Il-Trafiletto
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04/03/17

Come creare effetto bagnato capelli: trucchi e modalità

Come creare quell'affascinante effetto bagnato sui capelli, è uno dei liet motivi che in tanti cercano disperatamente di applicare per avere un look d'effetto. 


Anche gli amateur del settore bellezza sanno che tutti i trend vanno e vengono, alcuni prima di altri.

Come creare effetto bagnato capelli: trucchi e modalità
Come creare effetto bagnato capelli: trucchi e modalità
Nel caso del «wet look», il cosiddetto effetto bagnato come quello che si usava in epoche ormai lontane, il trend pare destinato a trattenersi un po’ più a lungo.
Pensiamo a superstar dello showbiz come Emily Ratajkowski, Sarah Hyland e Priyanka Chopra, che sul red carpet degli Emmyhanno sfoggiato un look «wet» sexy e super stiloso.

Vediamo come ricrearlo a casa. Innanzitutto, dobbiamo agire su ciocche lisce. Impugniamo dunque la nostra piastra e, nel caso avessimo intenzione di utilizzarla frequentemente, consideriamo di acquistarne una di qualità.
Questo ci permetterà non solo di ottenere un risultato finale migliore, ma anche di proteggere meglio le nostre ciocche dal calore estremo dei ferri. 
Diamo uno sguardo alle piastre del brand Ghd – le preferite dalle celebrity – per esempio la platinum electric pink styler (parte del ricavato viene devoluto in favore della ricerca contro il cancro al seno).

Leggi articolo originale

07/01/16

Tagli capelli Anno nuovo, vita nuova look 2016

Anno nuovo, vita nuova... a partire dai capelli. Scoprite i tagli capelli 2016 per regalarvi un nuovo hair look! L'anno nuovo porta con sé la promessa di un nuovo inizio. Approfittate di questa occasione per sfoggiare un look rinnovato a partire dai vostri capelli. Abbiamo selezionato i tagli capelli 2016 più belli per ispirarvi. Tagli lunghi lisci, scalati e mossi, ma anche tagli medi e corti che regalano carattere, ce n'è per ogni stile e preferenza. I tagli capelli 2016 per cambiare look: http://www.grazia.it/bellezza/capelli/tagli-capelli-2016-lunghi-medi-corti

28/12/15

Volete essere Glam? Coda di cavallo: bassa alta o laterale

Qual è l'acconciatura più comoda, versatile e di tendenza che ci sia? La coda di cavallo! Scoprite le versioni più belle da sfoggiare ora La coda di cavallo per questo Inverno è morbida e dalla finitura luminosa. Le versioni di maggior tendenza per questa stagione sono quelle basse, da portare dietro la nuca, e quelle laterali. Decoratele con accessori particolari oppure lasciate qualche ciocca ribelle per un look casual. Scoprite le nostre proposte nella gallery e trovate la più adatta a voi: http://www.grazia.it/bellezza/capelli/capelli-coda-di-cavallo-acconciature-inverno-2015

13/12/15

Invertire la sequenza: Balsamo più efficace se usato prima dello shampoo

INVERTIRE LA ROTTA Almeno per quanto riguarda la beauty-routine. Massima attenzione alla nuova, capovolta, tendenza di bellezza: usare il balsamo prima dello shampoo. Ergo, certezze a mai più rivederci. Tutto, ma proprio tutto, è messo in discussione, shampoo + balsamo inclusi. Ma pare che stravolgere le regole di bellezza possa giovare, alle chiome soprattutto, rese ancor più voluminose grazie a un semplice, seppur (possiamo capirlo) faticosissimo automatismo da rivedere. Per la serie: cambiando l’ordine degli addendi il risultato cambia. Eccome.

Nella teoria Perché è meglio usare prima il balsamo dello shampoo? La beauty editor del Daily Mail Anna Pursglove, se lo è chiesto incuriosita dalla contro-tendenza: sotto la doccia, invertire l’ordine dei prodotti. E ci ha voluto provare. Lei che, come tantissime, da sempre pratica la routine shampoo prima, balsamo poi, ma da altrettanto tempo scarsamente soddisfatta dalla resa. Il motivo? Il residuo del balsamo (difficilissimo da risciacquare), appesantisce il capello, lasciando la chioma piatta, senza vita. Dunque, perché non applicarlo prima per evitare l’accumulo di prodotto?

Nella pratica Perché è meglio usare prima il balsamo dello shampoo? Anna lo ha testato per una settimana. Ogni doccia, prima balsamo e dopo shampoo. Una noce del suo prodotto preferito applicata sulle lunghezze già bagnate, qualche minuto di posa, prima del solito shampoo, e poi risciacquo. L’effetto ottenuto dopo avere è iper-volume e morbidezza. Completamente inaspettato. Chiome piatte, a mai più rivederci.

Vecchie tendenze, nuove modalità di utilizzo dunque, ma per coloro che decideranno di sperimentare, che almeno sul balsamo si affidino a 5 garanzie. 5 balsami/novità da provare:
Effetto nudo Rivela la sua naturale sensualità tra note di pompelmo e menta. è il nuovo balsamo della linea Nude di Herbal Essences. Leggerissimo, purifica e rivitalizza.
Anti gravità Riduce la caduta dei capelli fino al 97%. Per capelli più forti, dalle radici alle punte, Pantene Anticaduta Balsamo, ideale per lavaggi quotidiani. Ps: l’effetto è super soft.
Fiocchi di avena In combinazione con olio di jojoba, olio di cocco e malva bianca, la formula di Weleda Avena Balsamo Ristrutturante è alleata di elasticità smisurata e resistenza. Senza dimenticare la lucentezza.
All’olio di oliva Novità di Garnier il balsamo UltraDolce Oliva Mitica crema nutriente, la gamma formulata utilizzando olio di oliva vergine. Un ingrediente ideale per combattere la secchezza dei capelli. Da provare!
Trattamento vegetale Grazie alle proprietà protettrici e nutrienti di biancospino e mandorla dolce, il Balsamo Protezione e Luminosità di Yves Rocher è adatto su capelli colorati perché li nutre in profondità e li districa.fonte www.marieclaire.it

09/12/15

Capelli ricci mossi o voluminosi: le novità per hair look

Capelli ricci e mossi possono essere creati anche a casa da sole, grazie agli styler di nuova generazione che rendono l'hairstyle davvero un gioco da ragazze Gli styler per capelli sono l'evoluzione dei classici ferri arricciacapelli, perfezionati da nuove tecnologie e materiali.

Permettono di ottenere lunghezze ricce o mosse in modo impeccabile, impiegando poco tempo e con gestualità sempre più semplici.

