21/01/14

Molto più a rischio d'infarto il cuore delle donne| A parità di pressione sanguigna con l'uomo la donna rischia di più!

Molto più a rischio d'infarto il cuore delle donne: A parità di pressione sanguigna con l'uomo, le coronarie della donna rischiano di più!
Il fattore che incide riguardo le malattie cardiovascolari è maggiore nelle donne anzichè negli uomini.
La crescita nell'ambito della medicina di genere prosegue, svelando nuove differenziazioni fra uomini e donne.

La più recente di queste differenze riguarda il sistema cardiovascolare: secondo uno studio pubblicato da un gruppo di ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Wiston-Salem (Usa) su Therapeutic Advances in Cardiovascular Disease l’ipertensione è più pericolosa per queste ultime, in cui causa dal 30 al 40% di malattie cardiovascolari in più. I ricercatori hanno deciso di approfondire questa tematica dopo aver osservato che nonostante i progressi nelle terapie abbiano portato ad una riduzione della mortalità per cause cardiovascolari nella popolazione maschile, nelle donne, sottoposte allo stesso tipo di cure, i decessi associati a disturbi dell’apparato cardiocircolatorio sono aumentati.

Il cuore femminile rischia di più
“La comunità medica pensava che il problema della pressione sanguigna elevata fosse lo stesso per entrambi i sessi e il trattamento era basato su questa premessa”, spiega Carlos Ferrario, primo autore dello studio. I risultati ottenuti indicano però che questo approccio non è corretto. Confrontando i fattori che regolano la circolazione del sangue e i livelli ormonali di 100 fra uomini e donne di età pari o superiore ai 53 anni Ferrario e colleghi hanno infatti scoperto non solo che a parità di gravità dell’ipertensione l’incidenza di disturbi cardiovascolari è più elevata nelle donne che negli uomini, ma anche che gli ormoni coinvolti nella regolazione della pressione e i loro livelli sono diversi nei due sessi.

Queste differenze ormonali, spiegano i ricercatori, contribuiscono alla diversa incidenza delle malattie cardiovascolari, aumentandone la gravità nel caso delle donne. “I risultati del nostro studio suggeriscono che c’è bisogno di conoscere meglio le basi femminili, sesso-specifiche, del processo che porta all’ipertensione per mettere a punto trattamenti ottimali”, spiega Ferrario, aggiungendo: “Dobbiamo valutare nuovi protocolli - quali farmaci, in quale combinazione e a quali dosaggi - per trattare le donne con pressione sanguigna elevata”.
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