Approvato dal Consiglio dei ministri il DLgs in materia filiazione che elimina la discriminazione fra figli naturali e illegittimi, ( Nati dentro o fuori dal matrimonio) come già preannunciato lo scorso luglio dal premier Enrico Letta.
La legge viene cioè modificata in modo da equiparare i diritti tra i figli nati dentro e fuori dal matrimonio, così da garantire la completa eguaglianza giuridica degli stessi. Letta: "Sparisce l’aggettivo accanto alla parola figli, da adesso in poi saranno tutti figli e basta". Queste le novità della riforma, che riguarda anche modifiche al codice penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare.
Equiparazione figli naturali e legittimi. Viene introdotto il principio per cui la "filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio": viene così eliminato in tutta la legislazione vigente ogni riferimento ai figli "legittimi" e a quelli "naturali".
Genitori. Viene superata la nozione di "potestà genitoriale" e introdotta quella di "responsabilità genitoriale": una diversa visione che "privilegia il superiore interesse dei figli minori".
Nonni. Viene prevista la "legittimazione degli ascendenti", ossia i nonni a far valere il "diritto di mantenere rapporti significativi con i minori", ferma restando la "valutazione delle istanze alla luce del superiore interesse del minore".
Adozioni. Stop alle discriminazioni per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio "nato nel matrimonio". Esclusa, invece, l’equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti.
Casi di abbandono e indigenza. Viene specificata la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari. Inoltre, nel recepire la giurisprudenza della corte costituzionale e della corte di Cassazione, si è deciso di limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l'azione di disconoscimento della paternità. Viene introdotto anche l'ascolto dei minori, se capaci di discernimento, all'interno dei procedimenti che li riguardano
Successione. Il decreto porta a dieci anni il termine di prescrizione per l'accettazione dell'eredità per i figli nati fuori dal matrimonio e modifica la materia della successione prevedendo la soppressione del "diritto di commutazione" in capo ai figli legittimi fino ad oggi previsto per l'eredità dei figli naturali.
La legge viene cioè modificata in modo da equiparare i diritti tra i figli nati dentro e fuori dal matrimonio, così da garantire la completa eguaglianza giuridica degli stessi. Letta: "Sparisce l’aggettivo accanto alla parola figli, da adesso in poi saranno tutti figli e basta". Queste le novità della riforma, che riguarda anche modifiche al codice penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare.
Equiparazione figli naturali e legittimi. Viene introdotto il principio per cui la "filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio": viene così eliminato in tutta la legislazione vigente ogni riferimento ai figli "legittimi" e a quelli "naturali".

Nonni. Viene prevista la "legittimazione degli ascendenti", ossia i nonni a far valere il "diritto di mantenere rapporti significativi con i minori", ferma restando la "valutazione delle istanze alla luce del superiore interesse del minore".
Adozioni. Stop alle discriminazioni per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio "nato nel matrimonio". Esclusa, invece, l’equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti.
Casi di abbandono e indigenza. Viene specificata la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari. Inoltre, nel recepire la giurisprudenza della corte costituzionale e della corte di Cassazione, si è deciso di limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l'azione di disconoscimento della paternità. Viene introdotto anche l'ascolto dei minori, se capaci di discernimento, all'interno dei procedimenti che li riguardano
Successione. Il decreto porta a dieci anni il termine di prescrizione per l'accettazione dell'eredità per i figli nati fuori dal matrimonio e modifica la materia della successione prevedendo la soppressione del "diritto di commutazione" in capo ai figli legittimi fino ad oggi previsto per l'eredità dei figli naturali.