento.
Devo risalire così indietro nel tempo per capire che cosa spinse la mamma a involarsi verso Atene...”


Vi dico subito, a scanso di equivoci, che questo libro è tosto. Lo si può leggere restando sulla superficie e allora se lo si troverà insolito e piacevole. Se però si scende in profondità, fino a raggiungere la vera chiave di lettura del libro, allora lo si apprezza molto di più, ma allo stesso tempo diventa una scalata difficile e piacevole allo stesso tempo.

L'enigma del solitario altro non è che una metafora, dove la vita è rappresentata come un enigmatico solitario che può essere capito solo da pochi jolly, carte del mazzo eppure estranee ad ogni seme, e diretta da un "illusionista che si fa beffe degli altri".
Il piccolo Hans, grazie alla storia narrata nel piccolo libro nel panino, si ritrova a dover rispondere alle domande esistenziali che ogni essere umano finisce per porsi nel corso della propria vita: chi sono? dove vado? Per rispondere a queste domande Hans capisce che deve abbandonare i quattro semi del mazzo e diventare il jolly, l'unico in grado di sottrarsi alle regole del gioco della vita.


“Il mondo è diventato un'abitudine... Noi tutti impieghiamo anni e anni per abituarci al mondo. Basta osservare i bambini. Il mondo circostante li colpisce a tal punto che quasi non credono ai loro occhi. È per questo che continuano a puntare il dito a destra e a sinistra, e a fare domande su qualsiasi cosa capiti loro di vedere. Per noi adulti è diverso. Abbiamo visto tutto tante volte che finiamo col dare la realtà per scontata.”


Una storia nella storia quella contenuta ne L'enigma del solitario. Una storia con una metafora esistenziale della vita, ma trattata così bene che non appesantisce il romanzo rendendolo, come spesso accade, pesante e ostico da leggere. Gaarder espone questo tema così importante con una semplicità e scorrevolezza tale che questo libro può essere letto a tutte le età e più volte, perché ad ogni lettura uno strato dell'enigma viene svelato e compreso.
Jostein Garder
Jostein Gaarder


“Il tempo ci rende adulti. E il tempo fa sì che antichi templi crollino e che isole ancora più antiche sprofondino nel mare. C'era davvero un libro nel più grosso dei quattro panini che il panettiere di Dorf mi aveva messo nel sacchetto? non c'è domanda che rivolga a me stesso con maggiore frequenza. Analogamente a Socrate, potrei dire: «Una cosa sola so: ed è di non sapere nulla». Ma qualcosa, dentro di me, sa che c'è ancora un Jolly in giro per il mondo. Sarà lui a far sì che il mondo non si addormenti. In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, potrebbe spuntare un minuscolo giullare coperto di campanelli. E allora, guardandoci dritto negli occhi ci ripeterà le domande: «Chi siamo noi? Da dove veniamo?».”


Non vi resta altro che farvi trascinare in questo viaggio assurdo nel mondo delle carte per scoprire, con l'aiuto di Gardneer e della sua abile penna, quale carte siete nel mazzo della vita e quale vorreste essere.

(Le immagini presenti in questo post sono state prese da internet, le citazioni invece dal libro di cui si parla nel post stesso)
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