Il-Trafiletto
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21/02/18

Come essere felici? Auto ironia

Come essere felici? L'auto ironia cioè saper ridere dei propri difetti.


Uno studio dell'Università di Granada colloca i permalosi fra le persone infelici. Pubblicato in Spagna sulla rivista Personality and Individual Differences asserisce che chi fa battute autoironiche  ha un'alta autostima, e non sono inclini alla depressione.Come disse Tommaso Moro: "Beati coloro che sanno ridere di se stessi, non finiranno mai di divertirsi".

Lo studio ha analizzato un totale di 1068 adulti di età compresa tra 18 e 65 anni, che hanno preso parte a diversi test: tra questi alcuni tesi a rilevare il tipo di umorismo e a metterlo in relazione con benessere e personalità e con la gestione della rabbia. La ricerca ha preso in esame quattro tipi di umorismo (ad esempio affiliativo, cioè per fare 'gruppo' o aggressivo). Tra questi anche l'auto-ironia. L'analisi dei dati porta gli studiosi, guidati da Jorge Torres Marín, a evidenziare "ridere di noi stessi non solo aiuta a sopprimere la rabbia, ma aiuta in modo significativo il benessere psicologico". In chi è autoironico migliora anche l'inserimento sociale. http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2018/02/19/il-segreto-della-felicita-saper-ridere-di-se-stessi_8fafacb0-8ee7-4d16-b8a3-40528295d638.html

15/09/14

Donne senza autostima? Fate la danza del ventre!

Avete mai pensato di fare la danza del ventre? E' un'attività fisica che tonifica i muscoli, migliora la circolazione e la postura, ma non è solo questo. Su questa danza tanto popolare in medio oriente, è stato fatto uno studio dell'Università di Flinders (Australia), questa disciplina aumenta il grado di soddisfazione delle donne verso il proprio corpo è condizionata da un elevato numero di fattori, ma per le donne occidentali è condizionata dal peso. 

L'insoddisfazione per l'immagine corporea ormai si sa,  porta sovente a disordini alimentari, scarsa autostima e tendenza alla depressione. Secondo una recente teoria di psicologia, l'immagine del proprio corpo migliora partecipando ad attività che permettano una forte personificazione. Cioè a quelle attività in cui si avverte un positivo senso di controllo del corpo, e che permettono di percepirlo come competente e degno di rispetto. Questa percezione positiva è l'opposto dell'auto-oggettivazione che si verifica quando una persona (più spesso una donna) cerca di adeguarsi a ciò che, secondo lei, gli altri vorrebbero vedere; in altre parole, porta una donna a vedere se stessa come un oggetto del desiderio altrui.

Danza del ventre
immagine presa dal web

Studi pregressi  hanno già mostrato che chi fa attività sportiva è generalmente soddisfatto del proprio corpo, mentre chi pratica danza classica è piuttosto soggetto ad averne un'immagine negativa, e riporta con più facilità problemi di alimentazione. La danza del ventre invece è un caso interessante perché, pur essendo basata su movimenti sensuali e pur mettendo al centro il corpo, di solito è proposta come un'attività giocosa. Ed è questo aspetto che ha attirato l'interesse degli psicologi di Flinders, guidati da Marika Tigemann.

Per la sua ricerca, Tigemann ha reclutato 112 donne che praticavano la danza del ventre ed è ha chiesto loro – attraverso un questionario – di dare un voto al proprio corpo e valutare anche come era visto dagli altri e quanto risultasse attraente per gli uomini. Le stesse domande sono state rivolte a un gruppo di controllo formato da 101 studentesse, con caratteristiche fisiche ed etniche analoghe a quelle delle danzatrici, ma che non avevano mai praticato la danza del ventre. Veniamo ai risultati: nello studio, le donne che praticano la danza del ventre mostrano di avere un migliore rapporto con il proprio corpo, sono più soddisfatte della propria immagine.

Secondo i ricercatori, questo dipende dal fatto che sono meno soggette a pensieri di auto-oggettivazione: danno, cioè, meno peso a ciò che gli altri pensano di loro. Nonostante questa danza abbia una notevole carica erotica, inoltre, le donne che la praticano hanno dichiarato di farlo prima di tutto perché è divertente e perché trovano piacevoli i movimenti. Questo suggerisce che venga vissuta come un piacere per se stesse, e non in funzione degli altri. “La danza del ventre è associata a un'immagine positiva del corpo, perché chi partecipa tende a focalizzarsi meno sul proprio aspetto esteriore quanto piuttosto sull'esperienza stessa e su ciò che riesce a fare con il proprio corpo”, conclude la psicologa.

