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22/05/14

Sfere appiccicose | Laser Tag | Elettrodomestici per le pulizie di primavera spaziali.

Sfere appiccicose
(immagine dal web)
 
I rottami più piccoli sono più difficli da raccogliere, ma Sean Shephard dell'Università del Nuovo messico Orientale ha progettato una gigantesca palla appiccicosa che potrebbe compiere questa impresa.

SFERE APPICCICOSE
Le sue ASTROS (Adhesive Synthetic Trash Recovery Orbital Spheres, ovvero sia sfere orbitali sintetiche adesive per la raccolta dei rifiuti) sono sfere larghe 1,6 chilometri con nuclei di schiuma metallica ricoperti da uno strato esterno adesivo a cui i piccoli rifiuti spaziali si legherebbero. Accumulando più spazzatura, e quindi aumentando di peso, la sfera scenderebbe fino all'atmosfera terrestre, bruciando nel frattempo.

Se non si farà nulla per eliminare i rottami spaziali, le collisioni continueranno, aumentando a loro volta i detriti e il rischio di collisioni future. Questo scenario, detto Sindrome di Kessler, impedirebbe le missioni spaziali e il lancio di nuovi satelliti utili.

LASER TAG
Se tutto il resto fallirà, rimangono sempre i laser. Rottami spaziali più piccoli di 10 centimetri in un'orbita terrestre bassa potrebbero venir presi di mira da laser situati a Terra, in grado di disintegrare parte di essi in modo da modificarne la traiettoria. Questa tecnica è stata proposta dalla NASA per la prima volta negli anni Novanta ed è ancora oggetto di varie ricerche. I rottami sarebbero spinti via quanto basta per prevenire una collisione o, con l'andar del tempo per rallentarli in modo da farli rientrare nell'atmosfera terrestre. Colpire bersagli cosi piccoli, però, richiederebbe sia di individuarli con estrema accuratezza sia laser precisissimi.(science)

Pulizie di primavera | Spieghiamo dunque... le "vele" per pescare nello spazio.

Il problema dei rifiuti spaziali potrebbe essere eluso se i satelliti potessero essere dotati di dispositivi per rimandarli sulla Terra, dopo che hanno smesso di funzionare. Spieghiamo dunque le..."vele" per pescare nello spazio.

SPIEGARE LE VELE
Cosi l'Università del Surrey, nel Regno Unito, ha sviluppato una vela ultra leggera di 5 metri per 5, che si dispiega dal satellite appena la sua missione è conclusa, riportandolo palcidamente sul nostro Pianeta.
L'ESA, l'Agenzia spaziale europea, comincerà a testare il dispositivo nel corso dell'anno. Se avrà successo, la vela potrebbe teoricamente, essere installata anche sui satelliti per le telecomunicazioni già in orbita, grazie a un veicolo spaziale automatizzato. Quando un rottame di dimensioni importanti si avvicina a pochi chilometri della Stazione Spaziale Internazionale, allora ISS viene condotta a una diversa altitudine per evitare una possibile collisione.
Vela ultra leggera
(immagine dal web)

PESCA SPAZIALE
"Catturare" i frammenti più piccoli dei rottami è un'impresa ardua. La JAXA, Agenzia spaziale giapponese, ha annunciato recentemente il progetto di testare una "rete da pesca" magnetica lunga 700 metri: una struttura metallica con cavi d'acciaio, attraverso cui scorrerà corrente elettrica, in modo che la rete possa manovrarsi da sola. Ciò genererà un campo magnetico che ettirerà i rottami.

Quando questa sarà piena, deorbiterà da sola e i detriti bruceranno nell'atmosfera. Se il test, previsto quest'anno. avrà esiti positivi, la JAXA proporrà una versione della rete lunga 10 chilometri. Sono 2300 i frammenti rintracciabili prodotti nel 2007 dal test dell'arma anti-satellite cinese Feng-Yun 1C.(science)

Licenza Creative Commons
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