Il-Trafiletto
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22/05/14

Il mistero delle sfere incandescenti norvegesi è stato risolto?

La presenza di strane sfere di luce che volteggiano su una valle in Norvegia centrale ha sconcertato gli scienziati per anni. Una batteria naturale creerebbe l'incredibile spettacolo di luci chiamate "Luci di Hessdalen". Possono essere grandi come automobili e si manifestano a Oslo, Norvegia.

Numerose sono le teorie che hanno tentato di spiegare chi e come veniva creato il fenomeno. Anche ufologi si sono interessati al fenomeno. Uno scienziato sostiene che l'effetto sia prodotto da una batteria naturale. Due catene rocciose metalliche divise da un fiume sulfureo, creerebbero il fenomeno. In un istituto italiano, un esperto ha ricreato le condizioni utilizzando campioni dal sito, per testare la teoria che bolle di gas ionizzato si formano quando dal fiume Hesja salgono vapori sulfurei e per reazione con l'aria umida si formano le sfere di luce.

Se la teoria si dimostrerà corretta, si potrebbe aprire un nuovo studio su come immagazzinare energia. Alcune delle luci alla deriva, lentamente attraverso il cielo per un massimo di due ore, mentre altre lampeggiano e strisciano attraverso la valle, scomparendo in pochi secondi. Un ingegnere informatico chiamato Erling Strand da Ostfold University in Norvegia,  studia il fenomeno naturale dal 1982, quando frequenti spettacoli di luce catturavano l'attenzione della stampa e di scienziati. Ha fondato il Project Hessdalen nel tentativo di unire tutti gli esperti interessati al fenomeno, con il fine di svelare il mistero della formazione delle misteriose sfere. Fu in grado di escludere rapidamente la teoria che voleva la provenienza di queste luci da aerei, veicoli o edifici.
immagine presa dal web

I ricercatori notarono una piccola fluttuazione del campo magnetico della zona prima della formazione delle luci, ma quando misurono la radioattività e l'attività sismica - entrambi potenzialmente cause di tale fenomeno - non riscontrarono nulla di insolito nelle 248 miglia del sito (400 chilometri) a nord di Oslo. Un team internazionale di esperti poi, misurato le dimensioni, la forma e la velocità delle sfere con radar e analisi spettrale per esaminare gli elementi che compongono la luce, hanno rivelato che le luci non producono alcun suono e che sembrano fredde, non lasciano segni di bruciatura sul terreno, a differenza dei fulmini globulari. Le sfere luminose comunque sterilizzano la zona di cui vengono a contatto, uccidendo i microbi del suolo.

immagine presa dal web
Jader Monari dell'Istituto di Radioastronomia a Medicina, Italia, ha studiato il sito di Hessdalen dal 1996 e ha scoperto che le rocce della valle sono ricche di zinco e ferro su un lato del fiume che l'attraversa, e ricca di rame, dall'altro lato. "Se il fiume che scorre in mezzo contiene zolfo, si crea  una batteria perfetta" ha detto. Insieme ad un collega presso l'Università di Bologna, gli scienziati hanno usato campioni di roccia, e raccolti sedimenti dall'acqua di fiume, per creare una valle in miniatura. Hanno scoperto che l'elettricità scorreva tra le due rocce e che questa potrebbe accendere una lampada. Il dottor Monari ritiene che le bolle di gas ionizzato vengono create quando vapori sulfurei dal fiume Hesja reagiscono con l'aria umida della valle. La geologia costituisce anche le linee del campo elettromagnetico nella valle, il che potrebbe spiegare perché le sfere di luce si muovono. "Questo campo elettrico crea un percorso che potrebbe essere la 'strada principale' delle luci all'interno della valle - ha detto il dottor Monari. La teoria della 'batteria' sembra essere la più probabile sulla base di prove concrete.

Bjorn Gitle Hauge, un ingegnere elettronico presso la Ostfold University, ritiene che l'energia necessaria per rendere il bagliore potrebbe venire dalla carica di nuvole in costruzione. Alcuni esperti ritengono che sia una sorta di plasma che induce la luce, come quando un gas ionizzato forma una nube di ioni ed elettroni - plasma - che producono luce. Il plasma può essere freddo al tatto e può anche uccidere i microbi, ma richiedono temperature incredibilmente elevate e una enorme riserva di energia per essere prodotta. Altri credono che le luci siano un tipo di fulmine globulare che causa globi illuminati simili. Analizzate in Cina dimostrano che sono formate di silicio, ferro e calcio - che sono presenti anche nelle luci di Hessdalen, con l'aggiunta di un elemento chiamato scandio. Ma le luci di Hessdalen non appaiono quando vi è un fulmine. Questo ha convinto Hauge che la forma della valle, il clima e la geologia generano una carica elettrica di massa e che l'elettricità statica sulle montagne è alimentata da forti venti. 

