20/04/14

Ma guarda che combinazione!

Per una corretta alimentazione non basta conoscere la qualità di ciò che mangiamo. Occorre fare attenzione agli abbinamenti che, se non vengono rispettati, in alcuni casi corrono il rischio di appesantire lo stomaco, allungando i tempi di digestione e provocando fastidiosi gonfiori

Mangiare in modo bilanciato e vario è la regola numero uno per digerire bene, introdurre tutti i nutrienti necessari all' organismo e non assumere calorie in eccesso. Per raggiungere questi risultati, però, è importante anche sapere come associare al meglio i diversi cibi. Non tutti gli alimenti, infatti, stanno bene insieme. E così, oggi che i pasti sono quasi sempre costituiti da poche portate, è fondamentale conoscere gli abbinamenti che forniscono una quota energetica ottimale senza affaticare la digestione. Ma allora, secondo voi, è meglio optare per una bistecca alla Bismarck o per un . piatto di spaghetti alle vongole? Ed è più opportuno finire il pasto con una fetta di ananas o con un dolce?
immagine presa dal web

• ASSOCIAZIONI NO Proteine + proteine.
Che derivino da carni, formaggi oppure dai legumi fa poca differenza. Le proteine, di qualunque origine siano, dovrebbero rappresentare solo il 12-15% dell'introito calorico giornaliero. Per questo, far seguire a una bistecca una porzione di formaggio, o far precedere un piatto di arrosto da un cocktail di gamberi è proprio sconsigliato. Introdurre nello stesso pasto due porzioni di proteine rischia di rallentare e affaticare i processi digestivi. E inoltre cucinare la carne con formaggio oppure uova, o anche accompagnarla con un piatto di fagioli o di ceci determina un sovraccarico calorico
Proteine + grassi. Altrettanto sconsigliato è sommare carni, formaggi e uova con condimenti particolarmente ricchi di grassi. La conseguenza sarebbe un pasto iper-calorico di difficile digestione e con un apporto di lipidi, presenti anche negli alimenti proteici, troppo elevato. Meglio quindi un uovo sodo al posto di uno al tegamino, come è preferibile una bistecca alla griglia al posto di una fettina al burro. Se proprio si vuole usare qualche condimento, meglio privilegiare i grassi di origine vegetale a quelli animali. In questo modo è possibile contenere l'assunzione di acidi grassi saturi a favore di quelli mono e polinsaturi che hanno effetti più favorevole sul sistema cardiovascolare.

Zuccheri semplici + proteine. Dopo un pasto ricco di grassi e proteine bisogna cercare di limitare l'ingresso di zuccheri. Frutta e dolci, infatti, tendono a fermentare provocando gonfiore addominale e cattiva digestione. È bene sottolineare come in questo caso le conseguenze possono variare molto da un soggetto all'altro, dice Ferrero. Ci sono persone in cui le funzioni digestive non vengono alterate dalla combinazione zuccheri e proteine e in cui i processi di fermentazione non hanno conseguenze particolarmente evidenti. Altre invece non possono proprio permettersi questa combinazione. Un'eccezione va fatta per gli abbinamenti con il miele, che invece può essere associato a tutti gli alimenti, poiché contiene zuccheri semplici, subito digeribili.

• ASSOCIAZIONI SI' Carboidrati + proteine. Un piatto completo? Tagliatelle al ragù, di carne o di pesce. A patto che non si esageri con le porzioni e con i condimenti, naturalmente. L'associazione di carboidrati e proteine è ottima (nonostante il diverso parere dei cultori della "dieta dissociata") dal punto di vista energetico. Ed è anche quella che permette di introdurre tutta la varietà di nutrienti da cui dovrebbe essere composta la nostra alimentazione: aminoacidi, zuccheri, grassi e vitamine. Verdure + proteine. I sali minerali di cui sono ricche le verdure che facilitano l'assorbimento degli amminoacidi da parte dell'intestino.
 Verdure + grassi. Tutti i vegetali sono ricchi di fibre che limitano l'assorbimento dei lipidi e ne facilitano la scissione, e quindi la digeribilità. Così, uova o formaggio con un contorno di zucchine, insalata, pomodori e finocchi vanno benissimo.
Verdure + zuccheri. Lo stesso principio vale anche per l'associazione verdure e zuccheri. Le fibre di cui sono ricchi i vegetali trattengono parte degli zuccheri facendo sì che di questi venga assorbita soltanto una quantità ridotta. Gli zuccheri, inoltre, se si mangiano insieme con altri alimenti, vengono assorbiti meno rapidamente rispetto a quando sono assunti da soli. Il vantaggio di questa combinazione di zuccheri e vegetali è che non si verifica un improvviso aumento della glicemia, quel meccanismo biochimico che è alla base dell'accumulo dei grassi nei tessuti.

RELAZIONI PERICOLOSE Non solo i cibi, tra loro. Anche i farmaci possono interagire con alcuni alimenti determinando effetti non voluti. Ecco cosa eliminare dalla tavola quando si segue una particolare cura.
• Antidepressivi Quando si è in cura con un particolare classe di antidepressivi, i cosiddetti "anti-MAO", bisognerebbe limitare il consumo di formaggi, soprattutto di quelli fermentati e stagionati, di banane, alcolici, fegato, cioccolato, carne e pesce affumicati, e caffè. Il rischio? Che si scatenino crisi di ipertensione.
• Antistaminici Ogni allergico lo sa: quando si prendono antistaminici meglio bere acqua. I'alcol, infatti, provoca una sonnolenza invincibile, perché amplifica l'effetto degli antistaminici.
• Anticoagulanti In questo caso sono le verdure a foglie verdi a dover essere evitate in quanto sono ricche di vitamina K che riduce l'effetto dei farmaci. Le fibre invece possono rendere difficile la regolazione del dosaggio.
• Diuretici Occorre aumentare il consumo di cibi ricchi di potassio, come banane, arance e frutta secca, perché una diuresi frequente aumenta l'eliminazione di questa sostanza provocando spossatezza e senso di affatica mento.
• Antibiotici L'assunzione di latte e derivati riduce riduce l'assorbimento delle tetracicline, uno degli antibiotici più diffusi.
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