12/03/14

Progetto di Giuseppe Siano: Oltre la Destra e la Sinistra | parte decima

   Questo è un saggio scritto da Giuseppe Siano, è pubblicato due volte a settimana (mercoledì e venerdì) suddiviso in capitoli. Potete comunque vederlo in sequenza di pubblicazione al link "Saggistica"

Il generale Mack e la sinistra italiana
Lo storico napoletano Vincenzo Cuoco, nella sua storia del regno di Napoli, racconta le mirabolanti
imprese del generale austriaco Mack, che, messo a capo delle truppe del regno di Napoli, riuscì a
farsi battere dal generale francese Lalatte nonostante avesse il doppio dei soldati del francese.
Il generale Mack attribui la sconfitta alla scarsezza di combattenti dei soldati napoletani.
Qualche anno dopo lo stesso generale fu messo a capo della coalizione antinapoleonica e quindi
affrontò il geniale nanetto nella battaglia di Wagram(?), naturalmente usò la sua tattica solita e
preferita; quella cioè della Blitzkrieg, della guerra di movimento, che aveva usato anche contro il
Lalatte, perciò scatenò i suoi soldati in marce forzate senza respiro, per sorprendere Napoleone.
Allora non c'erano i telefonini, ma con un sistema di piccioni viaggiatori perfettamente funzionante,
il grande nano era sufficientemente informato circa i movimenti del Mack.
Anche Napoleone teneva i suoi soldati continuamente in movimento, ma mentre il Mack i suoi li
lanciava in una corsa furente e insensata, che lo costringeva a perdere per strada pezzi e
vettovagliamenti, Napoleone teneva ferma al centro la pagnotta dei soldati e ci saltellava attorno di
qua e di là per impedire che s'impigrissero.

Conclusione della favola quando i soldati di Mack arrivarono sul campo di battaglia erano sfiniti
dalla lunga rincorsa, affamati e...... sconfitti dal loro generale.
Napoleone fece sparare ai suoi qualche colpo, perché poi non venisse scritto nei libri di storia che
aveva vinto senza combattere e quindi mandò i suoi soldati a raccogliere le armi dei vinti, che
furono ben felici di arrendersi, …...”almeno si magnava”.
La tattica del generale Mack sembra molto simile a quella usata dalla sinistra nazionale, che
corri....corri....corri...corri.... lascia un pezzo di qua (ideali), ….perdi un pezzo di la ( valori)... e
corri....corri...corri....fino a che si sono ritrovati in una …....sacrestia, …...ai piedi del nostro
nanetto nazionale, che se la fa addosso dalle risate.
Il guaio maggiore è che tutta sta' corsa, iniziata dopo il fallimento del modello sovietico, li ha
portati finalmente all'agognato modello di sviluppo americano, proprio quando questo
dichiarava......... fallimento; insomma di fallimento....in fallimento..... una volta si giustificavano i
gulag sovietici, adesso si giustificano quelli americani, una volta nel nome del comunismo... adesso
nel nome di che?
Certo che di fronte a tanto squallore i vecchi bucanieri del partito si staranno rigirando nella tomba
augurando tutto il male possibile a questi loro successori.
Loro erano tardi di cervello, perché usavano circondarsi solo di Yes- man e il risultato finale è sotto
gli occhi di tutti, ma non si può negare che avessero una notevole caratura morale ed onestà
personale.
Questi tapini invece, dopo la caduta del muro di Berlino, non vedevano l'ora di trovare un
acquirente per il partito, in cambio, chessò di un posto al sole, qualche presidenza del consiglio,
qualche ministero e così via.
Ovviamente l'hanno trovato, non per loro, che non valevano niente, ma per i milioni di voti,
normalmente di protesta, che venivano ingabbiati e resi inoffensivi per qualche tempo, almeno
finché i loro elettori non si saranno accorti della fregatura.
Cerchiamo di approfondire l'argomento: Un modello di sinistra ha ragione di essere, se vuole essere
considerato rappresentativo degli interessi dei popoli, solo se permette un ampliamento della
democrazia rispetto a qualsiasi Stato borghese.
C'è stato uno solo dei paesi pseudo-comunisti a concedere ai suoi cittadini maggiore democrazia
degli Stati borghesi?
Non ce n'è stato nemmeno uno.
Allora come fanno ad essere definiti socialisti?
E se non sono stati socialisti, cosa sono stati?