Se i capelli ricci sono il vostro sogno o se avete una chioma naturalmente mossa e desiderate maggior definizione, scoprite le ultime novità del momento con la nostra selezione. Sfogliate la gallery e scegliete il vostro nuovo alleato di bellezza. fonte www.grazie.it

 

28/11/15

Acconciature sposa: come scegliere quella più adatta al proprio stile

La scelta dell'acconciatura è sempre strategica nel look di ogni sposa, perché capace di determinare in meglio (o peggio) la riuscita del suo stile nel giorno più importante. Abbiamo chiesto a Domenico Vinci, hairstylist e Ambasciatore L'Oréal, quali sono i criteri di scelta che ogni sposa dovrebbe seguire: "la prima regola è quella di rispettare la propria personalità, evitando di 'stravolgersi' il giorno del proprio matrimonio, correndo dietro a mode del momento. In più le alte farebbero meglio a lasciare i capelli raccolti o semi raccolti con morbide onde. Se invece si è più basse è più strategico il raccolto. Infine, cercate di rispettare la forma del viso attraverso i volumi dell'acconciatura e lo stile dell'abito".

Quali sono le tendenze per il 2015?

"La parola d'ordine per la sposa dell'anno prossimo sarà 'naturalezza'. Questo significa che i capelli saranno volutamente lasciati liberi, magari racchiusi con fiori freschi, sempre in armonia con la scelta del bouquet. Must di stagione saranno delle vere e proprie ghirlande di fiori freschi, applicate sui capelli lasciati lunghi e animati da morbide onde (vedi la sfilata di Oscar de la Renta). A far da padrona sarà ancora la treccia naturale, ma molto curata e rivisitata in maniera chic ed elegante".

Quante prove sono utili per arrivare a scegliere quella giusta ?

"Io parto da una prima consulenza con la sposa cercando di valutare la fisionomia del viso, la tipologia dei capelli e l'abito da lei scelto. In base a questi requisiti valutiamo insieme quante prove fare, fino a quando non si sceglie l'acconciatura perfetta".

E per quelle che hanno i capelli corti?

"Anche il capello corto è perfetto per la sposa. L'importante che sia un taglio super femminile, fresco e sbarazzino. Per essere chic il giorno del matrimonio si può optare per un frontino gioiello, ispirandosi alle acconciature degli Anni '30, oppure puntando sui cappellini accessoriati di veletta".

Fine giornata: è il momento della torta. Cosa può fare la sposa per un rapido ritocco all'acconciatura scomposta da baci e abbracci?

"In questo caso, le spose che hanno legato i capelli durante la cerimonia, potrebbero scioglierli e sfoggiare una chioma libera aiutandosi con dell'olio specifico (io uso Shu Uemura Essence Absolue) o magari optare per una treccia laterale o su un fermaglio gioiello, arricchendo così con un piccolo dettaglio l'acconciatura sciolta. Se invece, durante la cerimonia i capelli erano sciolti allora si potrebbe realizzare un raccolto laterale con treccia oppure con una semplice coda di cavallo per un effetto "bon ton".

"In più, il giorno prima del matrimonio io consiglio sempre una Master Ceremony Shu Uemura, realizzata con l'applicazione di una maschera con estratto di genziana giapponese e sieri preziosissimi alle ceramidi per capelli indeboliti, alla vitamina e e gardenia per i capelli secchi oppure alla rosa canina per capelli opachi". fonte www.elle.it











13/11/15

Tendenza dei tagli medi ecco come si portano i capelli

Capelli: i tagli medi vincono. Quella mezza misura a metà tra orecchie e spalla si prende la rivincita sui corti e sui lunghi, con declinazioni di stile che conquistano anche le star. Le icone del momento? La modella Edie Campbell, scelta da Yves Saint Laurent come volto del nuovo profumo Black Opium, che sfoggia un taglio medio scalato dall'allure posh punk.


Proprio a lei si è ispirato l'hairstylist Salvo Filetti de La Compagnia della Bellezza, che ha proposto per l'Autunno/Inverno 2014-15 un pixie bob allungato però nella parte retro da un effetto a "zazzera" Anche Stefano Lorenzi, Direttore Artistico per Aldo Coppola non ha dimenticato le amanti del taglio medio nel look book di stagione, proponendo una mezza misura dalle forme destrutturate e fluide che accarezza il collo ma, soprattutto è facilissima da gestire a casa.
fonte www.elle.it







26/07/15

NUOVA TENDENZA MODA CAPELLI: COLOMBRE'

Cervelliamo: NUOVA TENDENZA MODA CAPELLI: COLOMBRE': La nuova tendenza in fatto di colore per capelli già beauty ossessione sul web.  Non più soltanto il desiderio di rinnovamento, come è sta...

04/11/14

Rivalutiamo l'olio di ricino

Quando ero bambina sentivo spesso parlare i miei nonni del temutissimo e altresì schifoso olio di ricino, che veniva usato ai tempi perolpiù per la cura della stipsi e come purificatore. Infatti veniva utilizzato, due volte l’anno, per pulire l’intestino, come depurativo e nell’italia fascista era la “purga del sovversivo”. Ma sono bel altre le prorietà di questo olio. Vediamo quali.

Utilissimo per ristrutturare i capelli sfibrati, in caso di costipazione cronica, disturbi alla cistifellea, artrite e molti disturbi addominali.
Come cosmetico per i capelli: per le sue proprietà ammorbidenti in caso di secchezza o per capelli sfibrati da trattamenti liscianti e tinture. Riequilibra il grasso in eccesso, previene le doppie punte e si può produrre una miscela, miscelando due parti di olio di mandorle dolci (o olio di cocco) e una parte di olio di ricino, con la quale massaggiare i capelli inumiditi su lunghezze e punte. Sulla base dalla miscela precedente, si può, aggiungendo del miele ottenere un ottimo impacco reidratante e ristrutturante. Sempre sui capelli inumiditi, stendere la miscela avvolgendo i capelli in una cuffia da doccia o un asciugamano caldo, lasciare in posa per almeno un’ora. L'importante è che siate costanti, almeno 2 impacchi a settimana per un mese. Non eccedete con l’olio che, essendo viscoso, ha necessità di un buon lavaggio, ne basta poco.

