Il-Trafiletto
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04/11/14

Studio scientifico dimostra che barare sucita euforia

Mi son sempre piaciuti i film western, dove i cowboys o i bounty killers di sedevano ai tondi tavolini dei saloon e inziavano a giocare a poker. Sguardi che si incrociavano, fumo di sigaro che si tagliava con il coltello, qualche mossa strana e poi le accuse di aver barato, ne nasceva una grande rissa o una sparatoria. L'arte del baro è qualcosa di veramente particolare e talvolta affascinanate.

Ci piacerebbe pensare che barare e quindi imbrogliare dovrebbe suscitare in chi lo fa almeno qualche senso di colpa, dato che è un'azione a danno di altri che giocano onestamente. In verità alcuni studi hanno dimostrato che invece la verità è ben diversa. In chi li pratica sembra infatti che questi torbidi comportamenti scatenino  addirittura una sorta di euforia.

Carte da gioco
immagine presa dal web

 Dalle ricerche è emerso che anche se i soggetti presi in considerazione, si aspettavano di sentirsi in colpa dopo avere barato, coloro che hanno barato in diversi test di problem-solving hanno consistentemente una maggiore soddisfazione rispetto a chi invece non bara. Altri studi specifici hanno evidenziato che questa soddisfazione non è legata a quanto uno sia propenso a barare, e soprattutto neppure alla cupidigia di fronte ad una possibile ricompensa in denaro: il che sembra voler dire che essere disonesti sarebbe piacevole di per sé. I ricercatori ritengono che i loro studi possano essere importanti per creare modelli di comportamento etico da utilizzare in contesti educativi ed organizzativi.

08/02/14

Amore a prima vista? | Solo questione di memorie e ricordi passati!

Amore a prima vista? Solo questione di memorie e ricordi passati, con ogni probabilità un ricordo sbiadito della nostra memoria!

Il colpo di fulmine, l'amore a prima vista per l'appunto, pare che sia il risultato ultimo di un determinato momento accaduto in un tempo che fu, degno della trama di un Hollywoodiano film. Almeno cosi pare essere secondo quanto venuto alla luce da uno studio eseguito alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University e pubblicato sul Journal of Neuroscience. In base alla ricerca, infatti, la nostra memoria si muoverebbe come un sapiente viaggiatore nel tempo che con dovizia e competenza, raccoglie frammenti del presente inserendoli in ciò che ricordiamo del passato.

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La memoria presente frutto del nostro passato
“Quando ripensiamo al primo incontro con il nostro partner attuale, ci sembra di ricordare questo sentimento di amore ed euforia” ha spiegato l’autrice dello studio Donna Jo Bridge, “Ma di fatto potremmo semplicemente star proiettando i nostri attuali sentimenti indietro nel tempo, al primo incontro con questa persona.”

E il processo non si limita a questo: i nostri ricordi si adattano a un ambiente in continuo cambiamento per aiutarci a sopravvivere, e ci aiutano ad occuparci di quello che è importante. Per fare questo, la nostra memoria cambia struttura e modifica gli eventi per creare una storia che stia bene con il nostro mondo attuale.

Secondo lo studio, questo continuo processo di editing avviene nell’ippocampo, una parte del cervello situata nel lobo temporale, che svolge un ruolo molto importante per la memoria a lungo termine e la navigazione spaziale. Nell’esperimento, 17 soggetti di ambo i sessi hanno studiato 168 immagini in cui potevano osservare alcuni oggetti con diversi sfondi, come ad esempio una foto scattata sott’acqua o una vista aerea di una zona rurale. Successivamente, quando è stato chiesto ai partecipanti di collocare gli oggetti nella posizione originale, ma su uno sfondo diverso, essi li hanno sempre inseriti nel posto sbagliato. Nella seconda parte dello studio, ai soggetti sono stati mostrati gli oggetti in tre diverse posizioni sullo sfondo originale, ed è stato chiesto loro di scegliere quale fosse la posizione corretta.

“I partecipanti hanno sempre scelto la posizione che avevano scelto nella prima parte dello studio” ha spiegato Bridge, “Questo mostra che il loro ricordo della posizione dell’oggetto era stato modificato per riflettere la posizione che ricordavano sul nuovo sfondo. La loro memoria ha aggiornato l’informazione presente nel vecchio ricordo.” L’intero esperimento è stato effettuato in uno scanner per la risonanza magnetica, in modo che gli scienziati potessero analizzare l’attività del cervello, oltre che tracciare i movimenti degli occhi dei partecipanti.

“A tutti noi piace pensare che la memoria sia questa cosa che ci permette di ricordare chiaramente la nostra infanzia e quello che abbiamo fatto la scorsa settimana” ha commentato Joel Voss, co-autore dello studio “Ma lo scopo della memoria è quello di aiutarci a prendere buone decisioni nel presente e di conseguenza, essa deve essere perennemente aggiornata. Le informazioni che sono rilevanti ora possono sovrascrivere quello che c’era in principio.”




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