De gustibus |
11/12/13
Perchè si dice "de gustibus non est disputandum"?
Pubblicato da
Lifarnur
Quando frequentavo il liceo, e avevo bisogno di fare grandi scorte di quaderni su cui trascrivere le innumerevoli versioni che Monna Vanna, detta Gina (la professoressa di latono e greco), ci dava da tradurre, ne trovai giusto uno con questo adagio, che tale è rimasto cementato nella mia memoria.
De gustibus non est disputandum, sui gusti non si discute. Comunemente si crede che questa frase provenga dai classici latini; qualcuno in passato, l'attribuiva addirittura a Cicerone (anathena sit!). La grossolanità della frase non ha nulla che vedere con la finezza d'espressione dei nostri classici, e nessuno mai, a quell'epoca si sarebbe sognato di aggiungere quell'est così pleonastico, limitandosi, semmai a dire: De gustibus non disputandum. La massima quindi, deve senz'altro far parte di quel linguaggio aulico tanto caro ai dotti medioevali, che poi è rimasto in vigore nel linguaggio giuridico, e appartiene a quel bagaglio di modi di dire, che vanno dal latino maccheronico, tipo Gratatio capitis facit recordare cosellas (Il grattamento di testa fa ricordare le cose spicciole) e Non est de sacco ista farina tuo (Questa non è farina del tuo sacco), a frasi ancora oggi usate nelle aule di giustizia, come Testis ununs, testis nullus (Un solo testimone non è attendibile) e De minimis non curat praetor (Il pretore non si cura delle cose molto piccole).