Il-Trafiletto

13/01/14

I guai sembrano non finire mai per Davide Vannoni | In arrivo tre nuove batoste per lui e il suo metodo Stamina.

I guai sembrano non finire mai per Davide Vannoni: in arrivo tre nuove batoste per lui e il suo metodo Stamina
Dai risultati che il rapporto degli scienziati nominati dal Ministero della Salute, sembra che, il controverso trattamento dell’imprenditore torinese conterrebbe dosi minime di cellule staminali mesenchimali (quelle che, a detta di Vannoni, si trasformerebbero in neuroni), e non esisterebbe nessuna prova di differenziazione cellulare. 
Davide Vannoni

Questa novità, resa nota dall'Ansa, si va a sommare a quanto finora è stato già detto: nessun rispetto dei criteri di sicurezza nella produzione e nella conservazione delle cellule, alti rischi di infezione, nessun protocollo standard, mancanza di un razionale scientifico.
Ma non è tutto: l’Università di Udine ha appena revocato a Davide Vannoni la cattedra di professore associato “per incompatibilità con le altre sue attività, a partire dalla presidenza di Stamina Foundation”. E, ciliegina sulla torta, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha emanato una diffida per il trasporto di materiale biologico al di fuori degli Spedali Civili di Brescia: non sembra possibile, quindi, almeno per il momento, portare il preparato di Vannoni a Miami, da Camillo Ricordi, che si era offerto per eseguire test sulle colture.

Secondo gli scienziati, la dose utilizzata per trapianti cellulari nell’essere umano è di circa due milioni di cellule per chilogrammo di peso corporeo. Nel composto di Vannoni, invece, ci sarebbero due milioni di cellule in totale, e l’adeguamento al peso corporeo non sarebbe indicato come una dose esatta. Si tratta di una conferma alle indiscrezioni che già trapelavano durante il dicembre scorso: nei campioni analizzati ci sono solo pochissime tracce (o non ci sono del tutto) di cellule staminali mesenchimali.

È per questo che la miscela di Vannoni è stata accostato ai trattamenti omeopatici (che prevedono un’infinita diluizione del principio attivo, fino a renderlo praticamente inesistente nella soluzione) e a “dosi adatte a topi e non agli esseri umani”. Ammesso che il metodo funzionasse (cosa tutta da dimostrare!), spiegano gli esperti, in queste dosi sarebbe del tutto inefficace. Un po’ come se assumessimo degli antibiotici in quantità pari a un trentesimo rispetto a quella prescritta. Paradossalmente, comunque, forse è meglio che sia così: con quantità così piccole di cellule, per lo meno, c’è un rischio minore di effetti collaterali e infezioni. Revoca della cattedra. “Il ruolo universitario di Davide Vannoni non è più compatibile con le altre sue attività, a partire dalla presidenza di Stamina Foundation”. Lo ha dichiarato in una lettera l’Università di Udine, dove Vannoni teneva il corso di psicologia generale. La sua pagina sul sito web dell’ateneo è scomparsa (“La persona che hai richiesto di visualizzare non esiste”, si legge ora), ma, racconta La Stampa, Vannoni “non s’è perso d’animo e ha già trovato un altro lavoro didattico. Dallo scorso novembre, ha infatti deciso di trasferirsi all’Università telematica di Roma Niccolò Cusano”, un istituto privato. In ogni caso, sulla pagina Facebook di Vannoni si legge ancora “professore associato Università di Udine”.

La terza novità fa riferimento alla diffida dell’Aifa per lo spostamento del materiale biologico da Brescia. La rivista scientifica Adnkronos Salute, infatti, aveva pubblicato un articolo riguardo al fatto che quattro scienziati avevano fatto delle richieste d’accesso alle cellule prodotte da Vannoni: Camillo Ricordi (che, come noto, si era offerto di caratterizzare il preparato a Miami), Michele de Luca (Università di Modena e Reggio Emilia), Paolo Bianco (Sapienza – Università di Roma) e Umberto Galderisi (Seconda Università di Napoli). Dopo un vertice per esaminare tali richieste, che naturalmente prevedono che le mesenchimali siano portate fuori dagli Ospedali Civili, è arrivato il no dell’Aifa.