Il secolo ventesimo è stato il secolo delle dittature.
Il socialismo per definizione non può essere una dittatura, perché dovrebbe essere il dominio dei
popoli e non di piccoli gruppi di personaggi che governano in nome dei popoli ( abbiamo visto nei
punti precedenti cosa succede), per cui quello esercitato nei paesi dell'Est era una “dittatura in
camicia rossa”, che si distingueva da quelle fasciste, perché queste ultime di norma finivano con il
dittatore, mentre quelle rosse sono sopravvissute a più dittatori.
Era possibile il socialismo nel ventesimo secolo?
No, perché mancavano tutta una serie di elementi, come il superamento dell'industrialismo,
l'avvento di internet e quindi l'affermazione concettuale di una nuova Weltanschauung ( visione del
mondo) che solo negli ultimi vent'anni si è andata affermando.
Noi dobbiamo definire questa nuova visione del mondo, perché sulle sue basi sarà possibile
edificare una struttura socialista della società.
Affinché gli imprenditori non mollino la lettura sul più bello, anticipo che una società socialista può
essere solo consapevole, autonoma, innovativa e libera e quindi sarà una società di persone
caratterizzate da spirito imprenditoriale, di totale responsabilizzazione dell'individuo, che deve
essere esteso a tutti i momenti dell'agire umano.
Nei punti successivi cercherò di illustrare le modalità e le caratteristiche di questo nuovo modo di
pensare, che costituirà la base degli sviluppi futuri della nostra società.
I falsi profeti
Alla fine degli anni sessanta frequentai in qualità di studente lavoratore l'università di Padova.
Le università all'epoca erano in subbuglio ed io, avendone i motivi, perché provenivo da famiglia
povera, ci davo dentro con lena.
Sono passati più di quarant'anni, ho avuto la possibilità di verificare le conseguenze dei fatti da me
allora vissuti e trarne delle conclusioni, che voglio sottoporre all'attenzione delle giovani
generazioni ( patto generazionale), affinché riflettano su alcuni processi che si stanno ripetendo, con
altri protagonisti, nei nostri tempi.
Anzitutto ci tengo a precisare che alla fine del '72 andai via dall'Italia, prima cioè che si cominciasse
a sparare ed io, nonostante fossi molto attivo non ho tirato nemmeno un sanpietrino come D'Alema.
Anche se da lontano, invece, ho seguito con estrema attenzione, attraverso la stampa, le imprese dei
molti personaggi a me personalmente noti.
Gli sviluppi successivi sono stati per me estremamente “educativi”, perché mi hanno permesso di
diventare un “esperto” di imbroglioni, infiltrati e venduti.
Rileggiamo gli avvenimenti di allora alla luce delle conoscenze attuali:
Il movimento studentesco cominciò a crearsi, almeno in Germania, per estendersi poi negli altri
paesi europei: Francia ( Cohn Bendit) ed in Italia sulla base, fra le altre cose, di un libro “l'uomo ad
una dimensione” scritto da un filosofo americano di origine tedesca, Herbert Marcuse.
Le idee contenute in questo libro erano la base ideologica, che servì da spinta al movimento
studentesco.
Negli anni a venire si scoprì che Herbert Marcuse era un agente della CIA, per la quale lavorava e
che lo finanziava.
L'azione di Cohn Bendit in Francia durante il maggio, per poi tornarsene in Germania, non è stata
mai chiara.
Perché la CIA e per essa il governo americano come longa manus della banda dei dieci
aveva interesse a che succedesse quanto successe?
Perché i citati signori sanno che ogni generazione accumula delle frustrazioni, sopratutto giovanili,
che portano ad esplosioni sociali; esplosioni, che preferiscono siano indirizzate e controllate da
personaggi da loro diretti, per evitare che causino danni ai loro interessi, anzi, opportunamente
manipolati, potevano essere molto utili nell'eliminazione di personaggi per loro scomodi (Moro).
L'ideatore quindi del movimento era manovrato dalla CIA, come sono stati manovrati dalla CIA
molti dei protagonisti nazionali ed internazionali dell'epoca.
Una prova lampante ci viene data dall'intervista citata del rapporto fra Aaron Russo e Rockefeller,
quando, fra le tante cose si parla del movimento femminista, che nel '68 raggiunse l'apice.
