13/04/14

Ritorna il campionato e...| Ritorna anche Acerbi un uomo che riprova a vivere!

Ritorna il campionato e...anche Acerbi, un uomo che riprova a vivere! Non sapremo mai se questo ragazzo, quest'uomo sia un angelo dello sport in senso lato del termine, come recita il titolo del premio che egli stesso ha ricevuto in Campidoglio a Roma, certamente però Francesco Acerbi per tutti è un uomo che ha ritrovato la sua passione, che ritorna a vivere!

Questo è ciò che più conta ai fini dell'importanza vera e propria, si, perchè Francesco ha soli 26 anni e di professione fa il calciatore e per ben due volte ha giocato la sua partita più grande, dove in palio non c'era mica una coppa, uno scudetto, un qualsivoglia titolo, ma bensi la vita, vincendo contro un tumore, il tutto correlato con un'intermezzo a dir poco bizzarro: un deferimento generato dall'uso di sostanze proibite, alias valori alterati dal male. Certo, la voglia di giocare è rimasta tale e quale, cosi come lui stesso afferma: «C'è stata sofferenza, ma tutto passa, basta sempre avere il sorriso e tener duro. La malattia mi ha reso più riflessivo, meno ragazzino rispetto a come potevo esserlo prima».
Francesco Acerbi

Il futuro sarà giudice e ci dirà se l'atleta Francesco riuscirà a seguire al meglio gli ultimi step del cammino della malattia e se, quando e come potrà tornare sul campo per difendere la sua area di rigore con la maglia nero verde del Sassuolo.

Quel che interessa di più è l'atteggiamento dell'uomo Francesco che si ripropone alla vita, con quello sguardo solare e pulito, giovane e pieno di speranze che contrastano all'innaturale intonso causata dalla chemio che lo aggredisce momentaneamente. Il pasticcio che il destino gli ha riservato è un brutto sogno che ha accellerato, per intensità e dolore, le tappe di una crescita umana fino a quel punto serena e spensierata.

Adesso non gli par vero di parlare della sua squadra e di un'altra lotta, quella per non retrocedere, delle sei partite-finali che lo aspettano come se fosse ciò che davvero è: solo un gioco. Quindi come lui stesso afferma, da "ex ragazzino" e la sua avventura come fosse un manifesto da affiggere in tutti gli spogliatoi perché serva da monito e riflessione alle centinaia di "ragazzini" cresciuti che si apprestano a scendere in campo e in tutti gli ingressi degli stadi alle migliaia di "ragazzini" che affollano le gradinate con poca gioia e fin troppa rabbia. Ma tanto si sa che verba volant e con esse anche le sue, le nostre parole facendo posto alle immancabili e consuete risse per un qualunque futile motivo in campo, mentre sugli spalti ci sarà sempre chi incita ed invoca un sinistro invito alla violenza ed alla morte a chi è svenuto sul terreno di gioco.

Da che mondo e mondo è sempre accaduto e sempre accadrà. Nonostante ciò la piccola grande storia di Francesco, è un sassolino gettato li, nel putrido e stagnante mondo del pallone, sempre più auto referenziale, sempre meno gioco e sempre più business, a scapito del divertimento, per un teatro di fosche faide. Il regno di Eupalla insegna: conta solo vincere e chi perde è dannato. Da qui, dalla nostra semplice terra, mille volte in bocca al lupo Francesco Acerbi e che la tua lezione di vita vada a buon segno, anche fosse solo per una volta, perchè ne sarebbe valsa comunque la pena.

A seguire gli scontri salvezza per il prossimo turno di Serie A. Livorno-Chievo è l'ultima spaiggia in particolare per i labronici, invece per i clivensi sarebbe sufficente un pareggio. Il Bologna ospita il Parma in un derby tutto emiliano che è una specie di testa coda con divergenti traguardi: i rossoblù per rimanere in serie A, contrariamente agli uomini di Donadoni che mirano a guadagnare nuovamente i terreni d'Europa che mancano sin dai lontani Anni '90. Altra sfida sull'orlo del baratro è Sassuolo-Cagliari, con i sardi risucchiati nella lotta per evitare la retrocessione. Puntuale, come l'arrivo di una cambiale in scadenza, il cambio di allenatore (Cellino non si smentisce, come del resto Pulvirenti a Catania). Ben sette sono le squadre che lottano per la quinta piazza, incluso il redivivo Milan. Chi vivrà vedrà.
Il Sole 24 Ore
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