Ricinus Communis
immagine presa dal web

Ottimo come ristrutturante anche per ciglia e sopracciglia; servitevi di un vecchio applicatore del mascara.  Si presume, ma non è ancora stato dimostrato scientificamente, che l’olio di ricino molto in comune con la cheratina e questo spiega le sue proprietà e il suo ampio utilizzo.
E' efficace anche per uso esterno, infatti rientra nei componenti di oli solari, oli da bagno e prodotti per il cuoio capelluto. E' idratante: massaggiato sulla pelle, forma un film che riduce l’evaporazione dell’acqua, trattenendo l’idratazione fisiologica.  E' stato dimostrato che alquanto efficace quale preventivo nei confronti di alcune specie di virus, batteri, lieviti e muffe; infatti viene usato per trattare la tinea, infezione micotica che colpisce le unghie (onicomicosi) il cuoio capelluto, la barba e altre parti del corpo.
Anche la cheratosi, alterazione dell’epidermide che si inspessisce, con le abrasioni, l’acne e il prurito trova lenimento nell’applicazione dell’olio di ricino. Infatti un panno imbevuto di olio di ricino viene usato come impacco sulla zona da trattare nei casi di malattie della cute. Sembra che gli impacchi di olio di ricino possono migliorare la funzionalità del timo e del sistema immunitario.

29/10/14

Maestra di prima elementare nei guai | Una bimba gioca a fare la parrucchiera in classe

Accede in una classe di Ia elementare: una bimba entra in possesso di forbici e gioca a fare la parrucchiera, tagliando di colpo i capelli, eludendo la sorveglianza della maestra! La maestra in guai seri. Il quotidiano Il Secolo XIX lo racconta. 


E' l'ora di disegno, un'ora di diletto e di passione per i bimbi, che hanno modo di dare libero sfogo alla loro fantasia ed predisposizione all'arte. Ma accade che in una classe di Ia elementare che una bimba esagera, riuscendo ad eludere l'attenzione della sua maestra, ed entrare in possesso di forbici a punta arrotondata dall'astuccio di un suo compagno, tirando via il cerchietto e tagliando di netto la frangetta; la maestra intanto è impegnata a dare retta ad altri bambini, che le portano i disegni da terminare e non si accorge di nulla, fino a che i compagni di classe non cominciano a ridere vedendo il ciuffo di capelli tagliato.

La bimba si copre il faccino, dalla vergogna e viene condotta fuori, lontano dalle risate ironiche dei compagni, ma nessuno provvede ad avvisare la famiglia, in quanto manca soltanto mezz'ora al suono della fatidica campanella che pone fine alla giornata. Giunge la nonna per condurla a casa, vede la nipotina e rimane stupita; muove immediatamente un accusa alla scuola per non avere provveduto a vigilare come si conviene e di non essere stata avvertita immediatamente, accusando la scuola di non essere un posto sicuro come si dovrebbe, meditando di condurre la nipotina in un altro istituto per continuare l'anno altrove.

La maestra, appena assunta ma con lunghe esperienze di precariato alle spalle, è finita sotto accusa e rischia la sospensione per mancato controllo e per non aver avvisato i genitori.


13/08/14

Capelli ed unghie | Al Sole crescono di più | La carne al barbecue fa male?

Capelli ed unghie
al sole crescono di più
Perché quando c'è molto Sole capelli e unghie crescono di più? 

Probabilmente accade perché la luce del Sole aumenta la quantità di vitamina D prodotta dalla nostra pelle e ciò incoraggia la crescita di unghie e capelli.

Gli studi sulla velocità a cui crescono le unghie delle mani e dei piedi nel corso degli ultimi 70 anni hanno mostrato che nel 1938 l'unghia del pollice cresceva a una media di circa 3 millimetri al mese, mentre ora è arrivata a 3,55 millimetri al mese, probabilmente come effetto di una dieta migliore. Quindi le vitamine - tra cui la vitamina D che otteniamo grazie alla luce del Sole - potrebbero fare davvero la differenza. D'altronde uno studio su cellule di capelli umani fatte crescere in laboratorio ha mostrato che l'esposizione alla luce ultravioletta le danneggia e le può anche uccidere. Quindi, come per molte cose, il meglio è la moderazione.

La carne al barbecue fa male? 

La carne contiene creatina, un acido . organico che aiuta a fornire energia alle cellule dei muscoli. Quando si cuoce la carne, una reazione chimica trasforma la creatina in un gruppo di composti detto ammine eterocicliche (HCA) e ci sono risultati che fanno pensare che in alte concentrazioni questi composti provochino il cancro.
La carne al barbecue fa male?

Le HCA si formano anche friggendo la carne o cuocendola alla griglia, ma i barbecue tendono a essere molto più caldi, e la preoccupazione per la carne cruda spinge a cuocere tutto finché è quasi carbonizzato: quindi i livelli di HCA sono molto più alti. Inoltre, in un barbecue il caldo viene dal basso e il grasso brucia quando gocciola sulla brace, il fumo sale e si deposita sulla carne. Questo fumo contiene molti idrocarburi policiclici aromatici (PAH) del grasso parzialmente bruciato. 1 PAH sono un altro gruppo di sostanze chimiche di cui è noto che provocano il cancro. Ma finora la maggior parte degli studi che collegano gli HCA e i PAH al cancro sono stati condotti in laboratorio, usando ratti e dosaggi molto elevati. In genere non mangiamo carne al barbecue abbastanza spesso perché i rischi per la salute siano apprezzabili. Persino se passate tutti i sabati pomeriggio al sole bevendo birra e mangiando hamburger, l'alcol e il colesterolo probabilmente saranno molto più nocivi degli HCA e dei PAH.

Ma se la cosa vi preoccupa, uno studio pubblicato da Harvard Health Letter suggerisce di ridurre il livello di queste sostanze cancerogene del 90 per cento pre-cuocendo la carne nel forno per due minuti e poi scottandola rapidamente sul barbecue per darle sapore.(science) 


20/07/14

LA CERIMONIA DEL TÈ

LA CERIMONIA DEL TÈ È UN VIAGGIO DENTRO SE STESSI

I gesti la concentrazione, la «disciplina»:a Roma una scuola insegna il rito giapponese 

«Tutte le persone sono uguali nella stanza da tè» per i giapponesi il che-no-yu, la cerimonia del tè, è una filosofia di vita. Che ha regole precise: bisogna passare da una porta che costringe tutti a inchinarsi, non indossare gioielli, togliere qualunque oggetto che possa indicare la propria condizione sociale. «Esistono oltre 60 versioni del che-no-yu», spiega la maestra di cerimonia del tè. «Non è un semplice corso, ma una pratica interiore, con diversi scogli da superare.