Rockefeller affermò: “Cosa credi, chi ha messo in piedi il movimento femminista? Siamo stati noi,
con i nostri giornali ed i nostri soldi...., perché non potevamo permettere, che la metà dell' umanità
sfuggisse al nostro controllo”. Consiglio di cliccare Aaron Russo e Rocckefeller, ne vale la pena.
Nei miei ricordi giovanili questo movimento “liberatorio” della donna s'identificava in ragazzotte
generose, che grazie alla riduzione delle gonne, mostravano le chiappe; ed un esercito di affamati
sessuali, che ci sbavavamo dietro.
Al mio ritorno in Italia dopo quarant'anni ho dovuto scoprire che le donne italiane l'hanno preso a
quel posto due volte: una volta da Rockefeller e compagnuzzi, che si possono finalmente arricchire
spennando anche le “signore lavoratrici “ e l'altra dai loro familiari, perché non è che vengono
esonerate dai lavori di casa, che continuano a restare di loro specifica competenza.
Come ho avuto modo di affermare in precedenza, partecipavo ai fatti, ma sempre con il freno tirato
e gli occhi del cervello spalancati, perché c'erano molte cose che mi restavano incomprensibili
sopratutto per quanto concerneva l'uso della violenza. ed io, quando non capisco, preferisco
osservare senza agire.
La facilità con la quale alcuni personaggi parlavano di violenza e di attacchi ad organi dello Stato
mi sembrava “ strana”, perché se uno decide di compiere un atto di violenza intanto non lo
sbandiera in pubblico, nemmeno se ritiene di essere alla presenza di “compagni”, a meno che non
sappia di godere di immunità..
Rileggiamo i fatti quarant'anni dopo: La metà del circolo anarchico che doveva inchiodare Valpreda
come esecutore delle bombe alla Banca dell'agricoltura, erano infiltrati dei servizi segreti.
In Germania per esempio hanno dovuto interrompere dei processi contro organizzazioni di destra,
perché tutti i capi nazisti erano infiltrati dei servizi segreti.
Le componenti più importanti delle brigate rosse erano infiltrate da tempo da uomini dei servizi
segreti ed alcuni leader erano diretti da loro, dalla CIA e dal Mossad.
Adesso sappiamo che gli appartamenti di Via Gradoli dove c'era la prigione di Moro erano di
proprietà dei servizi segreti.
Che il mio intuito all'epoca si fosse rivelato giusto nel farmi diffidare di certi personaggi, l'ho
scoperto dopo.
Alcuni di questi personaggi, come Taviani, Donat Cattin ( accusato di 24 omicidi) Moretti
( l'assassino di Moro), dopo i loro misfatti vennero condannati a pene lievi, per non dire irrisorie per
la gravità dei reati commessi.
Ci fu un operaio genovese di nome Naria, accusato di aver partecipato all'assassinio del giudice
Coco.
Dopo sette anni di carcere fu riconosciuto innocente, ma non venne liberato, nonostante fosse
gravemente malato, perché durante la sua prigionia nel carcere di Palmi era scoppiata una rivolta a
cui lui aveva partecipato ( a detta dei secondini) e perciò doveva scontare la pena della rivolta, che,
“certamente”, non poteva essere conteggiata con quella della sentenza sbagliata.
Se mi fossi lasciato coinvolgere credo che avrei fatto la fine di questo poveraccio “coglione”.
Quarant'anni dopo, ripassando nella mia mente gli avvenimenti ed i protagonisti, sono arrivato a
dividere costoro in tre categorie:
1.figli di papà, che sapevano di poter fare quello che hanno fatto, perché ci avrebbe pensato
“papi” a tirarli fuori dai guai: Taviani, Donat-Cattin
2.Gli infiltrati dei vari servizi, che sono riconoscibili dalle pene miti ricevute in confronto ai
delitti commessi e che avevano la funzione di “motivatori” per gli altri. I più crudeli e
delinquenti, oggettivamente Moretti ed altri
3.Gli ingenui e fanatici, che, abbindolati dai rappresentanti dei due gruppi precedenti, si
sono lasciati coinvolgere. Contro costoro, privi di protezione, s'è scatenato lo Stato per
mostrare i suoi muscoli.
Dall'età di diciotto anni ho capito, che ogni nazione, regione o paese ha la classe politica e dirigente
che si merita. Per dirla in termini chiari, anche se fecali:
Una classe politica è di merda, perché il paese è di merda.