Il materiale biologico deve restare dov’è: “Non si ravvisano i presupposti per l’affidamento delle attività oggetto di tali richieste, in quanto non hanno avuto avvio né dall’Aifa né da competenti soggetti pubblici/istituzionali bensì da terzi, per i quali non si riscontra alcun tipo di interesse diretto a caratterizzare o definire biologicamente il prodotto cellulare”, scrive l’Aifa, precisando comunque che quest’attività “avrebbe dovuto essere effettuata prima dell’avvio dei trattamenti sui pazienti”. Dal canto loro, gli Ospedali Civili hanno preso atto della diffida, mentre Vannoni ha contrattaccato duramente: “L’Aifa ha paura di sapere cosa viene iniettato ai pazienti e la diffida al trasporto delle cellule fuori dagli Spedali Civili di Brescia chiude le porte anche a Camillo Ricordi e ai test del metodo Stamina a Miami. È una vera e propria caccia alle streghe se anche al numero uno al mondo della ricerca sul diabete, come Ricordi, si impedisce di dare risposte su un protocollo di cui noi siamo sicuri”.

12/01/14

Voleva diventare italiano sposandosi. Trans brasiliano arrestato.


Arrestati un 50enne di Imperia e il suo compagno trans.

I carabinieri di Alassio (Savona) hanno interrotto un matrimonio che si stava svolgendo a Bergamo, in quanto si trattava di un matrimonio “su ordinazione”. Una donna bergamasca di 40 anni e un trans brasiliano di 30 erano i protagonisti della strana cerimonia , la quale era stata organizzata in modo da far ottenere allo/a sposo/a straniero/a la cittadinanza italiana. Ad organizzare il tutto è stato un 50enne di Imperia, compagno del trans, già scritto nel libro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione. La donna sarebbe stata ben retribuita per unirsi in matrimonio con la trans, la quale si sarebbe così garantita la cittadinanza italiana. . Dalle indagini, inoltre, è emersa l’esistenza di una vera e propria organizzazione che agganciava ragazze provenienti dal Brasile per farle poi prostituire in Italia.

Questi i risultati della 19a del campionato di calcio serie A: si conclude il girone d'andata con la Juventus che vince in rimonta e resta a + 8 sulla Roma.

Si conclude in attesa dei tre posticipi il girone d'andata del campionato di calcio serie A con la Juventus che vince in rimonta a Cagliari, girando a 52 punti e mantenendo a +8 la Roma e +10 il Napoli, entrambe vittoriose. Stop della Fiorentina bloccata sul pari a Torino dai granata.
19a giornata della Serie A


Soffre ( l'avevo previsto nell'articolo di oggi) più del previsto, ma la Juventus espugna anche Cagliari, conquistando l'11a vittoria consecutiva mantenendosi a + 8 punti sulla Roma. La squadra di Conte nel primo tempo chiude in svantaggio, per la rete di un'ispiratissimo Pinilla (poi espulso!), poi nella seconda frazione di gioco reagiscono e ribaltano il risultato grazie alla doppietta di Llorente e dal primo gol della stagione di Marchisio, quello del sorpasso, su cui ci sono pesanti responsabilità del portiere dei sardi.

Le inseguitrici tengono il ritmo forsennato dei bianconeri, con gol e spettacolo. La Roma risolve la questione Genoa in meno di un tempo: prima uno spettacolare gol di Florenzi, poi Totti e Maicon mandano i titoli di coda prima dell'intervallo.
Il Napoli fa tris, nella trasferta sul difficile campo di Verona: dopo un inizio migliore della squadra gialloblù, i partenopei trovano il vantaggio con una stupenda conclusione di Mertens, per chiudere poi i conti nella ripresa con i contropiedi vincenti di Insigne e Dzemaili.