Il primo? Valutare le proprie attitudini, mentali e fisiche: occorrono, per esempio, una notevole concentrazione e la capacità di restare a lungo in ginocchio. Poi si impara a "muoversi" nella stanza: come entrare, come camminare, la respirazione. Solo dopo aver appreso questi gesti l'"allievo'' può cominciare a maneggiare le tazze .», È una disciplina che si conquista con grande lentezza: quello che conta non è preparare una tazza di tè , ma farlo con la giusta disposizione di spirito. La cerimonia è uno strumento di conoscenza di sé, per acquistare distacco dalla routine quotidiana e vedere ogni cosa nella giusta dimensione.

Un obiettivo da inseguire per tutta la vita. Si dice che per diventare maestro del tè occorrano 25anni.«Dipende dall'impegno di ciascuno. In Giappone si ottiene un titolo ufficiale anche con un corso base che dura 3 anni e va frequentato a tempo pieno», Il Centro Urasenke, diretto da Michlko Nojiri, è stato fondato nel 1969 da un discendente di Sen no Rikiu, il maestro che nel '500 codificò i principi della cerimonia del tè

LA NONNA DICEVA CHE ... Per gli occhie e per i capelli il tè è un cosmetico alleato della bellezza  

• Per gli occhì arrossati: due compresse di garza o di cotone imbevute di tè - dal ben noto effetto astringente - dopo un quarto d'ora ridonano un aspetto fresco e uno sguardo limpido. Per dare ai capelli castani un bel riflesso ramato, aggiungere una tazza di tè scuro all'ultimo risciacquo. La bella tovaglia color écru, che una lavatura troppo energica ha reso bianca, riprenderà invece il suo colore se immersa per mezz'ora in acqua allungata con una tazza di tè.
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17/07/14

In ambito domestico, estetico e medico, le proprietà dell'aceto.

l'aceto è quel liquido che si ottiene per ossidazione dell'etanolo contenuto nel vino e in altre bevande fermentate ad opera di vari batteri, il quale si trasforma in acido acetico. L'aceto possiede molte proprietà,che possono essere sfruttate in diversi campi, dalla medicina all'estetica e nell'ambito della casa.In campo domestico è un ottimo sgrassante, antibatterico e anticalcare. Infatti si può usare mescolandolo a del sale grosso e acqua bollente per liberare le tubature da ostruzioni varie; sempre diluito in acqua le donne di casa possono utilizzarlo per lavare e sgrassare i pavimenti; come anticalcare trova impiego in bagno per lucidare le pareti in vetro o plastica della doccia o le maioliche, nonchè la rubinetteria, oppure in cucina lasciandolo per una notte, sempre diluito con acqua, nelle pentole per donarle la brillantezza perduta. L'aceto gode di un'ottima fama anche in campo estetico, in quanto ha un effetto esfoliante sulla pelle ed è quindi molto indicato per maschere e impacchi tonificanti. Sulla pelle infatti l’aceto ha un effetto astringente, esercita cioè un’azione levigante, dal momento che favorisce la chiusura dei pori.Viene anche in aiuto della bellezza delle donne in quanto risciacquando dopo lo sciampo i capelli, dona a questi delicatezza e soprattutto lucentezza. Addentrandoci in campo medico, un gruppo di ricercatori giapponesi del Central Research Institute di Nakamura, afferma che l'aceto aiuterebbe a perdere peso eliminando il cumulo di grasso nell'organismo. Per fare ciò mette in moto una classe di enzimi che ossiderebbero gli acidi grassi presenti nel sangue rigenerando così il metabolismo. Inoltre l'aceto ha rivelato proprietà disintossicanti per il nostro fegato in quanto elimina le tossine, mentre gli impacchi con questo liquido sono un'ottima terapia per i gonfiori. Due cucchiai di aceto di mele biologico in un litro d'acqua possono diventare una bevanda tonificante, da bere durante la giornata, mentre se aggiunto a due cucchiai di miele e bevuto mattina e sera prima dei pasti disintossica, purifica,sgonfia e sembra faccia anche dimagrire, naturalmente associato ad una dieta sana e al solito e immancabile movimento. (immagine presa dal web)

11/07/14

Tutti i segreti di Berenice: I capelli

DEFINIZIONE Sulla nostra testa sono presenti, in condizioni normali, da 100 a 150.000 capelli. Ognuno cresce di circa 3-4mm al giorno e ha una vita media di 3-4 anni nell'uomo e 5-6 nella donna. I capelli possono andare incontro a vari problemi, ma sicuramente i più frequenti e importanti sono:
• La loro caduta (con comparsa di alopecia o calvizie).
• Il loro interessamento indiretto per disturbi legati al cuoio capelluto.
CAUSE 
• Fattori ereditari, soprattutto legati al sesso maschile.
• Fattori ormonali, come ipotiroidismo e ipoparatiroidismo o la comune menopausa.
• Fattori psichici:emozionali, come lo stress o tensioni in ambito familiare e lavorativo, o traumatici, come l'abitudine a stropicciarsi i capelli (tricotillomania), tipica soprattutto di bambini e ragazzine.
• Fattori locali, legati al cuoio capelluto, come seborrea e forfora che facilitanola caduta del capello.
• Fattori farmacologici, come il fumo di sigaretta o l'uso continuato di alcuni farmaci (anticoagulanti, chemioterapici, tallio... ).
 • Fattori nutrizionali: deficit di proteine o di zinco nell'alimentazione (più frequenti nei paesi sottosviluppati).
• Fattori infettivi: batteri o funghi sono maggiormente implicati, ma anche alcuni virus come gli herpes.
DURATA L'alopecia è un fenomeno progressivo e ingravescente. Inizia come stempiatura e a poco a poco si estende. La normale evoluzione del processo porta a franca calvizie. In alcuni casi quelli a netta componente psicosomatica - può verificarsi anche una regressione totale o parziale dell'alopecia.

DISTRIBUZIONE PER ETÀ E SESSO Teoricamente si tratta di un problema tipico del sesso maschile, ma non sono rari i casi di alopecia nella donna. In questo caso si parla di «sindrome virilizzante».
FORME L'alopecia può essere generalizzata fino a diventare vera e propria calvizie, oppure circoscritta (alopecia arcata). Tipica dell'uomo è l'alopecia androgenetica, caratterizzata da aumento dell'ormone maschile: si tratta più di un evento fisiologico che di una vera malattia.Una forma particolare è l'alopeaa seborroica, su base ereditaria, con ipersecrezione di sebo da parte delle ghiandole del cuoio capelluto. Caso a sé lo fanno le alopecie cicatriziali, successive a qualunque processo che distrugga il follicolo sebaceo, come traumi, ustioni, malattie croniche della pelle.

