28/01/14

Italia | Nel nostro paese sei milioni di italiani a rischio alluvioni

E’ risaputo che l’Italia è un paese ad alto rischio idrogeologico a causa di svariati fattori: le caratteristiche geomorfologiche e geologiche, i cambiamenti climatici e la vasta presenza dell’operosità dell’uomo. Gli smottamenti e le inondazioni sono le calamità naturali che si ripetono con maggior frequenza e causano, dopo i terremoti, il maggior numero di vittime e di danni. I terremoti di magnitudo maggiore o pari a 2 avvenuti nell’arco di un anno, tra novembre 2011 e dicembre 2012, sono stati circa 4000. Per non parlare di quelli superiori a magnitudo 5, che sono di gran lunga aumentati. Le frane registrate sono oltre 486.000, interessando un’area pari al 6,9% del territorio nazionale. I comuni italiani interessati da frane sono 5708 pari al 70,5% del totale. Nel 2012 sono stati rilevati dall’ISPRA 85 eventi franosi sul territorio nazionale. Inoltre, è stato stimato che in Italia le persone esposte ad alluvioni sono circa 6.000.000. Lo rivela uno studio dell’Annuario dei Dati ambientali ISPRA 2012, presentato a luglio a Roma, che raccoglie tutti i dati sullo stato dell’ambiente in Italia e si conferma punto di riferimento per decisioni politiche, ricercatori, detentori di interessi economici e cittadini. Ricostruendo l’andamento del consumo di suolo dal secondo dopoguerra a oggi, ISPRA ha sviluppato un sistema di monitoraggio che rappresenta la più importante raccolta di dati a livello nazionale. Oggi il consumo di suolo in Italia raggiunge gli 8mq al secondo . Facendo rapidamente un calcolo, ogni mese viene cementificata una superficie pari a 20.75 Kmq. Sono confortevoli i dati relativi invece alle aree verdi: il coefficiente di boscosità, nel 2010 si afferma al 36%, più alto del valore registrato nel 1985 pari al 29%. Gli incendi rappresentano una vera e propria minaccia, solo il 72% dei quali, nel 2011, è risultato essere di matrice dolosa. Comunque tutto ciò che grava sull’ambiente sono le attività industriali. La presenza di sostanze pericolose nel suolo, nei sedimenti e nelle acque sotterranee continuano ad impensierire sulla salute dell’uomo. Nel 2012 sono stati rilasciati 13 provvedimenti di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale): 9 per impianti chimici, 3 per centrali termoelettriche e 1 per raffineria.
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