Si trova nel Lazio, in provincia di Frosinone da cui dista 22 km. La città si allinea in fila sulla cresta d'uno sperone tufaceo, alta sulla piana solcata dal fiume Sacco.
Anagni città medioevale .Anagni, che conserva testimonianze storiche e architettoniche preromane e romane, è centro di grande mteresse artistico per i suoi monumenti medioevali e per il tessuto urbanistico praticamente intatto dei suoi quartieri duecenteschi e trecenteschi.
Storia La città, un tempo chiamata Anagnia, capitale degli Ernici, viene conquistata dai Romani nel 306 a.c., divenendo prefettura e successivamente municipio. Nel corso della sua storia viene occupata da Pirro (280-275 a.Ci) e saccheggiata da Alarico (410), da Genserico (455) e da Totila (546). Sede vescovile nel 487 , fa parte dapprima del Ducato Romano durante la dominazione bizantina e allo scadere del secolo VIII passa alla Chiesa.
Fino alla prima metà del secolo XII viene dominata dai feudatari della Campagna e in seguito, sorto il Comune, viene travagliata dalle lotte delle opposte fazioni, che si contendono il potere, e dai disordini provocati dall'assenza del governo centrale dei papi trasferitisi ad Avignone dal 1305 al 1377. Ritornata stabilmente alla Chiesa nel 1399, ne segue le vicende subendo l'occupazione dei Colonna nel 1528 e il saccheggio ad opera delle truppe del duca d'Alba nel 1556.
Arte e monumenti. I quartieri a nord di piazza Cavour, la via Vittorio Emanuele, specie nel suo tratto più alto, e la zona attorno al Duomo, sono esempi di edilizia medioevale perfettamente conservati; a quest'epoca appartengono il palazzo comunale, retto da quattro grandiosi archi a pieno centro e ingentilito da finestre gotiche; la casa Barnekow, quasi rifatta con arbitrarie ma pittoresche sistemazioni; il palazzo di Bonifacio VIII, dal grande loggiato a due archi e bifore sulla fronte; l'ex chiesa di S. Chiara e quella di S. Andrea, rifatta in parte in forme tardo-barocche, ma conservante un campanile impostato su un arco. Ma il monumento più importante è il Duomo, maestosa mole con influssi lombardi misti al romanico-classico, eretto nel 1077-1104, poi completato nel '200 con influssi gotici. L'esterno ha semplicissima facciata, di fronte alla quale sorge isolato il maestoso campanile. L'interno è a tre navate su pilastri alternativamente cilindrici e quadrati, con pavimento ad intarsio di marmi colorati, opera raffinatissima dei Cosmati. Di notevole interesse sono la cripta e la cappella di S. Tommaso Becket.
Annesso alla cattedrale vi è un Museo, che contiene una delle più ricche raccolte di paramenti medioevali da chiesa, in gran parte appartenenti alla ricca dotazione di Bonifacio VIII. Manifestazioni Festa patronale di S. Magno (19 agosto).
Prodotti enogastronomici In zona è possibile trovare salumi artigianali di pregio.
In campo enologico, la produzione offre il bianco Torre Ercolana e il rosso Romagnano.
Timballo alla Bonifacio VIII Anagni
Benedetto Caetani, da Anagni, salì al trono pontificale con il nome di Bonifacio, e ad Anagni è nato questo singolare e ricco timballo, vero e proprio piatto da grandi occasioni.
Valori nutrizionali Protidi 68 Lipidi 44 Glucidi 83 Kcal 1000
Ingredienti per 4 persone:
*300 g di maccheroni
*500 g di fesa di vitello
*150 g di animelle di vitello
*150 g di creste e bargigli di pollo
*80 g di fegatini di pollo
*80 g di filoni di vitello
*60 g di prosciutto cotto
*60 g di salsiccia fresca
*30 g di funghi secchi burro
*olio d'oliva vino bianco secco Marsala
* brodo *mollica di pane *latte *cipolla * aglio * timo in polvere
* prezzemolo *1 uovo * farina tartufo nero di Norcia * sale e pepe
Scottate le animelle, le creste e i bargigli di pollo in acqua bollente, levate a tutto la pelle, sgranate le animelle. Rimettete creste e bargigli in acqua fredda salata, cambiandola spesso, per tre ore. Ammollate i funghi in acqua, tagliateli a pezzi regolari, fateli saltare in padella con poco burro, poi aggiungete i filoni, i bargigli, le creste, le animelle, i fegatini tagliati tutti a pezzi regolari. Insaporite con 1 dl di vino bianco, 1/2 dl di Marsala, sale, pepe, brodo leggero e portate a cottura.
Mescolate in una scodella la carne di vitello, passata due volte al tritacarne, una punta di timo, un pugno di mollica di pane bagnata nel latte e strizzata, e aggiungete il prosciutto, la salsiccia, 1/2 cipolla, 1 spicchio d'aglio e un ciuffo di prezzemolo, il tutto tritato finemente. Amalgamate tutto con un uovo sbattuto, salate se necessario, e formate delle polpettine. Infarinatele e rosolatele in un tegame con olio e burro. Fatele indorare bene da entrambe le parti. Eliminate il grasso in eccesso e lasciatele andare per 15 minuti con 1/2 bicchiere di vino bianco, in un recipiente coperto a fuoco moderato.
Cuocete i maccheroni al dente, conditeli con il composto precedentemente realizzato, versate tutto in uno stampo unto di burro e foderato completamente con lamelle di tartufo nero di Norcia. Infomatelo a calore medio per 15 minuti. Rovesciate il timballo su un piatto di portata e decorate con le polpettine.