Ammazzare un politico, perché è di merda ( vale anche per Berlusconi) non serve assolutamente a
niente, perché il paese di merda non potrà fare altro che mettere al posto del morto un altro politico
simile se non peggiore. La cosiddetta “Mani pulite” ha ampiamente dimostrato la correttezza di
questa mia tesi.
Se si vuole cambiare la politica allora bisogna cambiare il popolo con la diffusione di idee nuove.
Non esiste altra possibilità e bisogna partire dal basso, dal paese reale.
Credo di aver conservato intatto il mio “fiuto politico” circa i falsi profeti, corroborato anche dalla
mia storia personale, su descritta.
La violenza non serve a chi vuole cambiare la politica.
Per raggiungere questo obiettivo servono gli argomenti e i canali per diffonderli.
La violenza serve solo a chi detiene il potere, che ne fa uso per non perderlo, come è stato
ampiamente dimostrato dalle stragi di Stato in Italia.
Dietro costoro c'erano i padroni del mondo made USA.
Cambiati i tempi, cambiati i falsi profeti!
Adesso non sono necessari i filosofi, bastano un paio di guitti.
Il partito “dei sinistri venduti” s'è ormai sputtanato ad un punto tale che s'approssima al
disfacimento.
I padroni  USA e i loro tirapiedi locali FIAT ,  Elkan e Finanzieri ( De
Benedetti) sono estremamente preoccupati, perché sanno che l'elettorato di sinistra, del quale stanno
perdendo il controllo, è un elettorato attento, sensibile e perciò pericoloso; hanno quindi cominciato
a prepararne la sostituzione con i nostri nuovi profeti.
L'elettorato di sinistra è caratterizzato da due elementi fondamentali: da un forte desiderio di
legalità e ciò viene soddisfatto dallo “zampognaro abruzzese”; e la parte protestataria ed
ipercritica ( casinista), che deve essere catturata dai vari Grillo,( cosa è andato a cercare
all'ambasciata americana e perché è stato invitato?) Travaglio, Santoro Fazio e compagnia
varia.
Da tutta la nostra analisi si evince che i problemi del mondo sono generati e causati dal capitale
finanziario subordinato agli interessi di pochissimi centri di potere, che si pongono come obiettivo il
dominio del mondo.
Provate a proporre a questi signori “ rivoluzionari” di combattere queste radici del male.
Dalle loro risposte capirete tutto e saprete al servizio di chi sono.
E' come se uno ha un tumore e si preoccupa del graffietto che si è prodotto sulla mano.
Costoro sono finanziati per far si che la gente si preoccupi del graffietto e non del tumore.
Costoro sono oggettivamente degli agenti CIA e MOSSAD, perché vengono manovrati da
intelligenze strategicamente superiori alle loro ed utilizzati per precisi fini politici.
Allora lo zampognaro serve per offrire lo sbocco ai fascisti in camicia rossa, che intendono il
socialismo come forma autoritaria e repressiva, che ha come obiettivo e programma politico “Le
manette” e che nella sua funzione di Freisler nel processo mani pulite era in stretto contatto con la
CIA, attraverso Michael Ledeen ( caso Moro), la parte americana dei servizi segreti italiani e
l'amichetto di merende Soros, che altrove finanziava le rivoluzioni colorate e in Italia “Lo Stato
d'ordine”oltre a programmare la “Libera droga”, leggi Pannella, perchè in affari con i dealer.
Gli altri citati invece devono offrire lo sbocco ai cosiddetti libertari irriducibili, gli ipercritici,
nelle varie sfumature offrendo l'impressione di mantenere la loro posizione anti-sistema.
Il fatto è che questi signori, verbosi e “pseudo-incazzati” non fanno che eseguire gli ordini dei loro
mandanti: combattere le apparenze, ma non le radici del male.
Abbiamo visto come l'origine dei problemi dell'umanità sia da collocare nel sistema bancario
internazionale e nella sua subordinazione agli interessi di un gruppo ristretto di entità, che controlla
l'economia e la politica mondiali.
Non sentirete mai uno di questi falsi profeti, venduti al suddetto capitale, affrontare una discussione
in questa direzione:”Restituzione dell'emanazione delle monete alle banche centrali, soggette al
controllo dei popoli e non dei politici ( modello North Dakota)......
                                                                                                                scritto da Giuseppe Siano 
                                                                                                               [venerdì l'undicesima parte]
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