26/04/14

ITnet | Il public cloud per sviluppatori e startup proposto d Dell.

ITnet: il public cloud per sviluppatori e startup. Al centro della strategia ITnet si collocano Joyent e l’infrastruttura hardware Dell con a disposizione di opportuni software e servizi Intel.

In base alle stime Idc, a partire dal 2013 fino ad arrivare al 2020 la spesa globale per il cloud computing, toccherà il tetto massimo di 241 miliardi di dollari, e il 66% della banda usufruita dai datacenter, sarà già nel 2016, consumata alfine di erogare servizi cloud. Probabilmente diventa ancora più impressionante il fatto che già il 50% dei dati delle aziende, sono fuori dalla portata aziendale. Quelli di IDC sono dati sicuri che si adattano bene allo scopo che anima la strategia cloud di ITnet, appartenente al gruppo Italiaonline, e nello specifico per gli sviluppatori, con l’offerta di un’infrastruttura di servizio messa a disposizione alfine di puntare del tutto sulle soluzioni Dell.

Fabrizio Garrone, Solutions Manager Dell, apre l'argomento, esattamente mettendo in evidenza come il cloud possa dare una accellerata allo sviluppo delle applicazioni, mettendo in condizioni le piccole realtà aziendali di accedere a risorse di computing importanti, senza paralizzare il proprio capitale, in un contesto generale in cui, mentre la spesa IT cala, non diminuiscono invece gli investimenti in risorse cloud. E alle grandi realtà aziendali che parte l'azione di offrire servizi pronti all’uso a realtà più piccole che prediligono demandare del tutto le problematiche cloud.

Dell ha due approcci al cloud, uno innovativo (tipo Cloud in e Box con VRTX), ed uno tradizionale, dove le applicazioni non vengono manipolate ma semplicemente virtualizzate, per poi venire gestite o in public cloud oppure con un approccio misto, una sorta di cloud ibrido, nell'arco di una prospettiva sostanzialmente Iaas. L'argomento però richiede una sorta di prefazione riguardo l’approccio rivoluzionario dell’offerta cloud di Dell, fondamentalmente fondato sull’offerta di piattaforme, e che va proprio a toccare le applicazioni, sviluppate in cloud. Questo tipo di approccio ha un impatto maggiore sull’evoluzione aziendale, ma quando si va a scrivere applicazioni per il cloud, conviene partire già in questa prospettiva.
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E’ quindi il Paas (in modalità ibrida e come cloud pubblico) l’approccio più rivoluzionario secondo Garrone, la proposta Dell a questo livello si chiama Boomi, mentre per quanto riguarda la proposta di cloud pubblico essa si propone su doppio binario: Dell/Joyent e Dell/Microsoft Azure.
Ma andiamo alla proposta di Joyent ITnet.

E’ proprio Joyent il fulcro della proposta utilizzata da ItaliaOnLine (che gestisce Libero e Virgilio e la concessionaria pubblicitaria online) e, più nello specifico per il nostro tema, da ITnet (al 100 percento di Iol) che si occupa di soluzioni Internet per le aziende e fornisce soluzioni tipiche dei data center, servizi di hosting, soluzioni cloud.

Matteo Giampaolo, direttore marketing ITnet, afferma: “Gestiamo tutta l’attività di Iol, e ci confrontiamo con le richieste delle imprese in cloud con un duplice approccio. Quello Public, con un servizio disponibile online, per i developer – più vicino al mass-market – e soluzioni di Private Cloud che sfruttano Joyent come soluzione di partenza cui stiamo aggiungendo (per il private cloud) altre soluzioni di virtualizzazione, da Vmware a Hyper-V, utilizzando come strato appena sopra la virtualizzazione OpenStack a supporto per il cloud ibrido”. La partnership ITnet con Joyent nasce dal fatto che è la stessa proprietà di Iol ad avere sposato Joyent entrando nel capitale della società con il 30 %.

Secondo Giampaolo “stiamo vivendo un momento di riscoperta dell’importanza dello sviluppo, con uno spostamento su fasce di età molto più giovani, a cui è importante offrire soluzioni per lo sviluppo di applicazioni mobile e di infotainment”. Da qui anche il progetto Starthappy, il progetto partito nel 2013, per cui viene offerto alle Startup, selezionate con i partner, l’infrastruttura di sviluppo e la visibilità dei servizi sviluppati, tra queste anche Sportsquare Game una realtà piemontese che ha sviluppato giochi sugli sport di squadra (calcio e pallavolo), tra le prime a entrare sulla piattaforma e utilizzare le applicazioni di cloud di ITnet. Sportsquare Game conta 80mila utenti registrati, due giochi, 3,9 milioni di partite. Sportsquare Game puntava ad avere leggerezza lato client, scarso utilizzo di banda (client/server), computazione in cloud, per concentrarsi sull’aspetto grafico e puntare a un utilizzo di CSS “spinti”.

E infatti il public cloud di Joyent offre gli strati Iaas e Paas, ITnet ha spinto poi per l’utilizzo di NodeJS, il framework ampiamente utilizzato proprio per lo sviluppo di applicazioni mobile, con computazione però sui server remoti. La piattaforma poi si basa completamente su hardware Dell (preferito da ITnet anche per il private cloud). Giampaolo vede come fattore primario di preferenza di Joyent la velocità con cui un developer può costruire la propria piattaforma, e la velocità con cui si possono reperire risorse nel caso di picchi operativi. Joyent inoltre permette la virtualizzazione del sistema operativo SmartOS e offre supporto ai principali linguaggi di programmazione. Infine, è già supportato anche il db Hadoop.

La soluzione cloud con abbinata Joyent/Dell con i PowerEdge e i processori Intel Xeon è sfruttata dallo stesso portale Iol, che la utilizza per alcune applicazioni, anche mission critical per esempio per i canali tematici e la parte mobile. Anche Intel a sua volta, a parte fornire tutta la parte hardware relativa ai processori e ai server, sta indirizzando la propria offerta cloud per abilitare e facilitare l’attività di sviluppo in cloud. Spiega Andrea Toigo, Enterprise e Technology Specialist per Intel: “Negli ultimi anni sono state acquisite due aziende specializzate proprio nell’ambito dell’API management, la visione di Intel è di semplificare la creazione di API da parte di chi fornisce servizi per abilitare lo sviluppatore alla creazione di app accedendo a queste API specifiche.

Il problema è riuscire a rendere fruibili all’esterno la propria infrastruttura in modo sicuro, ed è questo un ambito specifico per cui Intel si sta spendendo direttamente, in modo specifico Intel si sforza affinché, soprattutto quando si parla di cloud ibrido, si possano trasferire informazioni mantenendone la riservatezza; la divisione Datacenter Software Division, infine, è focalizzata sulla creazione e sulla distribuzione di soluzioni software per il dc e Dell le utilizza. (techweekeurope.it)
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