15/05/14

E fatti una risata

La psicologia positiva insegna a evocare autostima, altruismo, senso dell'humour Il buon umore, le risate e più semplicemente le emozioni positive sono in grado di assicurare la perfetta forma psicofisica riescono ad abbassare la produzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo e a stimolare la produzione di Beta endorfine, analgesici naturali dell' organismo. 

Durante le esperienze piacevoli s'innalza la quantità di un anticorpo, l'immunoglobulina A (SIgA) che preserva dalle infezioni delle vie respiratorie. Per non parlare di tutti gli ormai noti guai che procura lo stress. Insomma, chi è ottimista è capace di garantirsi spazi da dedicare al proprio personale piacere e si ammala di meno: affronta meglio le prove cui lo pone di fronte la vita. Da questi semplici assunti, grazie alle ricerche condotte per più di 20 anni dallo psicologo americano Martin E.P. Seligman, nasce la psicologia positiva: non sterile ottimismo ma darsi da fare perché nella propria esistenza le cose vadano sempre al meglio.

E in effetti la psicologia positiva insegna a evocare autostima, altruismo, estroversione, sublimazione, autoanalisi, senso dell'humour. Vedete tutto nero? Non sopportate l'humour del vostro vicino? Beh, allora avete bisogno di cambiare rotta: coltivare il lato meno piacevole della vita oltre a rendere introversi e antipatici fa anche ammalare. Vediamo come uscirne. Diminuire l'insicurezza. È indispensabile sentire meno pressanti i problemi e cominciare a valutare con obiettività le proprie capacità. Esercitarsi a pensare positivo.

Cancellare dal vocabolario espressioni come «ho paura»: il pericolo è quello di evocare un disagio che peggiora la situazione negativa che si sta attraversando. Andare a cercare il lato positivo in ogni situazione negativa. Il «non essere capace di realizzare un bel niente» si trasforma in «se lo voglio sono in grado di fare qualsiasi cosa».

immagine presa dal web
Riavvicinarsi al gioco, alle piccole gioie di ogni giorno. In definitiva è sufficiente far riaffiorare la parte ludica della vita, di vederla sotto un' ottica diversa: accordare più spazio agli hobby, favorire l'irruzione delle attività che più ci piacciono. Amarsi per star bene con se stessi e con gli altri. Avere fiducia nelle proprie potenzialità, tenere lontani i sensi di colpa, avere una buona immagine di sé. Èevidente che occorre praticare ciò con equilibrio, evitando di sconfinare nel narcisismo, nel senso di onnipotenza.

Riappropriarsi delle proprie emozioni. Ridere o piangere quando è necessario. Cercare ogni occasione per evocare il riso: è una sferzata di salute e di energia (ci si può aiutare con libri comici, film, barzellette, ecc.) L'ideale è scoppiare in una fragorosa risata senza una ragione apparente. Una risata innesca un ciclo di eccitazione e rilassamento che dirada le tensioni e le nuvole nere. E il pianto? È altrettanto benefico: rappresenta un'incredibile valvola di sfogo per emozioni e sentimenti che se lasciati inespressi a lungo aprono la strada ad angoscia e depressione.

Aromaterapia. Ci sono molti oli essenziali che se inalati o effusi in un' ambiente attraverso un apposito diffusore stimolano sensazioni positive e buon umore (bergamotto, arancio, limone, rosmarino, eucalipto, gelsomino, salvia, sandalo, cannella). Lavoro sul corpo. Comprende un insieme di tecniche tipo Trager, Rolfing, Metodo Feldenkrais che sono incentrate sul controllo della postura e degli squilibri muscolari, sul controllo della respirazione e sui massaggi. Gli effetti? Aiutano a rilassarsi, a ottenere una migliore visione di sé, a dissipare le tensioni psicocorporee. Scrittura creativa. Buttare giù poesie, racconti, idee, un diario - senza pretese da grande narratore - permette di stimolare la pace interiore, di mettere ordine nei pensieri, di conoscersi più a fondo.
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