Altri esperti ritengono che le luci sono alimentate dalla radioattività per il decadimento del radon in atmosfera. Altri che le luci soano create da 'plasma polveroso' contenente particelle di polvere ionizzate. Quiesti scienziati stanno cercando la presenza di radon nella valle per testare la loro teoria che le bolle di gas potrebbero accendersi da terra, raccogliere la polvere e sollevarsi nell'aria come una sfera incandescente. Qualunque siano le cause che formano le luci ", la risposta potrebbe portare ad un nuovo modo di immagazzinare energia. "Se  avessimo un qualche tipo di strumentazione atta a raccogliere particelle cariche e trattenerle all'interno, allora potremmo immagazzinare l'energia", ha detto il dottor Hauge.

26/01/14

Un merito tutto italiano: al secondo posto in Europa per le donazioni di sangue

Questo non è certo un buon periodo per l'Italia, sia per quanto riguarda la politica che per quanto concerne l'economia. Ma possiamo vantarci di avere un ottimo primato: siamo un popolo di donatori di sangue, tanto da meritarci il secondo posto in Europa. E' scritto nero su bianco sul Libro bianco relativo al sistema trasfusionale realizzato da AVIS in collaborazione con il Cergas Bocconi.
 L'80% della popolazione idonea in Italia dona il sangue periodicamente e con costanza, "consentendo così maggiore sicurezza al paziente che riceverà la trasfusione e favorendo, nel volontario, l'assunzione di un stile di vita sano e consapevole che ottimizza il funzionamento di tutto il sistema di raccolta", afferma Vincenzo Saturni, presidente nazionale dell'Associazione Volontari Sangue.
Sangue amico

 I DATI. Sono più di 256mila le persone donatrici di sangue – definite dalla legge come veri e propri operatori sanitari – e la Lombardia è la regione italiana con il più alto numero di donatori. Ma, in relazione al rapporto tra la popolazione residente e il numero di volontari, il titolo di regione più "generosa" d'Italia spetta alla Basilicata, con il 5,84% di donatori, seguita dall'Umbria (5,44%) e dall'Emilia Romagna (5,43%). In generale, nel 2012, le donazioni sono state poco più di 3 milioni, in crescita dello 0,19% rispetto all'anno precedente e di oltre il 5% rispetto al 2009. La fascia d'età che "più dona" è quella compresa tra i 36 e i 45 anni, che rappresenta il 27% del totale dei donatori, subito seguita dalla fascia 46-55 (23%). Meno attivi i giovani sotto i 25 anni (13%). A donare sono più gli uomini, che rappresentano il 67% del totale e che – a differenza delle donne in età fertile – possono donare fino a quattro volte l'anno (le donne fino a due). I CENTRI DI TRASFUSIONE. Un tassello è però ancora da mettere a posto nella rosea condizione riguardante la donazione del sangue in Italia. Molti dei centri di trasfusione sangue devono ancora accreditarsi rispetto ai parametri chiesti dall'Unione Europea, che prevedono il rispetto di una serie di caratteristiche e requisiti di sicurezza e qualità. Come spiega Giuliano Grazzini, direttore del Centro Nazionale Sangue: "Le regioni del Sud e in particolare quelle in piano di rientro procedono lentamente. L'obiettivo, da raggiungere entro dicembre 2014, vede Lazio e Campania ancora ai blocchi di partenza". I sistemi sanitari differenti da regione a regione non giovano ed è così che in Friuli Venezia Giulia, in Veneto, in Valle d'Aosta e in Liguria tutti i centri sono già accreditati secondo standard europei, presto lo saranno anche quelli di Emilia Romagna e Toscana. Mentre ancora ci vuole del tempo per il resto delle regioni italiane. Chi può donare. Per iniziare a donare sangue bisogna avere almeno 18 anni e massimo 60, bisogna pesare più di 50 kg ed essere in buone condizioni di salute. Per le donazioni di sangue intero occorre non avere superato i 65 anni di età; per le donazioni di plasma e piastrine il limite è di 60 anni di età, salvo diversa indicazione medica. Chi intende diventare donatore di sangue, deve recarsi presso una sede o un centro di raccolta Avis o un Servizio trasfusionale dell'ospedale della propria città.
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