FATTORI PREDISPONENTI • Ereditarietà . • Stress. • Alimentazione. • Alcune malattie (diabete, malattie infettive, malattie endocrine, malattie reumatiche ... ).
SINTOMI Una caduta dei capelli rappresenta un fenomeno progressivo e globalmente tranquillo dal punto di vista della sintomatologia. I casi in cui all'alopecia si associa un'iperseborrea, può esserci prurito associato ad arrossamento della zona di cute colpita.
ESAMI DA EFFETTUARE Un esame opportuno è il cosiddetto tricogramma, un' accurata indagine al microscopio delle caratteristiche del capello, dalla radice alla punta, per verificare se esistono delle anomalie. 
IMPLICAZIONI PSICHICHE La perdita dei capelli, soprattutto quella improvvisa in momenti particolari della vita, può in diversi casi essere dovuta a eventi psichici. Un'ipotesi potrebbe essere una sorta di disagio psicologico creato dalla percezione di-una discrepanza fra quello che siamo e la nostra immagine ideale. In ogni caso, molte alopecie sono dovute a conflitti non risolti o a stress concentrati nel tempo.
TERAPIE NATURALI 
1. Misure igieniche
immagine presa dal web
Prima che sia troppo tardi, è bene evitare, con opportune scelte, di far soffrire troppo capelli e cuoio capelluto:
• Un valido massaggio è un rimedio di importanza estrema: servirà infatti a ossigenare e rivascolarizzare la pelle del cuoio capelluto. Va eseguito con la punta dei polpastrelli, delicatamente ma con fermezza, cercando di scollare la pelle, ciò per stimolare i vasi capillari lì presenti. Ci si potrà aiutare con una lozione anti-caduta a base di oligoelementi, vitamine o estratti placentari. Meglio lavorare sotto vapori di ozono, in quanto il calore dilata i pori e facilita la penetrazione dei principi attivi.
• Lo shampoo costituisce la fase successiva: andrà scelto delicato e lo si cospargerà sui capelli, massaggiando senza frizionare troppo e risciacquando accuratamente. Alla fine è utile applicare una lozione a base di placenta che rinforzi il follicolo pilifero. Un'alternativa naturale è l'aceto bianco all'ultimo risciacquo o, se i capelli sono biondi, il succo di un limone.
• Quanto agli strumenti dell'acconciatura, sì a pettini e spazzole ecologici, cioè di legno, soprattutto perché annullano la carica elettrostatica dei capelli.
• Alla fine di uno shampoo, essenziale è l'impiego di un balsamo o, in alternativa, di una crema ristrutturante o una maschera capillare.
DA NON INCORAGGIARE, invece, sono le seguenti manovre: a. Spazzolature superflue. b. Phon eccessivamente caldi. e. Frizioni. d. Eccesso di schiume volumizzanti e. Impiego di bigodini o di ferro arriccia capelli f. Elastici troppo stretti g. Acconciature tendenti a stirare troppo i capelli
2. Alimentazione adeguata Occorrono soprattutto vitamine del complesso B: la loro carenza è fra le primissime cause di caduta dei capelli. Le troviamo nei cereali integrali, nel pesce, nel lievito, nei legumi (soprattutto piselli) e nel formaggio. Utili pure i cibi ricchi di calcio (sempre formaggi, poi ortaggi verdi, salmone, sardine, tofu) e magnesio (noci e legumi).
3. Oligoterapia Il complesso Rame-Oro-Argento (una dose sotto la lingua tre volte alla settimana per tre mesi) può rappresentare un valido rinforzo per i capelli fragili, quelli cioè che rimangono sulla spazzola o si ritrovano la mattina sul cuscino. In caso di alopecia androgenetica, invece, più utile è il complesso Zinco-Rame (una dose sotto la lingua due volte alla settimana per 3 mesi), quando alla base del disturbo c'è uno squilibrio ormonale.
4. Organoterapia Un certo risultato lo si può avere con l'associazione di tre estratti organici, e precisamente Zone pileuse cranienne, Tissu conjonctif e Placenta, una fiala della miscela delle tre sostanze, tre volte alla settimana.
5. Fitoterapia Per la ricchezza in ferro e silicio è utile Urtica dioica, 40 gocce di tinrura madre (TM) tre volte al giorno in poca acqua. Se la fragilità dipende da anemia, è preferibile l'erba medica (Medicago satiua), da 30 a 40 gocce tre volte al giorno, un quarto d'ora prima dei tre pasti principali. Come rivitalizzante del cuoio capelluto è consigliata la coda cavallina (Equisetum aruense), 40 gocce di TM tre volte al giorno: cicli di 20 giorni al mese più 10 giorni di pausa.
6. Gemmoterapia Nelle forme di alopecia iperseborroica del cuoio capelluto è efficace l'associazione di: Betula pubescens, macerato glicerico, un quarto d'ora prima di colazione. Rosmarinus officinalis, macerato glicerico, un quarto d'ora prima di pranzo. Ulmus campestris, macerato glicerico, un quarto d'ora prima di cena (50 gocce di ognuna).

ALTRE TERAPIE Se le attenzioni igieniche non sono state sufficienti, potrà essere utile un trattamento stimolante, per via orale o intramuscolare (naturalmente su indicazione medica), con vitamine del gruppo B. La cura potrà essere associata con assunzione orale di calcio o di ferro. In alcuni casi si è rivelata molto efficace la mesoterapia. Per ovviare alla perdita irreversibile di gruppi di capelli, si potrà ricorrere (in mani esperte) all' implantologia, che consiste nell'impianto di capelli veri, naturali, compatibili con le strutture genetiche del nostro organismo. In pratica sono dei piccoli trapianti.

10/07/14

IL cibo del futuro | Ti dà il voltastomaco?

Cibo del futuro
Se il cibo del futuro ti dà il voltastomaco, leggi che cosa contengono alcuni alimenti che già consumiamo.

GHIANDOLE ANALI DI CASTORO
Lo chef televisivo Jamie Oliver ha destato scalpore con questa affermazione al David Letterman Show:
"Sapevate che il gelato alla vaniglia contiene estratti di ghiandole anali di castoro?".
I produttori di gelato hanno prontamente smentito. Ma secondo il manuale delle Sostanze Aromatiche Naturali di Fenaroli, il consumo annuo di secrezioni di castoro nelgi USA si aggira sui 136 chilogrammi.

CAPELLI UMANI E PIUME AVICOLE
I nostri capelli, una volta spuntati dal parrucchiere, dove finiscono? Forse in tavola, sotto forma di L-cisteina. Questo aminoacido, che irrobustisce le strutture pilifere, viene talvolta utilizzato per rendere più plastico l'impasto del pane es esaltare gli aromi nei cibi salati. Lo stesso aminoacido viene talvolta ricavato dalle penne del pollame.

