Il-Trafiletto

23/01/14

Ma basterà una semplice pillola per aumentare il nostro apprendimento?

Ma bastera mai una semplice pillola per aumentare il nostro apprendimento? Le ricerche fatte da medici e psicologi alla British Columbia da un team internazionale dicono di sì.

Il tutto pare almeno in parte trovare fondamento per quel che riguarda il cosiddetto orecchio assoluto, ovvero la capacità di identificare note musicali senza ascoltare nessun suono di riferimento. I ricercatori, infatti, hanno dimostrato che la somministrazione di un farmaco, l'acido valproico, pare sia in grado di riaprire il periodo critico di apprendimento, cioè quel periodo in cui si è in grado di acquisire l'abilità di riconoscere le note. Basandosi sui risultati ottenuti in studi condotti a partire dalla fine degli anni '60 si è rafforzata l'idea che l'orecchio assoluto non sia innato, ma piuttosto che a giocare un ruolo fondamentale sia l'educazione musicale compiuta in età precoce: fra i 4 e i 6 anni, infatti, gli esseri umani sono particolarmente predisposti all'acquisizione di questa capacità.
Pillola per apprendimento

È un'età caratterizzata da una spiccata plasticità sinaptica, cioè da una grande capacità di modificare le connessioni neuronali – le cosiddette sinapsi –, eliminandone alcune e instaurandone di nuove. Finora, tuttavia, si credeva che non fosse possibile acquisire l'orecchio assoluto una volta superato questo periodo critico. Gli scienziati, come si legge su Frontiers in Systems Neuroscience, sono invece riusciti a mostrare che un farmaco può indurre l'abilità di distinguere le note anche in soggetti più in avanti con gli anni. Nel loro esperimento, i ricercatori hanno somministrato gradualmente dell'acido valproico ad alcuni volontari e poi hanno fatto loro ascoltare dodici toni musicali.

Successivamente, i soggetti hanno effettuato degli esercizi di "allenamento" e infine un test di riconoscimento delle note, in cui hanno conseguito risultati migliori rispetto al gruppo di controllo che aveva assunto un placebo. Sebbene non sia ancora disponibile una descrizione dettagliata del meccanismo fisiologico alla base dell'effetto, secondo gli scienziati sarebbe dovuto all'azione di un enzima dell'acido valproico, l'istone deacetilasi, che già in precedenti esperimenti aveva mostrato benefici nei topi affetti da ambliopia, un disturbo della vista.

La possibilità di agire farmacologicamente sulla plasticità sinaptica e migliorare così le risposte percettive e cognitive tramite l'allenamento, secondo gli scienziati, potrà trovare applicazioni nel trattamento delle malattie neuro-degenerative. E forse, in un prossimo futuro, con la combinazione giusta di farmaci e apprendimento potremo, come Eddie Morra in The Dark Fields, imparare nuove lingue in un lampo, trovare ispirazione per la scrittura, diventare geni della finanza.

Alleanza strategica tra Samsung ed illy | Ma le macchine del caffè non c'entrano nulla...per adesso!

Samsung stipula un'alleanza strategica con illy (il noto produttore di caffè) nel Regno Unito! Ma nulla a che vedere con le macchine del caffè...per adesso!

Invece, Samsung e illy faranno in modo di condividere insieme (e i loro clienti anche) i propri prodotti. contrariamente a quanti avranno iniziato a pensare a macchina per fare il caffè modello Galaxy, non esiste nessun progetto del genere. Samsung VP Yoinghee Lee ha reso noto che "questa partnership è sulla condivisione di una comunanza tra i due marchi". La speranza è che entro la fine di quest'anno i dispositivi Samsung saranno nei coffee shops Illy e che il caffè illy sarà disponibile presso gli eventi e negli showroom di Samsung più importanti del Regno Unito.

Ad esempio, il cafe che si trova in Regent Street dispone già di una stanza al piano superiore dedicata a Samsung con a disposizione dei clienti un certo numero di tablet Galaxy Note 10.1 2014 Edition che integrano un'applicazione sviluppata da Illy, il cui scopo è quello di informare e intrattenere i clienti. L'applicazione fornisce informazioni e prezzi sulle macchine del caffè e sul caffè di Illy, ma con questa si può anche progettare a mano libera una personale tazza di caffè grazie alla S-Pen di cui dispone il Galaxy Note 10.1 2014 (come vedete in foto).
Samsung e illy

La tazza si può anche acquistare, perchè può essere stampata in 3D. Mentre Samsung fornisce la tecnologia ad Illy, l'accordo è a due vie, perchè Illy fornirà una "superior coffee experience" agli eventi e showroom di Samsung, in modo che i partecipanti e/o visitatori potranno gustare una tazza di caffè Illy mentre scoprono gli ultimi prodotti di Samsung. Come trovate questa strategia di marketing di Samsung? Pensate che un giorno Samsung realizzerà una sua macchina per fare il caffè a marchio Galaxy?

22/01/14

Sposati nel 1932, oltre 81 anni di matrimonio. E’ americana la coppia più longeva del mondo.

