05/08/14

Erice città medioevale

Erice
(m 751 s.m.; ab. 25.275) Si trova in Sicilia, in provincia di Trapani da cui dista 14 km.
E' situata sulla sommità del monte cui da il nome, che si eleva presso la costa mediterranea, alle spalle di Trapani.
Erice città medioevale . Distesa su un alto, isolato monte calcareo, Erice disegna con il suo edificato medioevale un triangolo regolare, denso di significati simbolici.
Le architetture medioevali sono disposte secondo modi che ricordano vagamente la civiltà islamica. Le strade pavimentate a riquadri, sembrano lunghe tovaglie pulite; i curatissimi cortiletti fioriti, raggiungibili attraverso archivolti, avvolgono il visitatore in un'atmosfera d'altri tempi.
Storia . Di origine assai antica, Erice è abitata dagli Elimi, che la rendono celebre erigendovi un tempio dedicato alla dea della fecondità (denominata di volta in volta Astarte, Afrodite e Venere), quindi appartiene ai Cartaginesi e ai Romani che sempre vi mantengono vivo il culto per quella divinità femminile. Dopo la decadenza di quell' antichissimo tempio, Erice ricompare come un grosso centro normanno con il nome di Monte San Giuliano. Ed è proprio ai Normanni che si deve la rinascita urbana, con il potenziamento della poderosa cinta di mura e la costruzione di un forte-castello. Fino al secolo XV, Monte San Giuliano rimane un baluardo di alto valore strategico; in seguito l'affermarsi di Trapani segna il declino della città, che segue le vicende del più importante centro.

Arte e monumenti Della città del periodo greco sussistono resti monumentali, e precisamente le grandi mura del secolo V a.C. con torri, porte e cortine, ben conservate sul lato nord-orientale, ma con rifacimenti romani e soprattutto normanni. Ma il castello che domina la città con grandiose torri merlate, diviso in vari nuclei, è più tardo e risale ai secoli XII e XIII ed è tra i più interessanti castelli siciliani.
La chiesa madre dell' Assunta Iniziata nel 1314, si presenta in forme gotiche, rese ibride e teatrali all'interno da un rifacimento del 1865. Tra le altre numerosissime chiese, spesso caratterizzate da singolari cupolette di derivazione arabo-medioevale, vanno ricordate: S. Antonio, del secolo XIII; l'Annunziata, con interessanti resti d'età gotica; S. Cataldo, d'origine medioevale ma rifatta nel periodo barocco; S. Martino, con pregevoli decorazioni; S. Giuliano, a cupola e S. Pietro, con elegante interno ellittico.
Cenno particolare meritano la chiesa dell' Addolorata, di forme gotico- rinascimentali con un'interessante cappella dell'epoca, e quella di , S. Giovanni Battista, con portale medioevale, strutture barocche e pregevoli opere rinascimentali.
Manifestazioni Festa patronale della Madonna di Custonaci (ultimo mercoledì di agosto); tradizionale la processione dei Misteri il Venerdì Santo. Estate Ericina con manifestazioni varie (luglio-agosto).
Prodotti enogastronomici Data la vicinanza col mare, sono da ricordare la bottarga, uova di tonno salate ed essiccate al sole nel loro involucro, e il musseddu, filetto di delfino o di tonno salato ed essiccato. Vi si trova dell'ottima pasticceria e, soprattutto, una cassata ripiena di pasta reale. In zona vi è una certa produzione vinicola che però non offre vini DOC.

Cuscusu Erice  
Valori nutrizionali Protidi 36 Lipidi 28 Glucidi 69 Kcal 672
Come indica chiaramente il nome, il piatto è di origine araba e altro non è se non il cuscus tunisino che, varcato il Canale di Sicilia, si è attestato nella zona di Marsala e di Trapani. L'apposita pentola, detta coscoussier, qui è chiamata mafaradda.
Ingredienti per 6 persone:
*500 g di cuscus medio
*1,300 kg circa di pesce di varie qualità
*olio d'oliva
*2 cipolle
*1 spicchio d'aglio
*prezzemolo tritato
*alloro
*4 pomodori ben maturi
*1 bustina di zafferano
*mandorle tritate *sale *pepe
Pulite e lavate il pesce e tagliatelo a pezzetti. Fate soffriggere, in 7-8 cucchiai d'olio, le cipolle affettate, lo spicchio d'aglio tritato e un cucchiaio di prezzemolo. Unite una foglia d'alloro e i pomodori tagliati a pezzetti. Adagiate il pesce nel recipiente e ricopritelo a filo con dell'acqua. Salate, pepate, stemperate lo zafferano in un po' d'acqua calda. e aggiungetelo alla preparazione assieme alle mandorle tritate. Portate a cottura a fuoco moderato. Quando il pesce sarà cotto e il sugo convenientemente addensato, togliete dal fuoco. Bagnate con parte della salsa di cottura la semola che, nel frattempo, avrete cotto al vapore. Disponete il pesce al centro di un grande piatto di portata e versatevi sopra la salsa rimasta. Contornatelo con la semola e servite.
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