24/12/13

Il nonsense del maestro del Realismo

Nell'appuntamento pre-natalizio con la mia rubrica, vi parlerò di due racconti classici dell'autore considerato uno dei grandi della letteratura russa, ovvero di Nikolaj Vasil'evič Gogol'.

I due racconti di cui vi parlerò tra qualche secondo, benché acquistabili separatamente in qualunque libreria, sono stati pubblicati nello stesso volume della collana i Tascabili Economici Newton, ormai fuori pubblicazione, ma che si può ancora scovare su qualche bancherella del mercatino dell'usato, proprio come ho fatto io.

Tascabili Economici Newton
Il primo di questi due racconti è Il cappotto. In questa breve opera facciamo la conoscenza di Akakij Akakievič, un impiegato calmo e pacifico, che davanti alle costanti prese in giro dei suoi colleghi non si scompone minimamente, tranne quando gli viene impedito di svolgere il compito che ama più di ogni altra cosa, ovvero copiare tutto ciò che gli viene dato da copiare. La tranquilla vita di Akakij viene però sconvolta quando, all'arrivo dell'inverno, si rende conto che il suo vecchio e ormai logoro cappotto non è più riparabile e dovrà comprarne uno nuovo. In costante restrizioni per poter racimolare abbastanza, Akakij non riesce a pensare ad altro che al suo nuovo cappotto, ma è solo quando finalmente riesce a comprarsi il nuovo cappotto che le sue disavventure hanno inizio.

Il secondo racconto, invece, è Il naso dov'è l'assessore collegiale Kovalëv ad essere protagonista di un fatto insolito e quanto mai curioso quando, svegliandosi un mattino scopre che il suo naso è scomparso. La scomparsa del naso si aggrava quando, deciso ad andare dalla polizia per sporgere denuncia, Kovalëv incontra il suo stesso naso vestito di tutto punto che va affermando di non conoscerlo affatto.

Già maestro del Realismo, Gogol', si distinse per la sua grande capacità di raffigurare situazioni comiche e grottesche, sullo sfondo di una desolante mediocrità umana, con uno stile visionario e fantastico, tanto che in molti arrivarono a definire Gogol' come un precursore del Realismo magico.

Nikolaj Vasil'evič Gogol'
Il cappotto e Il naso sono i due racconti che rappresentano meglio l'emblema della contrapposizione tra il senso e nonsense del realismo grottesco di Gogol', esempi significativi della fantasia smisurata dell'autore e della sua capacità di scrivere di vicende cinicamente ironiche e realiste, con elementi quanto mai insulsi come un comune cappotto o un naso.
Il cappotto, molto più de Il naso, viene considerato, insieme ai romanzi Il revisore e Anime morte, uno dei suoi più grandi capolavori.

Con parole scelte con cura, personaggi creati ad arte fin nei minimi particolari, con manie e peculiarità uniche, Gogol' si dimostra un maestro anche nei brevi racconti, in grado di accompagnare il lettore con la sua immancabile ironia tra le fredde strade russe e i suoi curiosi abitanti.
Come disse Dostoevskij, un altro grande autore della letteratura russa: “Siamo tutti usciti dal Cappotto di Gogol'”

Con queste parole io vi auguro di trascorre un felice e sereno Natale, circondati dall'affetto delle persone a voi più care.
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