Vive nel ,Connecticut, Stati Uniti la coppia più longeva del mondo, un matrimonio che dura da ben 81 anni. Johan e Ann Betar si sono sposati il 25 novembre 1932, sono quindi andati ben oltre le nozze di platino. John ha la bellezza di 101 anni (anche se non li dimostra affatto!) e Ann 97. Il loro amore è sbocciato da ragazzini e non è stato privo di travagli: i genitori di Ann avevano promesso la giovane sposa ad un altro pretendente, ma pur di stare insieme a John decisero di scappare. In quell’anno il Presidente John Fitzgerald Kennedy era ancora uno studente,
era ancora in corso la grande depressione del ’29 e il film King Kong doveva ancora uscire. John e Ann hanno visto alternarsi ben 14 presidenti degli Stati Uniti, da quando, all’epoca, nel 1932, era in carica Herbert Hoover.

Ovviamente i due nonni non sono soli: hanno infatti l’affetto di una grandissima famiglia, composta da cinque figli, 14 nipoti e 16 pronipoti. Di sicuro non soffrono mai di solitudine! Ma qual è il segreto di un amore così duraturo? “Vivere nella gioia – ha affermato John – senza andare oltre i nostri mezzi”. Che, in questi tempi di crisi, sembra una sacrosanta verità! Nel giorno di San Valentino, a Fairfiled, sarà riconosciuto il loro record negli Stati Uniti, e forse nel mondo, di coppia più longeva. L’anno scorso fu premiata una coppia di Las Vegas, che aveva compiuto ben 78 anni di matrimonio. Ma, stavolta, John e Ann sembrano essere i vincitori.

Nel prossimo futuro batterie allo zucchero per i telefonini

Vi ricordate una vecchia pubblicità che diceva che il cervello aveva bisogno di zucchero? Rammento ancora la musichetta del jingle. Ma è anche vero che troppo zucchero non fa bene alla nostra salute, ma fa benissimo ai nostri smartphone. Lo ha stabilito un  gruppo di ricercatori del Komaba Group, presso la Tokyo University of Science.  Ma cosa c’entra lo zucchero con un telefonino? Semplice, come risorsa di energia. In Giappone hanno da poco notato come il carbonio, un elemento presente in grande quantità nei monosaccaridi, sia in grado di far funzionare una vecchia batteria agli ioni di sodio molto meglio di quelle agli ioni di litio attualmente in commercio per telefonini, tablets e altri dispositivi elettronici.
Un ricercatore del
Kobama Group
Come? Esposto ad alte temperature, lo zucchero genera anodi, ovvero conduttori elettrici particolarmente capaci di legarsi a quelli degli ioni di sodio, generando una carica elettrica superiore che nelle batterie al litio. Ma il carbonio può essere ricavato anche da ferro, alluminio e dal sodio stesso, il che rende le ‘batterie allo zucchero’, decisamente più economiche e più ecologiche di quelle al litio. Il litio infatti è un elemento ormai scarsamente presente in natura e non rinnovabile, e la sua estrazione nonché i processi chimici atti ad utilizzarlo, non sono del tutto eco-sostenibili. Il Gruppo di Komaba ha in definitiva stabilito che una rivisitazione delle batterie al sodio tramite l’uso di anodi di carbonio, genera un aumento del 20% della capacità di storage delle batterie dei nostri apparecchi elettronici. Purtroppo dovremmo aspettare ancora altri cinque anni almeno per poter assaggiarne, volevo dire, comprarne una.

Nuova frontiera per Microsoft: ascensore intelligente

Pensate ad un ascensore che che possa condurvi al piano desiderato senza bisogno  di spingere alcun pulsante, poi pensate ad un colosso della tecnologia e otterrete un ensamble esclusivo. Stiamo parlando di Microsoft e delle ricerche in merito all'intelligenza artificiale. Peter Lee, capo di Microsoft Research, ha sottolineato che le applicazioni dei sistemi di intelligenza artificiale spaziano dall’assistente virtuale all’ascensore ‘smart’.
L'ascensore intelligente
Quest’ultimo consiste in un ascensore che ha ‘osservato’ per tre mesi le azioni dei suoi utilizzatori (i dipendenti di un ufficio), grazie all’ausilio di sensori ma senza alcun software di riconoscimento facciale. In questo periodo di tempo la sua ‘intelligenza artificiale’ ha ”imparato” i comportamenti delle persone e ha cominciato a capirne le intenzioni. La fase di apprendimento e’ stata poi interrotta e il sistema e’ stato in grado di controllare l’ascensore e comportarsi di conseguenza alle abitudini di chi lo utilizzava. Solo qualche giorno fa il Wall Street Journal ha riportato la notizia di un brevetto ottenuto da Amazon, gigante dell’e-commerce, per la ”consegna preventiva”: in pratica per spedire pacchi prima ancora che i clienti abbiano cliccato su ”Compra”. Un metodo che si basa sui precedenti ordini dei clienti, sulle ricerche sul suo portale, sulle ‘liste desideri’, sugli articoli salvati nel ‘carrello’ virtuale e perfino su quanto tempo il cursore dell’utente indugia su un prodotto.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.