VESCICA NATATORIA DEI PESCI
La colla di pesce, sostanza costitutiva della vescica natatoria, viene utilizzata industrialmente per accelerare il processo di chiarificazione della birra, sia a bassa sia ad alta fermentazione. La colla di pesce polverizzata viene versata nei tini per ottenere la separazione del lievito vivo in sospensione. Ma i produttori di birra assicurano che poche tracce della sostanza arrivano nei nostri boccali.

AFIDI, COPEPODI E PELI DI RODITORE
Secondo la US Food Standard Agency, l'agenzia alimentare USA, i consumatori rischiano di trovare fino a 30 afidi per 100 grammi di cavoletti di Bruxelles, fino a quattro peli di roditore in 25 grammi di spezie per curry e un copepode (piccolo crostaceo che vive in acque sia dolci che salmastre) completo di sacche ovigere nel 3% dei filetti di pesce persico.

SECREZIONI CEROSE OVINE
La prossima volta che metterete in bocca una gomma da masticare, pensate che potrebbe contenere lanolina, la sostanza cerosa gialla secreta dalle ghiandole sebacee delle pecore. Viene aggiunta al chewing-gum per ammorbidirlo.(science)


31/01/14

Ritorno al primordiale | I Neanderthal stanno per tornare…anzi sono già “dentro” di noi!

Ritorno al primordiale: ritornano i Neanderthal...anzi sono già "dentro" di noi! Proprio cosi, studi recenti hanno evidenziato la stretta interconnessione con i "Neanderthal", attraverso varianti di geni, strettamente connessi con alcune caratteristiche nostre, come i capelli, unghie e pelle, potrebbero averci dato un bel vantaggio a sopravvivere in un ambiente freddo. Ma la connessione con loro non si limita a quanto detto fin'ora, infatti sono emerse anche varianti correlate al diabete di tipo 2, alla malattia di Crohn, alla cirrosi biliare ed al lupus.

Sarebbe dunque questa l'eredità dei Neanderthal che noi Homo Sapiens ci portiamo dentro a nostra insaputa da almeno 40.000 anni. Sia chiaro, non proprio tutti alla stessa maniera, ma chi più e chi meno il ceppo è lo stesso per tutti: tra i “più” evidenti ci sono le popolazioni europee e dell'Asia orientale; mentre tra i “meno” quelle africane, i cui antenati non hanno avuto occasione di entrare in contatto con gli antichi cugini (che vivevano, per l'appunto, in Europa e in Asia). Si presume che, in media, tra l'1 e il 3% del genoma di ogni essere umano moderno arrivi dai Neanderthal, ma si parla di un 20%, forse di un 30%, se invece si considera complessivamente tutto il materiale genetico che potrebbero averci tramandato.

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I Neanderthal dentro noi
Non si tratta di vere e proprie novità, quanto di conferme. A fare il punto sulla questione scientifica del se e del quanto i Neanderthal sopravvivano ancora in noi sono due studi pubblicati in contemporanea su Nature e Science. Il primo, condotto dal laboratorio di David Reich dell'Harvard Medical School di Boston (e in cui compare anche la nota firma di Svante Pääbo, direttore del dipartimento di genetica del Plank Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, a capo del Neandertal Genome Project), è andato a guardare dove, all'interno del genoma umano, si sono conservate le sequenze genetiche che con un'alta probabilità derivano dagli incroci, avvenuti tra gli 80.000 e i 40.000 anni fa, tra Neanderthal e sapiens.

In uno studio precedente, Reich aveva già mostrato che nel Dna delle attuali popolazioni non africane vi sono tracce di geni neandertaliani, in una quantità che si aggira intorno al 2%. Da allora altri team hanno individuato alcune varianti genetiche. La nuova ricerca fa ora un passo avanti, andando a indagare il significato adattativo di questa eredità. Come? I ricercatori hanno cercato le varianti neandertaliane nei genomi di 1004 persone (846 non africane e 176 sub-sahariane) sequenziati grazie al 1000 Genome Project, e li hanno poi comparati con quello di un Homo neanderthalensis di 50.000 anni, sequenziato (e pubblicato) nel 2013.

Sono stati così individuati dei tratti del genoma ricchi di queste varianti e altre zone “deserte”. Queste ultime – espresse in particolare nei testicoli e concentrate nel cromosoma sessuale X – sono molto interessanti perché, ipotizzano gli autori dello studio, potrebbero riguardare geni inizialmente ereditati e successivamente rimossi attraverso la selezione naturale: geni magari non vantaggiosi o risultati pericolosi per i sapiens, forse a causa della parziale incompatibilità riproduttiva tra le due specie.
In oltre il 60% dei 1004 genomi analizzati i ricercatori hanno inoltre trovato la variante di un gene che regola le funzioni della cheratina, la proteina che aiuta la pelle, i capelli e le unghie a resistere meglio al freddo.

L'ipotesi degli autori è che la variante sia risultata vantaggiosa per chi viveva in un ambiente nordico. Probabilmente arrivano dai Neanderthal altre 9 varianti genetiche note per essere associate a funzioni del sistema immunitario o che sembrano in grado di influenzare alcuni comportamenti (per esempio la facilità con cui si smette di fumare).Veniamo allo studio pubblicato su Science a firma di due genetisti dell'Università di Washington, Joshua M. Akey e Benjamin Vernot. Qui i ricercatori hanno messo a punto un nuovo metodo per andare alla ricerca delle sequenze neandertaliane nel genoma di 600 persone, sempre provenienti dall'Europa e dall'Asia dell'Est.

Le conclusioni a cui giungono sono in linea con quelle dello studio su Nature, e confermano quanto emerso nelle ricerche precedenti, condotte su un numero inferiore di persone: le varianti in comune sembrano riguardare principalmente le caratteristiche della pelle. E i conti tornano anche sulla “quantità di genoma” tramandato, che si conferma tra l'1 e il 3% in media per essere umano. Secondo i ricercatori però, se si sommano tutte le varianti individuate, la percentuale di genoma neandertaliano sopravvissuto fino ai giorni nostri potrebbe arrivare al 20% se non al 30%. Chissà che le prossime ricerche non mandino definitivamente in pensione certi vecchi stereotipi.



07/01/14

Nel futuro non avremo più i capelli bianchi, se avremo capelli!

