Il-Trafiletto
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30/04/14

Macchie solari ed era glaciale

Le macchie solari sono state osservate e contate con precisione dalla metà del XVIII secolo notando che il ciclo solare non è perfettamente regolare ed è compreso tra nove e 13 anni. Per quanto attiene all'attuale ciclo, il 24°, la bassa intensità dell’attività della nostra stella potrebbe essere il segnale dell’inizio di una fase “tranquilla” e secondo gli studiosi del fenomeno, potremmo essere agli inizi di un nuovo “minimo di Maunder”, cioè la drastica diminuzione dell’attività solare simile a quella che si verificò tra il 1645 e il 1715, quando le macchie solari quasi scomparvero.  Il “minimo” coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta “Piccola Era Glaciale”. Durante questa fase nell’emisfero boreale, si verificarono inverni molto rigidi.

Osservando le macchie, si è notato che nel Settecento si ebbe una graduale risalita dell'attività, interrotta da una fase  molto bassa tra il 1790 e il 1850 (il «minimo di Dalton»), quando si verificarono gli anni più rigidi dalla fine della Piccola Era Glaciale. E'  stato nel secolo scorso che è stato osservato il massimo numero di macchie del periodo. Ad oggi l’ultimo massimo è stato tra 2000 e 2001 e, quindi, in base alle previsioni, l' inizio del nuovo ciclo che avrebbe dovuto manifestarsi nel 2007. Ma non è stato così, perchè il Sole è rimasto quieto. Il minimo ha avuto un periodo di assenza di macchie di quasi 800 giorni, compreso tra 2008 e 2010, mentre la durata di un minimo tipico si attesta su una media di 300. Solo alla fine del 2009 sono riapparsi gruppi di macchie. Ma quando sarà il prossimo massimo?  E quale sarà la sua intensità? Non è facile prevederlo. L’attuale ciclo ha fatto registrare un numero massimo di macchie solari inferiore a 70 e si conferma come uno dei più deboli degli ultimi secoli. Ad essere convinto che ci stiamo avviando verso l’inizio di una nuova Piccola Era Glaciale è il dottor Habibullo Abdussamatov, capo del settore russo dell’ISS e dello Space Research of the Sun Sector all’Accademia di Scienze Russa, secondo il quale l’Europa starebbe per entrare in una nuova era glaciale. Così spiega Abdussamatov: “L’ultima si è verificata tra 1650 e 1850. In quegli anni, proprio nel nord Europa c’era molto più freddo e molta più neve di oggi, il Tamigi a Londra e la Senna a Parigi si congelavano ogni anno, nei Paesi Bassi c’era sempre ghiaccio e neve con tutti i canali congelati. L’umanità è sempre stata prospera durante i periodi caldi e sofferente durante quelli freddi. Il clima non è mai stato e non sarà mai stabile”. Ma a dipingere un quadro ancora più radicale è Robert Felix, il quale, nel suo libro “La prossima era glaciale“, dà vita a una convincente e ben documentata teoria sulle cause delle estinzioni di massa e dei più preoccupanti fenomeni fisici che coinvolgono il nostro pianeta, alla scoperta del sottile filo che lega inversione di campo magnetico, innalzamento delle temperature degli oceani, terremoti e attività vulcaniche. 65 milioni di anni fa, i dinosauri vennero spazzati via da qualcosa di terrificante e terribilmente veloce. Cosa accadde? La teoria più diffusa è quella di un asteroide o un meteorite entrati in collisione con la superficie terrestre. Ma per Robert Felix il 75% di tutte le specie allora viventi fu distrutto da una glaciazione, l’ennesima della storia del nostro pianeta. Più o meno ogni 11.500 anni la Terra viene sorpresa da un’era glaciale, che arriva improvvisamente e altrettanto improvvisamente se ne va, lasciando dietro di sé una scia di morte e distruzione e cedendo il passo a un’era interglaciale, un’era di transizione. Quella in cui ci troviamo attualmente e che sarebbe agli sgoccioli. Se fosse vero, dovremmo tutti adattarci ad uno stile di vita completamente diverso dall'attuale, chissà rispolverando le racchette da neve, i pattini da ghiccio e le slitte.....

28/04/14

Verso una nuova era glaciale? | Scienze della terra

Si parla sempre di più di riscaldamento globale ed effetto serra, ma pare che nel prossimo futuro il clima della Terra sia destinato a diventare mediamente più freddo.
 A confermare questa tendenza ci sono dati meteorologici che sembrano mostrare i primi sintomi di questo percorso: la stagione invernale 2012-2013 è stata particolarmente fredda per buona parte dell’Europa centro-settentrionale. I meteorologi hanno confermato che le temperature dell’inverno russo sono state di almeno 12 gradi inferiori alla media stagionale determinando l’inverno più freddo degli ultimi 80 anni. Il fenomeno si è esteso anche alla Cina, che si è trovata a far fronte all’inverno più freddo degli ultimi 30 anni.  Marzo del 2013 è stato il più freddo degli ultimi 50 anni secondo quanto diffuso da il meteo.it. Attualmente, dovremmo essere in cammino verso l'estate, ma il maltempo continua a funestare l’Europa.
Era glaciale

Le temperature sono ballerine, giornate da mare cui fanno seguito giorni freddi. Ma quale può essere la causa di questa “raffreddamento generale”? Secondo alcuni ricercatori, l’abbassamento delle temperature potrebbe essere determinato dalla insolita attività solare particolarmente “quieta”! Un interessante studio, pubblicato su “Geophysical Research Letters” nell' agosto 2012, ha correlato la bassa attività solare con il verificarsi di inverni particolarmente rigidi nell’Europa del centrale e settentrionale. Il professor Frank Sirocko, professore di sedimentologia e paleoclimatologia dell’Istituto di Geoscienze della Johannes Gutenberg University di Mainz, in Germania, spiega che il meccanismo plausibile di questo collegamento è che con il minimo di attività il Sole emette meno radiazione ultravioletta, riscaldando meno l’atmosfera terrestre e innescando un cambiamento negli schemi di circolazione nei due livelli inferiori dell’atmosfera, la troposfera e la stratosfera, che si manifesta con fenomeni climatici quali l’Oscillazione Nord-Atlantica, che a sua volta influenza i venti e il meteo nelle regioni più a Nord dell’Europa. Ora, il 2013, secondo le statistiche, dovrebbe essere l’anno del massimo del suo ciclo di attività di 11 anni, ma finora la nostra stella appare più tranquilla di quanto dovrebbe essere. Il numero delle macchie solari è al di sotto dei valori registrati nel 2011 e le eruzioni solari, caratteristiche del picco di attività, sono state relativamente scarse per mesi. Una quiete imprevista, che ha fatto pensare che le previsioni fossero sbagliate. Coem finirà?
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