05/08/14

Compra ora, consuma poi | La felicità può comprarsi

Ciò che compriamo è importante, ma come lo compriamo è altrettanto decisivo. 

Spesso ci facciamo tentare dall'opportunità di usare la carta di credito in un negozio, o portare subito a casa un nuovo computer, rimandando a più tardi il pagamento, effettuabile "in comode rate mensili".

Indebitarsi, però, è una delle più gravi minacce per il nostro benessere psichico. Uno studio condotto su oltre 2mila soggetti da ricercatori dell'Università di Sheffield ha dimostrato che chi è gravato da debiti non garantiti è significativamente meno felice di chi vive senza chiedere prestiti. Chiediamo di rateizzare i pagamenti perché versare piccole quote ci sembra istintivamente preferibile: i neuroeconomisti hanno scoperto che quando ci separiamo da una somma di denaro, proviamo addirittura dolore fisico, che comprensibilmente tentiamo di evitare.

Osservando con uno scanner a risonanza magnetica alcuni acquirenti ai quali veniva comunicato un prezzo molto alto, scienziati della Stanford University hanno notato pattern di attività cerebrale perfettamente sovrapponibili a quelli prodotti quando ci schiacciamo un alluce. Se dilazionare i pagamenti non è una grande idea, dilazionare il consumo di quanto acquistato può amplificare le sensazioni piacevoli, consentendoci di pregustarle. Quando i ricercatori dell'Università di Breda, nei Paesi Bassi, hanno "misurato" la soddisfazione di mille turisti nelle settimane che precedevano e seguivano un vacanza, hanno rilevato che il massimo tono dell'umore veniva registrato prima della partenza.

Ricordare una bella esperienza può rendere felici ma l'attesa di viverla appaga ancora di più. Rimandare la gratificazione fa apprezzare maggiormente anche quanto acquistato: una ricerca pubblicata dal Journal of Consumer Research ha evidenziato come studenti ai quali veniva chiesto di aspettare anche solo 30 secondi prima di mangiare una barretta di cioccolato la gustavano di più di quelli ai quali era invece consentito abbuffarsi senza indugio. La secrezione di saliva, la famosa "acquolina in bocca", in effetti migliora il sapore del cibo.

Purtroppo, però, gli studenti costretti ad attendere hanno riferito ai ricercatori che avrebbero preferito evitare la dilazione, e di non ritenere di aver apprezzato di più il cioccolato. Il potere della gratificazione immediata, in questo caso, è stato più forte di ogni altra considerazione.(science)
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