Avere i capelli bianchi è sempre stato un segno di vecchiezza, e mal accettato dalle donne, le quali sono ricorse a intrugli di erbe per passare a intrugli chimici, per ridonare alla chioma il colore della giovinezza. Negli ultimi anni anche gli uomini hanno faticato ad accettare il capo canuto, i quali hanno imitatri le proprie mogli magari andando dalla stessa poarrucchiera a farsi la tinta ai capelli, con un pessimo risultato. Negli ultimi anni, il bianco/grigio nei capelli è venuto di moda. Tutto ad un tratto ci siamo accorti che il grigio con tutte le sue sfumature, è bello.  Ora non è più segno di senilità, è tendenza, e spesso ci si chiede se questa o quella persona, non abbia fatto una scoloritura del capello per avere un bianco/grigio così perfetto. Ormai abituati a questo processo naturale, gli studiosi che stavano studiando gli effetti di una cura per la vitiligine, hanno un'intuizione che li  dirotta a sperimentare la molecola su un altro problema molto sentito: i capelli bianchi e grigi.
Meryl Streep

I ricercatori dell'University of Bradford, nel Regno Unito, in collaborazione con l'Institute for Pigmentary Disorders e alla EM Arndt University Greifswald hanno scoperto che una crema topica a base di un enzima, PC-KUS (pseudocatalasi modificata), utilizzato per ripigmentare la pelle dei soggetti affetti da vitiligine, potrebbe essere utile per restituire il colore perduto a capelli e sopracciglia. . L'enzima viene attivato sotto raggi ultravioletti di tipo B. Lo studio è pubblicato sulla rivista della Società di biologia sperimentale Faseb. I ricercatori sostengono che le persone che sviluppano un enorme stress ossidativo attraverso l'accumulo di perossido di idrogeno nel follicolo pilifero, hanno numerosi capelli grigi e bianchi. Questo massiccio accumulo di perossido di idrogeno può essere risolto con un trattamento sviluppato dai ricercatori e descritto come un topico, un composto UVB-attivato chiamato PC-KUS (a pseudocatalasi modificato). Lo studio dimostra anche che lo stesso trattamento funziona per la perdita di pigmento della pelle, la vitiligine. "La vitiligine è un problema per molte persone", ha detto Karin U. Schallreuter, MD, autore dello studio presso l'Istituto per le Malattie Pigmentarie in associazione con EM Arndt dell'Università di Greifswald, in Germania e il Centro per le Scienze della Pelle, Facoltà di Scienze della Vita dell'Università di Bradford, Regno Unito. "Il miglioramento della qualità della vita dopo la ripigmentazione totale o parziale è stato documentato. Per raggiungere questo importante passo avanti, il dottor Schallreuter e colleghi hanno analizzato un gruppo internazionale di 2.411 pazienti affetti da vitiligine. Di questo gruppo, 57 persone pari al o 2,4% soffrivano di vitiligine segmentale (SSV), e 76 persone, pari al 3,2% soffrivano di vitiligine mista, ovvero SSV più vitiligine non-segmentale (NSV). I ricercatori hanno scoperto che i pazienti con SSV hanno un livello di stress ossidativo più elevato dei pazienti affetti da NSV, associato a una diminuita capacità antiossidante. "Per generazioni, numerosi rimedi sono stati architettati per nascondere i capelli grigi," ha detto Gerald Weissmann, il Capo Redattore di The FASEB Journal" ma ora potremmo essere davanti a un trattamento efficace, che risolve alla radice il problema. E ciò vale anche per la vitiligine. Questa importante scoperta ha il potenziale per migliorare radicalmente la vita di molte persone"

25/11/13

Tendenza cioccolatosa 2013/2014

Adorrrro!
Da sempre adoro i caldi colori rassicuranti dell'autunno quindi potete capire la mia contentezza nell'appurare che quest'anno finalmente sono cool come mai prima d'ora.
Se anche a voi piacciono i colori del sotto-bosco sbizzarritevi nel portarveli addosso, sì, sfoggiamo l'autunno per tutto l'inverno!
E' un ordine che viene dall'alto dei nostri grandi brand, non c'è marca infatti che non abbia regalato ai suoi affezionati e nuovi compratori nuance's su nuance's del marrone o dell'amarena. Colori estremamente eleganti sulla pelle diafana che l'inverno ci porta. Personalmente trovo che stiano bene davvero a tutte, dalle chiare alle scure tenendo ben presente il primo comandamento fashion-ista del mai esagerare. Anche senza fare troppe cose che portano via tempo e denari, una laccata di smalto e l'eleganza autunnale è su di noi!

Ho girovagato per procurarvi il solito materiale da "sala d'attesa" che a noi..."ci piaaaceee !!!"


Anche nelle acconciature ritroviamo il vento autunnale, lunghi, corti o mezze misure che siano, il mosso da ventata nei capelli è un altro must di quest'anno.

21/11/13

Alium oles: puzzi d'aglio! Ma quanti benefici!

Aglio: proprietà e fitoterapia




L'aglio dal profumo così intenso, molti non lo apprezzano, dicono che lascia un alito cattivo, in grado di stendere anche il partner più appassionato, o qualunque altro interlocutore ben disposto nei nostri confronti. Sarà anche così, ma è pur vero che le sue proprietà, dovrebbero indurci a farne un più largo consumo e non è detto che lo sidebba consumare crudo, prendendo a morsiuna testa d'aglio.
L'aglio si presenta come pianta erbacea alta dai 30 agli 80 cm, che allo stato selvatico è perenne, mentre coltivata si propaga esclusivamente per via vegetativa a causa della sua sterilità.
L'aglio possiede una parte ipogea costituita principalmente dal bulbo, rivestito da involucri rossicci e composto a sua volta da numerosi bulbi più piccoli, gli spicchi, che forniscono la droga, cioè la parte utilizzata in campo fitoterapico.