Si ferma, invece, la Fiorentina: la squadra di Montella viene fermata sullo nulla di fatto sul campo del Torino scivolando a 5 punti dalla zona Champions League.
In zona retrocessione importante successo dell'Atalanta contro il Catania.
Mancano ancora tre partite per chiudere definitivamente il girone d'andata del campionato 2013/14: questa sera alle 20.45 c'è la trasferta del Milan sul campo del Sassuolo, domani tocca a Sampdoria-Udinese ed Inter-Chievo.

La ragazza gli lascia una foto e gli lancia una sfida: !Trovami!" | Dopo ad un anno di ricerca lui la ritrova

Si incontrano per caso ad  Hong Kong, lui soccorre lei , ritrova il gruppo di cui aveva perso i contatti e lo saluta lanciano una sfida: Trovami!

Il venticinquenne neozelandese Reese McKee è finalmente giunto alla fine della ricerca che lo ha tenuto impegnato per un anno: riuscendo a ritrovare la ragazza che aveva incontrato al capodanno del 2013. Reese aveva incontrato la ragazza ad Hong Kong: lei stava piangendo al lato della strada perché si era persa e non riusciva più a trovare i suoi amici. “L’ho tirata su. Ho questo cattivo senso dell’umorismo che fa ridere tutti”, racconta il ragazzo. I due hanno festeggiato assieme tutta la serata, finché lei non ha ritrovato i suoi amici ed è tornata con loro. Prima di salutarlo, si è fatta fare una foto dicendole di chiamarsi Katie e di essere di Washington DC, aggiungendo “trovami”.


Reese ha preso sul serio le parole della ragazza, ed ha attivato i suoi contatti di Facebook per riuscire a ritrovarla. Grazie all’interessamento di amici ma anche di sconosciuti che hanno preso a cuore la storia, è partita una massiccia campagna per ritrovare Katie, una campagna in cui però non è andato tutto per il verso giusto, anche perché la storia ha avuto risalto sulla cronaca e “si è trasformata in ‘facciamo stalking a tutte le Katie nell’area di Washington DC’. Ho cercato di fare smettere questa cosa, ma con più di 2.000 persone che mandavano messaggi.. è sfuggito di mano”. Per questo Non è mancato neppure chi ha criticato il giovane, accusandolo di fare stalking mascherato da gesto romantico dato che, a parere di chi lo accusa, la ragazza non ci teneva così tanto ad essere ritrovata altrimenti gli avrebbe lasciato i suoi contatti. Sembrerebbe che la “vera” Katie, dopo il clamore sulla storia, abbia tolto tutti i suoi profili pubblici dai social network in cerca di un po’ di privacy, e anche Reese ha fatto altrettanto sperando di mettere fine al clamore che la storia aveva generato. La storia sembra comunque avere un lieto fine: Reese è riuscito a ritrovare la ragazza, anche se al momento non l’avrebbe ancora contattata, preferendo aspettare che cessi il clamore mediatico sulla sua storia.

Quando si dice: trovati un lavoro! Fare la pipi in giro per il mondo, essere pagati 100 dollari al giorno

Quando si dice: trovati un lavoro! Fare la pipi in giro per il mondo, essere pagati 100 dollari al giorno e scrvere di come vi siete sentiti bene prima durante e dopo aver fatto pipi....il massimo dell'aspirzione. Ma sa anche di fiction, invece è tutto vero. Una startup newyorkese, che si chiama Toilet Finder, sta cercando dipendenti per un lavoro insolito: andare a fare la pipì nei bagni pubblici in giro per il mondo. La società infatti gestisce un sito che offre indicazioni e recensioni per trovare bagni pubblici, affrontando così un problema comune a molti viaggiatori. Il sito sarebbe in grosso sviluppo, e per questo la società è alla ricerca di collaboratori, che riceveranno una paga di 100 dollari al giorno per utilizzare bagni pubblici e scrivere recensioni su di essi.

L’insolito annuncio di lavoro chiedeva agli interessati di fornire “esempi del proprio lavoro”: speriamo che intendessero in termini di capacità di scrittura, e non dimostrazioni di utilizzo dei bagni pubblici…

Lavori insoliti: pagati per andare a fare la pipì in giro per il mondo
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