Ecco gli studiosi che hanno riscoperto passo dopo passo antica lingua perduta.
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Silvestre de Sacy |
Silvestre de Sacy (1758-1838) fu professore alla Scuola speciale delle lingue orientali di Parigi, dove divenne l'insegnante più influente di
Champollion. Tentò invano di decifrare la Stele di Rosetta, ma ebbe l'importante intuizione che i cartigli geroglifici potessero servirsi di un sistema alfabetico.
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Johann Akerblad |
Johann Akerblad (1763-1819), diplomatico svedese e allievo di
De Sacy, confrontò le iscrizioni in demotico e in greco sulla
Stele di Rosetta e concluse che le prime utilizzavano un alfabeto, al pari delle seconde. Sebbene la sua tesi fosse errata, riconobbe giustamente la natura alfabetica di alcuni nomi e parole demotiche.
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Joseph Fourier |
Joseph Fourier (1768-1830) fu un matematico francese, celebre per la sua teoria analitica del calore. Partecipò alla spedizione napoleonica in Egitto e tornò Francia con una collezione di reperti antichi che stimolarono il giovane
Champollion a studiare le iscrizioni egizie.
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Thomas Young |
Thomas Young (1773-1829) fu un eclettico intellettuale inglese che esercitava la professione di medico a Londra. Noto per l'esperimento sull'interferenza della luce oltre che per i contributi alla linguistica, si pose sulla scia delle idee di
De Sacy e
Akerblad. Comprese che il demotico discendeva dalla scrittura geroglifica e desunse un "alfabeto" geroglifico dimostratosi parzialmente corretto.
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Jean-Frangois Champollion |
Jean-Frangois Champollion (1790-1832)
studiò le iscrizioni egizie sin dall'adolescenza a Grenoble. Contestò l'"alfabeto" del rivale inglese
Young fino al 1822, anno in cui nuove prove giunte dall'Egitto lo portarono a compiere una scoperta rivoluzionaria: la scrittura geroglifica e il demotico erano complessi ibridi di segni fonetici e non.
(science)