Aglio, pianta

Il bulbo dell'aglio è uno dei rimedi più antichi e diffusi dalla medicina popolare.
Aglio e allicina: aroma e proprietà antibatteriche
I composti solforati contenuti nell'aglio sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l'allicina: questa viene liberata quando l'enzima allinasi agisce sull'alliina, un composto incolore ed insapore che rappresenta il componente principale della droga fresca.
L'aglio sprigiona il suo odore caratteristico ogni volta che viene “danneggiato”, per esempio durante la masticazione, il taglio, oppure la spremitura; questo è il motivo per cui gli spicchi interi non hanno odore. In effetti, nella cellula intatta l'alliina e gli altri solfossidi sono confinati nel citoplasma, mentre il suo enzima idrolitico - allinasi - è presente solo nel vacuolo: la distruzione della struttura cellulare dell'aglio libera così il suddetto enzima, che determina idrolisi dei solfossidi e loro trasformazione in disolfuri e trisolfuri.
L'allicina è un antibiotico notevole, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo) venne notato già nel 1858 da Louis Pasteur.
Oltre all'allicina, l'aglio contiene altre sostanze antibatteriche come la garlicina; è ricco di sostanze minerali ed oligominerali, quali magnesio, calcio, fosforo, iodio e ferro; sono presenti tracce di zinco, manganese, selenio, vitamina C (solo nell'aglio fresco), provitamina A, vitamine B1-B2-PP; contiene sostanze ormono-simili ed enzimi (lisozima e perossidasi).
Tra le numerose proprietà ascritte all'aglio c'è quella di donare alla pelle un aspetto sano e di favorire la crescita dei capelli; tale effetto è dovuto alla presenza dell'acido fitinico, che da un lato lega le sostanze minerali e dall'altro può essere trasformato in inositolo, una sostanza simile alle vitamine in grado di stimolare la crescita cellulare.
L'aglio contiene anche alcaloidi che svolgono un'azione simile a quella dell'insulina, abbassando il livello di glicemia nel sangue: per questa ragione l'aglio è considerato un valido supporto nelle terapie contro il diabete ed in altre malattie legate al metabolismo degli zuccheri.
L'aglio rafforza il sistema immunitario ed agisce come potente battericida su tutto l'organismo; è un potentissimo vermicida, un regolatore della pressione arteriosa (agisce provocando vasodilatazione delle arteriole e dei capillari), riduce il rischio di sclerosi delle arterie, previene l'aggregazione piastrinica (di conseguenza la formazione di trombi), regolarizza il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Una delle proprietà più importanti ed interessanti dell'aglio è quella riguardante la sua caratteristica funzione antibiotica (azione batteriostatica e battericida sia verso i Gram+ che i Gram-): è infatti un valido antibiotico da utilizzare nei casi i cui la flora batterica intestinale sia stata alterata da cure precedenti. A differenza degli antibiotici di sintesi, l'aglio - mentre si occupa dei batteri patogeni - non solo non attacca la flora batterica saprofita, ma ne favorisce addirittura il ripristino.
Questa pianta costituisce un ottimo rimedio contro meteorismo e crampi addominali, ed è utilissima anche in caso di diarrea acuta e cronica o feci muco-sanguinolente (dissenteria).
Studi clinici hanno riportato l'azione dell'aglio anche nei confronti dell'Helycobacter pylori, il batterio in parte responsabile dell'ulcera gastrica e dello sviluppo di forme tumorali allo stomaco.
Un'altra proprietà dell'aglio è quella di proteggere dai pericolosi metalli pesanti, sostanze molto dannose che entrano nell'organismo attraverso smog, otturazioni dentali di vecchia concezione (es. al piombo), frutta ed ortaggi contaminati,; gli organi maggiormente colpiti dai metalli pesanti sono i polmoni, i reni, il fegato ed il sistema nervoso, con effetti che vanno dal sintomo immediato sino a manifestazioni patologiche a distanza di diversi anni. In che modo agisce l'aglio in questo senso? Si comporta da chelante: in pratica, i composti solforati presenti tra le molecole dell'aglio si legano stabilmente alle molecole di mercurio, piombo e cadmio presenti nell'organismo, che in questo modo vengono eliminate con facilità. Chiedete al vostro erborista come assumerlo, vi sono molti prodotti a base d'aglio che possono evitarvi di mangiarne direttamente gli spicchi.



Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/integratori/aglio.html

20/11/13

Taglio o non taglio:il dilemma capelli

 La tendenza del taglio dei capelli è sempre legata sd un ciclo e riciclo degli stili di ogni epoca passata. Questo inverno ritorneranno gli stili new wavecon influenze hippie, con ispirazione ai look iconografici degli anni ‘60 e ‘90, reinventandoli. Quindi sì a corti scolpiti da sfumature e cut che guardano agli anni '80 e '90, con influenze punk e glam rock. O a lunghi mossi da onde e volumi più o meno definiti, per look iper-chic o wild, a seconda dell’umore. I lunghi infatti vivono di volumi, piatti e regolari, quasi minimal e dall'allure chic o più selvaggi, gonfi e sfilati. "Notiamo una certa passione per il retrò», suggerisce Sergio Carlucci di Toni&Guy, quindi sì a lunghezze maxi animate da onde soft. Resiste la frangia, più che mai. Corta e di ispirazione anni ’20 secondo l’hair stylist Massimo Serini, più squadrata su un viso lungo, asimmetrica o arrotondata su lineamenti più marcati per Sam Villa, International Artistic Director di Redken. Il quale raccomanda anche: «La frangia va adattata a seconda del viso e della personalità della donna che la indossa". Si ai capelli corti anzi cortissimi, influenzati da echi Sixties, più addolciti, con asimmetrie che ricordano Vergottini e Twiggy. I caschetti e i carré diventano disinvolti, irregolari o minimali di ispirazione anni '20. Secondo Odile Gilbert, Creative Team L'Oréal Professionnel, si registra un gran ritorno al bob, un taglio senza tempo. In che forma? "Sfumato e con una lunga frangia, un po' all'Angelica Houston". Il colore ideale? Bronze glacé e tutte le tonalità del marrone, sempre secondo la Gilbert. "I bob sono come dei piccoli vestiti per capelli. Possono essere morbidi o più rigidi, simmetrici o asimmetrici, semplici o complessi". Una novità di stagione pare invece essere il carré wavy, mosso da onde delicate per un’allure bon ton. Le ciocche colorate a contrasto con il resto della capigliatura sono un trend forte della prossima stagione», assicura infatti Salvo Filetti, Hair Designer Compagnia della Bellezza. Il colore diventa quasi un accessorio da sfoggiare anche solo in semplici ciocche, soprattutto se declinato in sfumature insolite come giallo, rosso, verde, blu, arancio. Il particolare inedito. "È la ricerca del "gioiello", la pietra preziosa del colore preferito applicato nel punto focale del taglio, nascosto come la lingerie il cui "vedo non vedo", ora fra i capelli, rende l'idea ancora più intrigante".

Classico in chiave moderna
Bicolor Carrè liscio
Gioco di colore solo sulle punte
Punkettes mood punk femminile
bob scalato sulle punte
Carrè Wavy una delle tendenze più forti
Alla Sasson: bob asimmetrico


Oriental Mood caschetto rivisitato
Chic mosso con leggere
onde il bob anni '50
Chic & choc un forte treed dell
prossima stagione
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