06/04/14

Caro PC come mi stressi

I vantaggi di avere un ufficio a casa propria sono reali: minor spreco di tempo passato sui mezzi di trasporto, orari flessibili e inquinamento ridotto.... Ma dietro a queste comodità si nascondono alcune insidie per la salute


Le nuove tecnologie non devono essere usate per rendere uomini e donne schiavi del loro lavoro, ma al contrario, per liberarli e migliorare la qualità della loro vita. Con l'affermarsi del computer, di internet e della posta elettronica è del tutto superfluo recarsi quotidianamente in ufficio per fare ciò che si potrebbe sbrigare a casa o in altri luoghi ad hoc. Si evitano inutili spostamenti casa-lavoro, faticosi e stressanti, e convivenze forzate con colleghi e dirigenti, trasferendo le mansioni da sbrigare nella propria abitazione.

È chiaro che non tutte le attività sono telelavorabili; siderurgia, industrie automobilistiche e industria pesante non rientrano in questa categoria. Sono ideali, invece, le attività che consistono nel ricevere, elaborare e smistare informazioni (il terziario, i ministeri, uffici, giornali, editori, ecc.). I vantaggi? Più autonomia e tempo libero, maggiori possibilità di dedicarsi alla famiglia e ai propri amici, abbattimento dell'inquinamento atmosferico cittadino e dello stress. Come per incanto potremmo dire addio ai quotidiani ingorghi da traffico con un forte guadagno per l'ambiente e la salute. Almeno per certi aspetti. Non mancano infatti alcune ombre. Questa nuova organizzazione  da un lato migliora ma dall'altro pone nuovi problemi di salute e del tempo del lavoratore. Il telelavoratore è esposto al rischio dell'isolamento sociale: starsene chiuso l'intera giornata in casa a lavorare davanti a un video con il bel risultato di vedere crescere stress e malanni da computer. Spesso in casa il computer non è disposto in modo tale che si rispettino le opportune regole di postura, la sedia e la scrivania non sono ergonomiche e si sta attaccati al video anche per 12 ore filate. I danni certi sono a carico di muscoli, colonna vertebrale, occhi. E non va sottovalutato lo stress che ha la caratteristica di abbassare le difese immunitarie e aprire la strada a diverse patologie: malattie cardiovascolari, tumori, malattie dell'apparato digerente, solo per citarne alcune. E di quanto sia serio il problema ce lo dice il fatto che negli Stati Uniti è stata varata, nel gennaio 2001, una legge sulla sicurezza dei lavoratori della New Economy: mai lavorare al computer più di quattro ore al giorno. Chi le supera diventa ufficialmente a rischio: esposto a atrofia del polso, tendiniti, mal di schiena, artrosi cervicale. Non va sottovalutato, poi, che il lavoratore, non essendo più collegato direttamente agli altri colleghi, rischia non solo l'isolamento personale ma anche contrattuale. Tra le nuove ansie al primo posto c'è quella da computer: induce panico e manda in tilt il meccanismo che bilancia il nostro livello di stress quotidiano, allora fa capolino quella che gli esperti chiamano «ansia generalizzata» o «ansia no stop». l'ansia può trasformarsi in una malattia cronica: sintomi di oppressione costante, vulnerabilità alle sindromi infettive, disturbi cardiaci.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.