I suoi fiori sono grandi (diametro di 6-8 cm), di colore variabile dal bianco al rosa o al rosso vinoso. Cresce nelle zone collinari, fino al piano montano, nei boschi di latifoglie e nei cespuglieti
Per il contenuto in composti cardioattivi (elleborina ed elleborigenina) la cui azione danneggia il cuore, questa pianta è ritenuta molto tossica sia per gli uomini che per gli animali.
Helleborus niger |
La leggenda narra che durante l’offerta di doni al Bambino Gesù, una pastorella vagasse in cerca di un dono da offrire, ma l’inverno era stato freddo e la poveretta non riuscì a trovare neanche un fiore da offrire. Mentre si disperava, vide passare un angelo che intenerito dalle sue lacrime si fermò, spolverò un po’ di neve davanti a lei e apparvero delle candide rose, che la ragazza raccolse e portò in dono al Bambinello.
Secondo un mito greco, Melampo, utilizzando l’elleboro, guarì dalla follìa le figlie di Preto, re di Tirino. ‘”Ha bisogno dell’elleboro” era un modo proverbiale per indicare un matto. La pianta velenosa era usata dagli adepti nei riti esoterici e nelle notti del sabba. La reale azione anestetica e narcotica del rizoma, dovuta alla presenza di un glucoside, l’elleborina, è simbolicamente associata alla capacità della pianta polverizzata di rendere invisibili le persone. I contadini riconoscevano virtù profetiche a questa pianta. Credevano infatti di poter quantificare il raccolto in base al numero dei ciuffi che essa presenta.